scrittori

9 Giugno 2016

Oggi, partivo. Io 23 anni lei 7 mesi. Eravamo salite su quell'aereo lasciandoci alle spalle la mia meravigliosa cittá, proprio io, che volevo cambiarla, la stavo abbandonando e insieme a lei, c'era l'odore del mare e il chiasso dei motorini e il clacson delle macchine ferme al semaforo verde, ci salutavano. Sono partita con in bocca il sapore del caffè fatto da mia mamma, che chissà perchè è sempre stato il migliore. "Me ne vado, per cercare di migliorare il mio futuro e quello di mia figlia" Stessa risposta per tutti. Salite in aereo, salirono con me anche tutte le Read more...

8 Giugno 2016

Il cielo,  scuro e imbronciato, aveva aperto le sue plumbee vesti e gettato giù abbondanti quantità d'acqua, in quei primi giorni di primavera. La pavimentazione di catrame delle strade aveva ceduto e si erano aperte numerose buche che parevano crateri. Viola viveva in campagna e lì, fuori dall'agglomerato urbano, le strade erano asfaltate in modo alquanto approssimato, tanto da mettere a dura prova non solo gli ammortizzatori della macchina, ma anche la sua schiena, costretta a subire numerosi traumi. Senza ricordare quali rischi correva, pigiava il pedale dell'acceleratore proprio in prossimità della sua abitazione: la smania e l'impazienza crescevano quando si avvicinava alla meta e Read more...

8 Giugno 2016

Lei era nervosa, molto nervosa. Si stava mordicchiando tutte le pellicine delle unghie. Non lo faceva più da quando era bambina; quando sua mamma archiviava i bei voti che con entusiasmo portava a casa da scuola con un laconico “è solo il tuo dovere”. Mai un “brava”, mai una pacca sulla spalla. E allora cominciava a mordersi le unghie fino a farle sanguinare. Poi era stata la volta delle caramelle, dei dolcetti. Quando le serviva il coraggio di entrare in una stanza con tanta gente e magari proprio lì in mezzo c’era il ragazzo che le piaceva tanto, quello carino, Read more...

7 Giugno 2016

C’è un filo invisibile che lega tutte le donne. Una somiglianza ancestrale che ci avvicina e permette confidenze altrimenti indicibili. Ricordo un dopo pranzo sonnacchioso di qualche anno fa, tre diverse generazioni di donne, ci ritrovammo sedute a tavola: io, quarantenne, mia nipote Elisabetta di 18 anni e Lucia, la mia mamma, ultrasettantenne. Non è solo l’età a separarci, abbiamo caratteri e vicende completamente differenti; un tratto tuttavia ci accomuna, siamo delle grandi chiacchierone! Mia madre però è l’asso indiscusso. Parla tanto e con chiunque. L’ho sentita spesso raccontare del suo passato, riportare alla luce spaccati di vita quasi antichi; Read more...

7 Giugno 2016

Ma Brahms mi piace davvero? Ero a Parigi per un congresso, che si era rivelato noiosissimo, a proposito delle nuove tecniche odontoiatriche di implantologia al titanio. Il terzo giorno non ce la feci più. Con l’animo di un liceale che fa la marachella di nascosto ai genitori, non mi presentai nell'aula dove diversi pedanti conferenzieri avrebbero continuato a pontificare (nel vero senso della parola) sulle nuove tecniche per far felici i pazienti e, di conseguenza, le proprie tasche. Con questo vago senso di colpa per un compito non fatto, ma con la stessa leggera euforia delle prime “seghe” a scuola, Read more...

6 Giugno 2016

Si guardò ancora allo specchio.Chissà perché non era mai soddisfatta del suo look ogni qualvolta doveva incontrarlo. Le scarpe poi erano sempre un problema, tacco troppo alto o troppo basso, stile sportivo o elegante, colore anonimo o appariscente. Finalmente decise per un paio di decolletè di cuoio con il tacco abbastanza alto,ma comodo,un abito leggero rosa antico sopra al ginocchio ,scollatura arrotondata,che scivolava lento sul corpo dalle forme ancora adolescenti e si insinuava tra le gambe ad ogni passo. Si infilò l’impermeabile e prese l’ombrello. Quella sera estiva stava scendendo umida ed appiccicosa dalle nubi rosate del tramonto e questa Read more...

3 Giugno 2016

Piove a dirotto, l’acqua violenta ci sorprende costringendoci a entrare nell’atrio di una balera. Dall’interno arriva soffusa la musica di un liscio e la curiosità ci spinge dentro la sala. Alcune coppie di anziani danzano sulla pista; tutto un altro ambiente rispetto alla frenesia delle discoteche che frequentiamo di solito. Ci sediamo a un tavolo e ordiniamo un the caldo. Lo consumiamo seguendo i passi di valzer di un signore sulla settantina che guida magistralmente la sua compagna. Passi familiari che, improvvisamente, mi riportano indietro di vent’anni, a un’esistenza lontana, ma mai dimenticata; al ricordo dei miei genitori che non Read more...

3 Giugno 2016

L’aria calda di quel posto sembrava avere delle proprie mani, tenute ben vicino a crear la forma d’una maschera, e che lentamente incespicavano verso il mio viso. Parevano volerlo comprimere, frantumarlo, come in frantumi va il gheriglio d’una noce schiacciata malamente. Era una sensazione poco piacevole, quella che stavo provando quella mattina, tipica dei recessi angusti delle mansarde per un claustrofobico. Difatti, si può dire che in quel momento credevo proprio di trovarmi in uno spazio piccolissimo, asfittico, sovrastato dall’ombra di alti scaffali, e con gli arti quasi paralizzati, il respiro impercettibile, lo sguardo assai turbato. Anche quel giorno, com’ero Read more...

1 Giugno 2016

Oggi domenica, giorno di riposo e quindi niente sveglia, mi alzo e, tra uno sbadiglio e uno stiramento di arti, metto i piedi a terra. Il rimmel e l'ombretto della sera prima hanno lasciato delle evidenti sbavature sul mio viso che, al solito, ho dimenticato di struccare; l’utilizzo di latte detergente e tonico, non rientra, quasi mai, nelle mie priorità. Pazienza, vorrà dire che la pelle non respirerà, i pori avranno di che nutrirsi e forse prenderanno ossigeno da quella poca aria che sovrasta il mio spazio, fa sempre bene condividere qualcosa con gli altri e, perché no, con una Read more...

31 Maggio 2016

Una delle fiabe che più colpì il mio immaginario infantile è senza dubbio Biancaneve. Ricordate anche voi, vero, la vicenda della dolce e tenera giovinetta che la perfidia della matrigna, invidiosa della sua bellezza, condanna a morte per mano di un guardacaccia? Il suo progetto, però, va a monte perché l’uomo, impietosito, la risparmia, abbandonandola nel bosco in cui l’ha portata. Qui, Biancaneve incontra 7 nanetti, di professione minatori: Cucciolo, Mammolo, Gongolo, Pisolo, Brontolo, Eolo, e… come si chiama il settimo? Me lo dimentico sempre! Scommetto che succede anche a voi… Dunque… Ah, Dotto, ecco chi mancava all’appello! Biancaneve, riconoscente, Read more...