racconti
Mio padre ci radunò in salotto, eravamo io e le mie due sorelle, Katrin e Jenna. Avevamo rispettivamente 10, 6 e 5 anni. Lui si sedette sul divano, le mani unite si stringevano mentre i gomiti poggiavano sulle ginocchia, la schiena leggermente curvata in avanti e la testa penzolava in avanti; osservandolo bene si poteva notare il suo lento ondeggiare. Mio padre ci radunò in salotto, era quasi ora di andare a dormire; a cena ci aveva detto con tono serio: "Non appena avrete finito sedetevi in salotto, posizionate i cuscini davanti al divano e aspettatemi lì. Devo raccontarvi una Read more...
Quando lo vide per la prima volta era ad un tavolino, malamente seduto sulla sedia, come se fosse pronto ad alzarsi da un momento all’altro. Invece stava lì, ormai da una buona mezz’ora, rigirando la tazzina del caffè tra le mani, indeciso sul da farsi e con uno sguardo tra il pianificatore e il pensieroso. Aveva gli occhi scurissimi, intensi e quasi inquietanti, caratteristica sottolineata anche dalle sopracciglia folte ed altrettanto scure. L’aveva notato subito lei, dalla sua postazione al bancone, mentre asciugava quei maledetti bicchieri su cui rimanevano sempre degli evidenti aloni. D’altra parte sarebbe stato impossibile non notarlo, Read more...
Sono nel mio letto a pensare per l'ennesima volta ai nostri momenti di intensa passione e desiderio. Come due pazzi ci siamo persi nei nostri corpi. Ripenso a quell'armonia che c'era nei nostri movimenti, al volersi più di ogni altra cosa, al provare piacere nel farti piacere, al toccarsi lentamente con le mani esplorando ogni minima parte dei nostri corpi, al non parlare ma guardarsi dritto negli occhi e vedere il fuoco,l'amore; al baciarsi dolcemente e poi brutalmente, al sentirsi una cosa sola. Mentre facciamo l'amore nulla conta, paure, rancori, rabbia, superficialità, stupidità spariscono perché l'unica cosa vera siamo io Read more...
Quella sera il cronista del telegiornale era stato più cruento del solito e le notizie lette in tono professionale, avevano ulteriormente inacidito il sapore dell’aranciata che accompagnava la cena. “Forse ha ragione Giacomino: dovremmo a guardare i cartoni animati”, mormorò la donna servendo una seconda porzione di spinaci al marito. L’uomo prima di risponderle spruzzò una nevicata di formaggio sulla verdura tanto osannata dal marinaio, le cui braccia mostravano i tatuaggi di due vistose ancore nere. “I bambini alle otto e mezza devono essere a letto se si vuole che la loro crescita non subisca dei traumi e lui non Read more...
In macchina con il piccolo, tornando dalla piscina. Sempre di corsa, come sempre…. Penso di essere proprio nata correndo… dovrò chiedere conferma. È una delle prime sere che usciamo da nuoto e c’è ancora un po’ di luce, ma la notte si sta preparando e la luna è già là. “Mamma, guarda! C’è una banana!” “Lo so amore…. Ce n’è anche più di una, non ti preoccupare….” E guardo la busta della spesa da cui ammicca un bel casco di banane... il piccolo ne è ghiotto…. Il piccolo…. forse è meglio se mi sbrigo a raggiungere il grande, la lezione Read more...
Chissà se tra 40 anni mi guarderai come mi guardi adesso. Se continuerai ad accarezzarmi, ad annusarmi, chissà se prenderai ancora le mie mani e le bacerai ancora . Vedo l'amore dappertutto e anche nel mio lavoro, è proprio sul lavoro che ho visto ciò, due vecchi anziani, lei a letto stanca, forse per la malattia o della vita ma non di lui. Sempre lui che l'accarezza e le bacia dolcemente le mani. Le sfiora il viso fino ad appoggiare il suo viso sulla spalla esile di lei. Bacia quelle mani oramai troppo secche e magre, sfiora quel viso pieno Read more...
Il 23 maggio del 1992, uno tra gli attentati mafiosi che la nostra storia può ricordare, uccise il magistrato italiano Giovanni Falcone. Insieme a lui persero la vita sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Da ventiquattro anni, oggi è la giornata in cui viene ricordata la figura di Falcone, il suo coraggio e il suo grande impegno contro la mafia. Lo scrittore Matteo Collura ha avuto modo di essere vicino per pochi minuti al giudice e magistrato Falcone, ma quei pochi istanti sono stati rappresentativi della figura e dei valori dell'uomo Read more...
'- Come si muta il desiderio in amore? - chiese un giovane uomo a sua madre. La cena si stava freddando nel piatto. - Secondo te? Prova a pensarci - disse lei invitandolo a mangiare. Lui infilò in bocca il primo cucchiaio di minestra. Una di quelle minestre che amava tanto, fatta con farro, orzo e patate, amalgamate alle giuste verdure. Uno di quei sapori che conosceva bene, ma che ogni volta che lo ritrovava sembrava la prima volta. Una minestra cotta a puntino, con sopra una spruzzata di parmigiano. A guardarlo, sembrava nevicato in quel piatto. La superficie della Read more...
“Zei proprio zicura ghe è ztazera?”, bofonchiò Ofelia tirando su col naso e spaven-tando i tre corvi neri che fino a quel momento se ne erano stati tranquillamente appol-laiati sui rami più alti del fico centenario. La notte prima nonostante le raccomandazioni di Morgana, fattucchiera diplomata in trucchi e sortilegi di seconda classe, aveva volato sulla scopa senza il foulard e il giubbino catarifrangente, rischiando un incidente diplomatico e buscandosi un brutto raffreddore, perché lei era una strega moderna e le streghe moderne non portano le calze, indossano il reggiseno a balconcino e soprattutto se ne infischiano delle regole. “Si”, Read more...
"Vivere è facile con gli occhi chiusi". (John Lennon) C'erano voci, luci, profumi attorno a lei, ma non era del tutto certa di essere sveglia. Non lo era mai. Certe volte si sentiva pesante, come se tutte le paure e i problemi del mondo le gravassero sulle spalle, e altre volte, invece, accadeva l'esatto contrario: era leggera, quasi staccata dal proprio corpo. Era lontana, era altrove. Era in un sogno. Aprì meglio gli occhi, sbattendo più volte le palpebre, tentando di mettere a fuoco le immagini. Sì, era sveglia e la professoressa di economia stava spiegando qualcosa. Che cosa? Lei Read more...