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Il coraggio di provarci – racconto di Jessica Loda

La cima innevata si ergeva maestosamente sopra di lui e sopra il mondo intero. La guardò con aria di sfida e riprese, un piede dopo l’altro, il cammino che lo attendeva, fiducioso e timoroso allo stesso tempo.

Da quando aveva intrapreso questa avventura aveva trovato diverse difficoltà, aveva dovuto insistere, a volte lottare, per ottenere un piccolo riconoscimento o progresso.

Eppure non aveva mai mollato, nemmeno con i piedi stanchi e i muscoli provati. Come quella volta che lo derisero asserendo che lui non fosse nessuno e che, d’altra parte, come lui ce n’erano tanti. Nemmeno in quel momento lo sconforto ebbe il sopravvento. Occhi fissi sul traguardo, quella cima imperturbabile ed immobile. Chissà, magari un giorno l’avrebbe raggiunta.

Intorno a sé l’ambiente era tutt’altro che ospitale: grossi nuvoloni si erano addensati nel cielo, assumendo le forme più improbabili e ricordando vagamente spire di soffocante fumo nero, mentre una voce tonante minacciava la riuscita della sua impresa; gli alberi frusciavano in modo inquietante a causa del vento che alitava senza tregua, e sovente si percepivano strani rumori provenire dal fogliame, come se qualcuno fosse appostato ad osservarlo. O ad ammirarlo, spesso il confine tra le due è molto sottile.

Forse un giorno sarebbe stato lui sul tetto del mondo, avrebbe tuonato a suo piacimento e avrebbe mosso, solamente con un soffio, i frondosi rami degli alberi.

Forse. Un giorno. Per ora meglio limitarsi a camminare.

Si calò il cappuccio sul viso per proteggersi dal freddo tagliente e dalle cattiverie, ed affrettò il passo.

 

Jessica Loda

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