racconto

17 Agosto 2018

S'era procurata un barattolo di latta, vuoto della salsa di pomodoro che la mamma aveva usato per condire il suo piatto di pasta preferito, poi un bastone con il quale picchiava sodo e traeva un rumore affannoso. Chiamava le fate, sarebbero venute, ne era certa, per prendersi cura di lei. Su gli angeli custodi poco contava, li sapeva al fianco, certo la proteggevano ma non la divertivano. Le fate, invece, non avevano ali ma vesti di organza colorate, fili d'oro per capelli e mani di seta per accarezzare e poi, volavano, danzavano nel cielo, si nascondevano tra il fogliame di Read more...

16 Agosto 2018

Tanto ma tanto tempo fa, vi era un piccolo leoncino di nome Simba che viveva in un incantato bosco, pieno zeppo di stimoli e cose sempre nuove da sperimentare. Tutto era motivo di interesse e curiosità. Ogni giorno, vi era sempre tanto da apprendere: i colori della natura, i versi degli amici animali, gli alberi e le piante presenti e le trasformazioni dell’ambiente circostante al cambiar delle stagioni. Con l’apprestarsi dell’estate, però, il piccolo Simba si sentiva molto, ma molto stanco. Per un’intera annata aveva corso e saltato ed ora che era giunta l’estate il suo unico intento era quello Read more...

16 Agosto 2018

E' una bella giornata d'estate ed ho voglia di fare cose. Prima di tutto, colazione! Entro nel bar del mio amico Zanzi, il quale in un guizzo di sfrenata genialità aveva chiamato il suo locale"Zanzibar", ed ordino un caffè ed un cornetto alla crema; purtroppo mi dicono che è rimasta soltanto una brioche salata con gamberetti scamorza e marmellata! Cominciamo bene! Prenderò solo il caffè; corto, in tazza grande, con schiuma tiepida, una spruzzata di cacao, cuoricino disegnato sopra, corretto sambuca, cucchiaino a destra e manico a sinistra! Così corroborato entro dal parrucchiere per una regolatina ma questi si rifiuta Read more...

16 Agosto 2018

Ho appena bevuto un caffè: direttamente dalla moka, freddo, amaro. Ieri era il 14 giugno, un giorno che vuol dire tanto, e ora ho capito perché da ieri mi sento come in superficie…sospesa. Il sapore del caffè oed il caldo mi hanno fatto ricordare…”Al termine di una giornata con operazioni (quasi mai con meno di sei zeri) chiuse con successo o di progetti centrati, spesso si usciva. Se si era fortunati nei giorni estivi si sentiva il maestrale nei capelli e l’aria salmastra che ti facevano vibrare di vita. Gli uomini erano in maniche di camicia e le donne avevano Read more...

15 Agosto 2018

Trovare un termine esatto per definire questa estate mi risulta estremamente difficile. Forse anomala, come un'onda che improvvisa ti sommerge e scombina il calmo movimento del tuo mare. Oppure catastrofica, come un terremoto che ti scuote dalla punta dei piedi fino al minuscolo capello che ti sta spuntando in testa...Sì, catastrofica è la parola giusta, quella che appena la pronuncio mi fa piombare in uno stato di catalessi che mi costringe ad aprire il frigo e strafogarmi di gelato che placa quel "non so cosa" che va su e giù dallo bocca dello stomaco al cervello. Se non fosse che Read more...

15 Agosto 2018

Il vento sferzante colpì in pieno il viso di Lea, costringendola a stringersi nel cappotto. Nonostante la sciarpa che le copriva il viso per metà, sentiva il freddo penetrarle la pelle. Ogni mattina usciva di casa molto presto per lavorare ad un progetto che doveva esser pronto per la fine del mese nello studio fotografico, prestatole da un suo amico che era partito per la luna di miele. La metropolitana era gremita dai soliti pendolari mattinieri. Erano più corrucciati del solito per via del freddo, annunciato dalle previsioni meteo con largo anticipo. Lea trascorse il quarto d’ora che la separava Read more...

14 Agosto 2018

Ore 18.00, ultimo giorno di lavoro, controllò la scrivania dettagliatamente, non era maniaca dell’ordine, però come ogni estate, la sera della chiusura, verificava minuziosamente tutto quello che la scrivania portava, schermo pulito, profumatore, fotografia di famiglia, pile di cartelline, agenda, matite e penne. Poteva chiudere. Chiuse la porta della sua stanza, due giri alla porta dell’ufficio e si ritrovò fuori, in mezzo ad una calura insopportabile. Non aveva programmato nulla, per lei ferie erano riposo, letture, mare. Il suo mare. E fu, così che decise di fare una puntatina di due giorni, nella sua spiaggia del cuore. Buttò nel trolley Read more...

14 Agosto 2018

Bianca se ne stava accovacciata sul marciapiede del molo con le ginocchia sotto il mento, il viso rivolto al cielo con gli occhi chiusi a godersi  tutto il sole che la scaldava. “Ciao! E’ molto che aspetti?”  Si voltò al saluto di  Leo che veniva verso di lei con il suo passo lungo e irregolare,  con gli occhi abbagliati dal sole subito non vide niente, solo una figura chiara, poi dopo qualche secondo riuscì a mettere a fuoco l’immagine.  Sentì un tonfo dal petto arrivarle in gola, come sempre quando lo vedeva . Dio quanto lo amava! Se solo lui Read more...

13 Agosto 2018

Martedì 31 luglio 2018 Neanche stanotte si dorme! La sveglia segna le 4.10 della mattina. Mi giro e mi rigiro nel letto. Anche oggi non c’è verso di fare un bel sonno. Ormai sono giorni che questa storia si ripete. Mi succede sempre cosi quando devo andare in ferie. L’ultima settimana sono in preda all’ansia, mille pensieri mi si accavallano in testa, tante cose da chiudere prima del meritato riposo ma così poco tempo per riuscire a farle tutte. In più il caldo opprimente non aiuta, l’umidità non è mai stata a tassi così elevati. Sono un bagno di sudore! Read more...

13 Agosto 2018

Una folata di vento improvvisa fece volare via il cappello di paglia di Gaia. Stava passeggiando sul lungomare raccogliendo conchiglie tenendo per mano la sua mamma. Aveva quattro anni, ma era molto sveglia per la sua età. Indossava delle scarpette di stoffa rosa per proteggere i suoi piedini sensibili dalle conchiglie scheggiate, ma la facevano anche camminare in modo buffo. Il cappello di paglia poi era notevolmente più grande della sua testa e le impediva la visuale completa di quella spiaggia stupenda. -Mamma, che cos’è quello?-chiese la bimba piegandosi per osservare meglio una piccola tartarughina che zampettava sulla sabbia rovente. Read more...