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Simba va in vacanza – Racconto di Giovanni Scupola

Tanto ma tanto tempo fa, vi era un piccolo leoncino di nome Simba che viveva in un incantato bosco, pieno zeppo di stimoli e cose sempre nuove da sperimentare.
Tutto era motivo di interesse e curiosità. Ogni giorno, vi era sempre tanto da apprendere: i colori della natura, i versi degli amici animali, gli alberi e le piante presenti e le trasformazioni dell’ambiente circostante al cambiar delle stagioni.
Con l’apprestarsi dell’estate, però, il piccolo Simba si sentiva molto, ma molto stanco. Per un’intera annata aveva corso e saltato ed ora che era giunta l’estate il suo unico intento era quello di giocare e mettere in atto tutto quanto aveva carpito divertendosi.
E fu così: il piccolo leoncino partì con i suoi genitori per un avventuroso viaggio. Andò finalmente al tanto agoniato mare.
Era un universo nuovo ed ignaro, ne aveva sentito solo parlare nel bosco ma non lo aveva mai visto se non, nei suoi sogni.
Che cosa buffa, un leoncino al mare, pensava.
Agghindato con pinne ed occhialini, giunse su una spiaggia con sabbia corallina. Una spiaggia sfiorata da un mare azzurro: erano le prime ore del mattino e nel cielo faceva capolino un sole brillante.
Che stupore davanti ai suoi occhi increduli.
Ed “ora che faccio?” bisbigliò tra sé e sé. Questo mondo tanto bello era per il piccolo animale sconosciuto.
E subito realizzò: “Posso mettere in pratica le cose che ho imparato nel mio bosco!”.
Ed allora iniziò ad udire il verso dei gabbiani cercando di imitarli. Che buffo che era, ma era molto divertente.
Poi si fermò attonito a contemplare i colori che si aprivano innanzi ai suoi occhi: l’azzurro del mare, il bianco di qualche sporadica nuvoletta, il giallo del sole, le conchiglie e così via.
Simba scoprì l’estate. L’estate al mare.
E la cosa decisamente più bella fu per lui bagnarsi nell’acqua salata, habitat per tanti pesci colorati che guizzavano e lo salutavano contenti.
La sua “avventura” trascorse veloce ma intensa, ma sapete? La sera, il nostro amico proprio non riusciva a chiuder occhio, talmente erano state le cose che aveva visto e conosciuto in un mondo assai diverso dal suo.
Cose che riempirono il cuore e gli occhi di Simba per sempre.

 

 

Giovanni Scupola

 

 

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