scrittori

14 Giugno 2016

“Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre” (Luca 12,24). C’era una volta – e c’è ancora – un corvo che ogni giorno frequenta con una signorile discrezionalità casa mia entrando direttamente in salotto attraverso una finestra, che lascio aperta di proposito. Non svolazza per casa a fare danni, non fa chiasso, non tocca e non rompe niente, gli importa solo di appollaiarsi sulla credenza e aspettare. Aspettare che cosa? Che il vecchio orologio a cucù affisso alla parete rintocchi l’ora, così che quella graziosa canarina gialla faccia la sua comparsa. Read more...

14 Giugno 2016

Sono tre i protagonisti di questa storia, accaduta oltre un Secolo fa, e che Vi verrà narrata dalla voce di due di loro e dalla mia. E’ una storia di lunghe distanze, che a quel tempo apparivano immensamente più insormontabili di quel che sembrerebbero oggi. Siamo nel 1909, nel Regno delle Due Sicilie, e più precisamente nella città di Messina, che ancora fatica a riprendersi dal terribile terremoto che all’alba del 28 dicembre di un anno prima aveva distrutto gran parte del costruito ma, soprattutto, ucciso metà della popolazione. Una catastrofe di dimensioni enormi, la più grande di cui il Read more...

13 Giugno 2016

“Nonno, quando sono nate le storie?”, chiese un giorno una bimbetta che era saltata sulle ginocchia di un vecchio. Lui la guardò con gli occhi liquidi e dolci. Pieni di amore per quella nipote curiosa. Era un vecchio molto vecchio, quel vecchio. Aveva sul viso una fitta ragnatela. Una ruga per ogni giorno della vita, una per ogni esperienza, per ogni dolore. E due per ogni sorriso, perché la gioia segna. E quando porti con te i segni dell'esistenza, vuol dire che non hai vissuto invano. “Nonno, quando sono nate le storie?”. Allora lo sguardo del vecchio si perse lontano, Read more...

13 Giugno 2016

Il parroco, Don Sebastiano, si passò la mano sulla tunica sporca di polvere e si aggiustò gli occhiali sul naso. Era venuto a trovare il suo vecchio amico d’infanzia, Luigi Machiut, l’unico suo compaesano che ancora non era riuscito a convertire alla fede cattolica. Era una grande sfida la loro, che durava ormai da decenni. Luigi, soprannominato da tutti in paese con il nomignolo di Gigi, era un uomo sano di principi ma un po’ scorbutico. Palesemente ironico con il suo permanente ghigno disegnato sul volto, non perdeva occasione per tirare a Don Sebastiano qualche frecciatina, quando questi lo veniva Read more...

10 Giugno 2016

Lunedì, 24 luglio. Ore 10. Il commissario XXX entra nell’appartamento. Ad accoglierlo c’è un appuntato che scatta sull’attenti. “Comodo, comodo!”, fa il commissario. È una giornata torrida, è tutto sudato, ha dormito male e non ha voglia di convenevoli. Si guarda attorno. L’appartamento è in perfetto ordine, neppure un granello di polvere. Il pavimento è tirato a lucido. Accanto all’uscio, due pattine di feltro. Fa per metterle.” Bah…”, ci rinuncia. Tanto la padrona di casa non avrà niente da dire… “Dov’è il cadavere?”, chiede. “Il cadavere è in cucina.”, risponde l’appuntato. “Chi se ne è accorto?” “Ci ha telefonato una Read more...

9 Giugno 2016

Oggi, partivo. Io 23 anni lei 7 mesi. Eravamo salite su quell'aereo lasciandoci alle spalle la mia meravigliosa cittá, proprio io, che volevo cambiarla, la stavo abbandonando e insieme a lei, c'era l'odore del mare e il chiasso dei motorini e il clacson delle macchine ferme al semaforo verde, ci salutavano. Sono partita con in bocca il sapore del caffè fatto da mia mamma, che chissà perchè è sempre stato il migliore. "Me ne vado, per cercare di migliorare il mio futuro e quello di mia figlia" Stessa risposta per tutti. Salite in aereo, salirono con me anche tutte le Read more...

8 Giugno 2016

Il cielo,  scuro e imbronciato, aveva aperto le sue plumbee vesti e gettato giù abbondanti quantità d'acqua, in quei primi giorni di primavera. La pavimentazione di catrame delle strade aveva ceduto e si erano aperte numerose buche che parevano crateri. Viola viveva in campagna e lì, fuori dall'agglomerato urbano, le strade erano asfaltate in modo alquanto approssimato, tanto da mettere a dura prova non solo gli ammortizzatori della macchina, ma anche la sua schiena, costretta a subire numerosi traumi. Senza ricordare quali rischi correva, pigiava il pedale dell'acceleratore proprio in prossimità della sua abitazione: la smania e l'impazienza crescevano quando si avvicinava alla meta e Read more...

8 Giugno 2016

Lei era nervosa, molto nervosa. Si stava mordicchiando tutte le pellicine delle unghie. Non lo faceva più da quando era bambina; quando sua mamma archiviava i bei voti che con entusiasmo portava a casa da scuola con un laconico “è solo il tuo dovere”. Mai un “brava”, mai una pacca sulla spalla. E allora cominciava a mordersi le unghie fino a farle sanguinare. Poi era stata la volta delle caramelle, dei dolcetti. Quando le serviva il coraggio di entrare in una stanza con tanta gente e magari proprio lì in mezzo c’era il ragazzo che le piaceva tanto, quello carino, Read more...

7 Giugno 2016

C’è un filo invisibile che lega tutte le donne. Una somiglianza ancestrale che ci avvicina e permette confidenze altrimenti indicibili. Ricordo un dopo pranzo sonnacchioso di qualche anno fa, tre diverse generazioni di donne, ci ritrovammo sedute a tavola: io, quarantenne, mia nipote Elisabetta di 18 anni e Lucia, la mia mamma, ultrasettantenne. Non è solo l’età a separarci, abbiamo caratteri e vicende completamente differenti; un tratto tuttavia ci accomuna, siamo delle grandi chiacchierone! Mia madre però è l’asso indiscusso. Parla tanto e con chiunque. L’ho sentita spesso raccontare del suo passato, riportare alla luce spaccati di vita quasi antichi; Read more...

7 Giugno 2016

Ma Brahms mi piace davvero? Ero a Parigi per un congresso, che si era rivelato noiosissimo, a proposito delle nuove tecniche odontoiatriche di implantologia al titanio. Il terzo giorno non ce la feci più. Con l’animo di un liceale che fa la marachella di nascosto ai genitori, non mi presentai nell'aula dove diversi pedanti conferenzieri avrebbero continuato a pontificare (nel vero senso della parola) sulle nuove tecniche per far felici i pazienti e, di conseguenza, le proprie tasche. Con questo vago senso di colpa per un compito non fatto, ma con la stessa leggera euforia delle prime “seghe” a scuola, Read more...