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Di Roma Roma? – Racconto di Felicita Policano

Chissà perché quando si guarda dalla riva, il mare agitato, tutti mettono le mani sui fianchi. Si lasciano gli ombrelloni e i lettini, si accantonano libri aperti e si sospendono partite di scopa e la quantità di persone sul bagno asciuga sembra essere il doppio di quanto ti sembra la spiaggia sia in grado di contenere.

Ti ricordi quando da bambina eri sempre nell’ acqua a lessarti mani e piedi a nasconderti tra i cavalloni e dal mare intravedevi , quasi sempre nello stesso ordine , da sinistra imponente tua madre ,poi tua zia e magari un amica della mamma ..così, con la postura ad anfora, spalle tese, pancia un po’ in fuori, piedi impiantati nella sabbia per paura di essere trascinati via dal mare. Tutti guardano le onde, alte, indomabili, imprevedibili e si chiedono se la prossima sarà più alta o più intensa.

Ipnotizzati un po’ come a natale quando fissi le fiamme nel camino del nonno, e aspetti di vedere quale forma e colore assumerà il fuoco. L’estate è bella perché parli con gli sconosciuti, più di quando non faresti mai sull autobus della tua città, e così ti diverti ad ascoltare gli accenti, cerchi di ricordare il nome della signora che occupa l’ombrellone accanto al tuo da giorni.. Gente di tutta Italia o Europa si trova sulla tua spiaggia, ha scelto il tuo stesso periodo e questo un po’ ti diverte..

Pensi alle combinazioni che ti mette davanti la vita, al caso e alle coincidenze. Conosci una famiglia di napoletani, che fra tutti sono sempre i più numerosi e i più simpatici e chissà perché quando ti chiedono da dove vieni e rispondi da Roma, ti guardano con più curiosità e con la testa inclinata su una spalla e un occhio semichiuso per i raggi del sole..  dicono sempre “di Roma Roma?” Chissà che idea hanno della città eterna, ma la domanda di sicuro è d obbligo.
 

Felicita Policano

 

 

 

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