estate
Ricordo solo che era estate e come tutti gli anni eravamo a casa, scendevamo per pochi bagni nel paese più vicino al mio solo per i bambini. Non riesco a ricordare l’anno o il giorno in cui miei occhi si sono liberati di un velo che li aveva offuscati per anni. Io lo chiamo velo perchè non mi permetteva di vedere che io e i miei figli soffrivamo troppo per l’egoismo di mio marito. Avevo accettato la sua apatia, al ritorno dal viaggio di nozze, attribuita da tutti allo stress per la preparazione del matrimonio e l’acquisto della casa. A Read more...
Io, mia sorella e i miei tre cuginetti, giocavamo felici in cortile. Il salto con la corda, il gioco del fazzoletto e della palla e in ultimo il gioco della campana, a saltare dentro i grandi rettangoli disegnati a terra con un gessetto, contrassegnati con i numeri da uno a dieci. Quei giochi all’aperto, vissuti in assoluta libertà di espressione e competizione tra di noi, ci regalavano emozioni talmente grandi che neanche la televisione con la TV dei ragazzi e la trasmissione di Bim Bum Bam erano in grado di farci fermare. La nostra scelta erano sempre i giochi all’aperto. Read more...
In spiaggia c'erano solo pochi gabbiani a tenerle compagnia. Gli ombrelloni chiusi e schierati in file ordinate parevano un esercito colorato sull'attenti. Una luce appena nata scopriva davanti alla ragazza una distesa di mare verde. - Che verde è come i pascoli dei monti - citó automaticamente sorridendo. Verde come i prati da cui, bambina, sognava di ritagliarsi vestiti da principessa. Verde come la corona di pini marittimi dietro la spiaggia e le dune. Verde come il maglione che lui indossava la prima volta che lo vide, pensò altrettanto automaticamente. Era uscita di casa che il buio stava cedendo ad Read more...
Per Amina e tutte le donne dimenticate, si vive solo se si è guardati. A quattordici anni ero già vecchia da tanto tempo. Non intendo come voi quando guardandovi allo specchio scoprite una ruga che non c’era o qualche capello bianco di troppo. O no, io ero già vecchia dentro perché uomini senz’anima avevano deciso di strapparmi via dal cuore ogni illusione. La mia infanzia è morta dentro un lager di gente accatastata come animali da macello mentre mi spegnevano sigarette sui palmi delle mani e mi sputavano addosso come fossi immondizia.. La mia infanzia è volata via con gli Read more...
Oh estate abbondante, carro di mele mature, bocca di fragola in mezzo al verde, labbra di susina selvatica, strade di morbida polvere sopra la polvere (Pablo Neruda) 1 La strada è tutta qui di fronte. Lunga e lucida come una cravatta grigia di cui non posso vedere la fine. Fa un caldo terribile e la pelle umida mi brucia sul collo dove mi sono sbarbato poco prima di uscire. I vestiti mi si sono appiccicati addosso. Vorrei tornare sotto la doccia. Buttarmi sotto il getto dell’acqua fredda con tutti i vestiti e lavare via il sudore. Mi lascio alle spalle Read more...
Chissà perché quando si guarda dalla riva, il mare agitato, tutti mettono le mani sui fianchi. Si lasciano gli ombrelloni e i lettini, si accantonano libri aperti e si sospendono partite di scopa e la quantità di persone sul bagno asciuga sembra essere il doppio di quanto ti sembra la spiaggia sia in grado di contenere. Ti ricordi quando da bambina eri sempre nell' acqua a lessarti mani e piedi a nasconderti tra i cavalloni e dal mare intravedevi , quasi sempre nello stesso ordine , da sinistra imponente tua madre ,poi tua zia e magari un amica della mamma Read more...
L’aria frizzante di fine Agosto sussurrava al tramonto che l’estate si stava allontanando sul treno nostalgico delle stagioni. Lì sulla spiaggia di Fregene, Catherine, guardava il sole calare col suo rosso mantello sul mare e sentiva un sottile dolore calarle dentro l’anima. Era passato ormai più di un anno, dall’amara scoperta del tradimento di suo marito Sam, con una delle sue studentesse e lei non aveva mai smesso di pensarci. Sam le aveva assicurato che era la prima volta e l’aveva supplicata di perdonarlo. Ma Catherine, lo aveva colto in flagrante e gli era rimasta negli occhi e nella mente Read more...
Estate 1982, l’Italia ha vinto i mondiali. I ragazzi guidano i motorini, ridono e strombazzano. I piu audaci fanno il bagno nella fontana di Piazza della Stazione. Marco arriva in città. Ha 20 anni e si è iscritto all’università. Passeggiando per il Corso potrebbe incontrare Elena, ragazza con gli occhi all’insù che ride piegandosi in due e poi piange; che nuota per chilometri e corre e fuma le Merit. Si potrebbero incontrare in birreria in Piazza della Berlina, o all’uscita dal cinema o in una delle due discoteche della cittadina. Mi immagino lei che va da lui il pomeriggio e Read more...
Questo inverno è morta la mia mamma. Questa estate ho deciso di viverla a Sirolo, dove passavo le estati con lei quando ero bambina. Non ero più tornata in questi luoghi, eppure immediatamente ho ritrovato familiarità, come se mi aspettassero da sempre. Gli scogli, la natura e il mare mi aspettavano, aspettavano che tornassi per ri darmi la parte di cuore sopita da tempo. Faccio il bagno alla spiaggia Urbani, di fronte ho il profilo del Conero ; mi immergo nelle acque azzurre e lo guardo negli occhi: studio il suo profilo caratteristico e nonostante la spiaggia sia affollata e Read more...
Gambe piccole e sode ciondolavano accavallate sotto la scrivania: troppo piccola per rappresentare l’ego del Professore, troppo ordinata per raccontare l’anima voluttuosa del Velista che amava nutrirsi di sogni irrealizzabili. Le sue mani, di dimensioni contenute, misurate nei gesti, tamburellavano rigide ai bordi del tavolo, ai lati dell’i-phone dove il suo sguardo sostava fisso, pensieroso. Nel primo pomeriggio, dopo il pasto silenzioso in compagnia della moglie e della figlia, chiuso nello studio dove trascorreva il sacro momento della digestione, circondato da libri ancora da leggere e tesi degli studenti ancora da correggere, sentiva il tarlo di una pulsione incontrollabile trapassargli Read more...