Racconti

Un luogo libero dove mettere alla prova il proprio talento di scrittore attraverso la pubblicazione di storie brevi. Un’opportunità per gli appassionati scrittori di mettersi alla prova e dare visibilità dei propri lavori a lettori e case editrici. Clicca qui per partecipare attivamente con i tuoi racconti brevi e condividerli con gli altri.

4 Maggio 2016

Quando si arriva alla mia età farsi un esame di coscienza è inevitabile, chiudi gli occhi e cerchi di ripercorrere a ritroso la tua vita, analizzi ogni anno da quando la memoria te lo consente. Cerchi di essere imparziale, non è semplice fare autocritica, ma se vuoi fare un analisi di tutto cio che hai vissuto, degli sbagli fatti, devi cercare di guardarti indietro come fossi un critico cinematografico che dovrà fare una recensione sul giornale che scrive. Di me bambina ho dei ricordi passati in campagna a casa dei nonni circondata, più che da altri coetani, al mio paese Read more...

4 Maggio 2016

Cosi era Nina…bella come la primavera, profonda e silenziosa come l’ autunno. Aveva un papà, una mamma e una nonna. Una dolce nonnina tutta bianca che piegata su stessa se ne stava l’intero giorno a borbottare e a lamentarsi di come “questo grande mondo tutto storto va…..!!” Il papà invece era di poche parole anzi, a detto della mamma, parlava quando non doveva. Con cappell e maglia di lana anche d’estate conversava con se stesso a bassa voce . La mamma, piccola e grassa ma bella e buona come l’anguria mangiata in riva al mare, non si curava della vita Read more...

3 Maggio 2016

La cima innevata si ergeva maestosamente sopra di lui e sopra il mondo intero. La guardò con aria di sfida e riprese, un piede dopo l’altro, il cammino che lo attendeva, fiducioso e timoroso allo stesso tempo. Da quando aveva intrapreso questa avventura aveva trovato diverse difficoltà, aveva dovuto insistere, a volte lottare, per ottenere un piccolo riconoscimento o progresso. Eppure non aveva mai mollato, nemmeno con i piedi stanchi e i muscoli provati. Come quella volta che lo derisero asserendo che lui non fosse nessuno e che, d’altra parte, come lui ce n’erano tanti. Nemmeno in quel momento lo Read more...

2 Maggio 2016

A me sembrava che mio nonno non si muovesse mai dalla sedia. Quando uscivo la mattina per andare a prendere il bus che mi portava a scuola, lo vedevo dondolarsi piano, con lo sguardo perso verso l’infinito, nell’angolo del piccolo pergolato fuori dalla porta di casa. Lo ritrovavo nella stessa posizione quando tornavo nel tardo pomeriggio. Dentro mia madre cucinava, puliva e si dava da fare nelle faccende a volte cantando e spesso imprecando contro il caldo, la vita, le mosche e quant’altro le venisse in mente per sfogare l’insoddisfazione del suo destino. Mio padre lavorava nei campi e talvolta Read more...

2 Maggio 2016

Scrivere è parte di me, un'attività in cui metto tutta me stessa, senza la quale mi sentirei soffocare. Si tratta di tradurre quel che più attraente rinvengo nella realtà in termini lievemente più astratti e diversificati. Rifletto su ciò che mi circonda e semplicemente combino il quotidiano con l'immaginario, arricchendolo di emozioni, che mi caratterizzano in quanto animo romantico e costantemente tra le nuvole quale sono. Mi piace elaborare nuove storie, creare nuovi mondi. E quando mi trovo immersa in questo universo tutto mio, è come se fossi più leggera, libera, potente, priva di vincoli. Solitamente scrivo di avventure, nelle Read more...

29 Aprile 2016

Graffiavo la superficie delle mie labbra con l'unghia dell'indice destro. Con lo sguardo puntavo i miei piedi che ciondolavano dal muretto su cui ero seduta. Avevo dei sandali di cuoio. Mi piacevano molto, pensavo mi conferissero un'aurea di dannatezza e indipendenza che in quel periodo cercavo insistentemente. Non so bene perché legassi quei sandali di cuoio al mio desiderio di solitudine e libertà. Anche la mia frangetta era legata a quella voglia. Quell'estate ero un continuo riempirmi il corpo di dettagli che guardando e riguardando mi proiettavano quell'immagine di me che volevo cucire sulla pelle e portare a spasso come Read more...

29 Aprile 2016

Sono il tempo di oggi: belligerante contro il mio ego. Talvolta agghindare col sole il tetto a cui gli umani levano speranzosi sguardi, non si presta ad essere semplice azione. Sulla sinistra, nel cielo, i lampi superbi si scagliano sulla porta-tramite col mondo. Giaccio a terra e li guardo calpestarmi, nella loro corsa verso la fuoriuscita che impedivo. Chiudo gli occhi ed è nebbia, tra gli uomini. Mi dico che è finita, sbagliando, mentre li vedo tornare. Sanno, ormai, che sarebbe inutile coinvolgere tale indifferente folla in quella tempesta rivolta a me. Il mondo si lamenta per l'insufficiente visibilità. È Read more...

29 Aprile 2016

'-Mi sembra una vera vergogna, una porcheria, ma ho già avvertito il mio avvocato! -Ma tranqui sorella, é solo una notte, mica ci sposiamo! -Prima il guasto, poi il ritardo, ora...ora Lei, uno sconosciuto per di piú... Qui si zittisce, perché sta pensando quanto nauseabondo odore di patchouli stia emanando quell'assurdo individuo di fronte a lei, con lo zaino sdrucito, infradito di cuoio ai piedi diversamente puliti, anelli di argento alle dita degli stessi, braccialetti di perline, capelli in treccine ormai stoppose e...aiutoooooo, un tatuaggio di un fallo gigante che si intravede dalla camiciola in tela indiana aperta sul petto. Read more...

29 Aprile 2016

Alzò lo sguardo verso il cielo e respirando a lungo e rumorosamente, lasciò che lo splendore gli entrasse attraverso le narici e gli riempisse i polmoni d’arcobaleno. Sapeva già da tempo e da un tempo così lontano che pareva eterno, che scrutando il cielo con attenzione, ma veramente con attenzione ,non sarebbero state le sfumature dell’indaco a rimanere impresse sulla cornea. Piuttosto si sarebbero alternati saltando davanti agli occhi come piccole pulci, i sette colori che compongono l’iride. Ma quella sera, accidenti, quella sera l’aere era tinto delle fosforescenti faville delle anime e per un lunghissimo attimo smise di sentirsi Read more...

28 Aprile 2016

“Lavora sulla tua stessa salvezza. Non dipendere dagli altri.” (Buddha) Una candida coltre ricopre la città, la temperatura è sotto lo zero, passeri infreddoliti svolazzano in mezzo al gelo. Le palme imbiancate sembrano enormi pupazzi di neve. Sopra l’asfalto, trasformato in un immenso batuffolo d’ovatta, risaltano orme di piedi scalzi: qualcuno è passato sullo stradone senza scarpe. Tirano forti raffiche di vento, i flutti di una violenta mareggiata si infrangono sugli scogli e bagnano la strada, con gli schizzi che arrivano sulla carrozzeria delle auto. Da lontano, fa capolino una sagoma sopra al ponte del torrente, con un cane al Read more...