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L’eroe della fantasia – racconto di Ilaria Martini

Scrivere è parte di me, un’attività in cui metto tutta me stessa, senza la quale mi sentirei soffocare. Si tratta di tradurre quel che più attraente rinvengo nella realtà in termini lievemente più astratti e diversificati. Rifletto su ciò che mi circonda e semplicemente combino il quotidiano con l’immaginario, arricchendolo di emozioni, che mi caratterizzano in quanto animo romantico e costantemente tra le nuvole quale sono. Mi piace elaborare nuove storie, creare nuovi mondi. E quando mi trovo immersa in questo universo tutto mio, è come se fossi più leggera, libera, potente, priva di vincoli. Solitamente scrivo di avventure, nelle quali accade che, all’ultimo minuto, in modo assai imprevedibile, arriva l’eroe, Edoardo, a salvare la propria amata, ogni volta con strategie differenti.

Oggi è tutto il pomeriggio che scrivo. Dopo aver litigato con Luigi, il mio ormai ex ragazzo, alquanto deludente come persona, ho proprio bisogno di tranquillizzarmi. Ecco che interrompe il mio momento di quiete Marco, il migliore amico di mio fratello, praticamente fisso a casa nostra. Lo conoscerò da quindici anni ormai, eppure non ho mai capito come sia il nostro rapporto. Gli voglio decisamente tanto bene, questo è indubbio, ma, non so, è così difficile definire quel che provo per lui. Siamo esseri incompatibili, opposti. Lui è un tipo avventato, raramente pensa alle conseguenze delle proprie azioni. Gli piace variare, al contrario di me, alla costante e disperata ricerca di certezze e punti fermi, pur non trovandoli neppure io.
Marco mi osserva con quei suoi enigmatici occhi color verde acqua, intanto che mi affretto a nascondere il quaderno.

« Ti ha mostrato anche un solo difetto diverso da quel che ti aspettavi e già ti allontani da lui? Si può sapere che tipo di ragazzo ti aspetteresti dalla vita?Fammi capire, ti reputavi tanto presa da Luigi perché quella volta ha avuto la fortuna di trovarti al momento giusto ed evitarti una brutta caduta col suo atto “eroico”? No, è decisamente troppo assurdo ciò…» Commenta lui, confuso, facendo cenno di no con la testa, come se fossi un caso irrecuperabile.
« Che vuoi? » Domando, scocciata e turbata dal suo tono di voce, direi offensivo nei miei riguardi.
« Tu non sei innamorata di Luigi, tu sei innamorata di Edoardo, che, mi spiace disilluderti, purtroppo esiste solamente in un universo tutto tuo.» Prosegue lui, convinto.
« No, ti sbagli! Non sono così fessa da innamorarmi di un personaggio inventato da me! Edoardo sta a significare il ragazzo perfetto per me, quello che vorrei avere al mio fianco e Luigi è così, più o meno, almeno credo… Aspetta, come sai di Edoardo? Hai letto il libro, Marco?! » Indago, sempre più furibonda.
« Ho trovato il quaderno aperto sul tavolo di cucina e potrei aver letto qualcosa… e poi in genere uno scrive per un pubblico, no? Comunque, guarda caso Luigi è, per così dire, identico a Edoardo, il protagonista delle tue storie… sarà una coincidenza? Identico superficialmente, ci terrei a precisare. E siccome questa storia precede il tuo incontro con Luigi, ho fatto i miei ragionamenti. Ora so il motivo per cui cerchi disperatamente in lui aspetti che non gli appartengono.»
« Lasciami in pace. »
« Luigi non è così! Caspita, svegliati! Luigi è un essere umano con dei pregi. ma altrettanti difetti. Edoardo è il classico ragazzo eroico, da invidia, quello perfetto, sensibile, in grado di capirti alla perfezione, di trovare le parole più dolci ogni qualvolta ti trovi in situazioni critiche. Trascuri solo un piccolo dettaglio, Edoardo manca di tangibilità. Così lo cerchi in Luigi, che però non riesce a soddisfarti. Tu inconsciamente pensi che Luigi sia come Edoardo, perché ha quei meravigliosi e profondi occhi azzurri, all’apparenza è gentile, è persino esageratamente testardo, come Edoardo, ma in concreto, cos’hanno realmente di simile questi due soggetti? Luigi ti ha deluso semplicemente perché per la prima volta è riuscito a manifestarti la sua reale essenza, che tu non hai mai accettato per davvero. Se ti aspetti uno come Edoardo rimarrai assai delusa! Non puoi rifuggire la realtà perché fantasticare è più immediato che affrontare i problemi! »
« Da quando ti intendi di inconscio? E comunque è difficile a spiegarsi, tu non capisci… »
« Melissa, ascoltami, il tuo amore per lui è inesistente! Oddio, sei peggio di quelle ragazze innamorate di qualche cantante o attore! Perlomeno loro sono, per così dire, “innamorate” di “persone concrete”, in qualche modo individuabili nel mondo! Tu ami Luigi perché ti ricorda Edoardo, ma Edoardo, eccetto di viso e di aspetto fisico, è l’opposto di Luigi! È finto, neanche apparentemente realistico! L’hai inventato tu, dovresti sapere che non esiste! Ti inganni pure da sola! Fantasticare è importante, ma non annegare nella fantasia, che ti rovina. Devi imparare ad apprezzare gli altri per come sono. Tu invece idealizzi le persone. »
« Pensa quel che vuoi, anche che io sia pazza, non mi importa. Io so di non essere così ingenua come mi dipingi tu! »
« Tu, no, non sei pazza, non so nemmeno io come sei! E di certo non oso chiederlo a te! »
« Senti, vattene! Vuoi fare il saputello tu, che non comprendi altro che te stesso? »
« Mi sembra che, almeno in questo momento, io ti capisca meglio di quanto tu stessa possa farlo. Melissa, chiedi a chiunque se ciò che dici ha un senso e poi chiamami! E, per la cronaca, io sono un ragazzo normale che ti dice che non puoi vivere di sola fantasia! » Mi ammonisce lui.
« Beh, talvolta è meglio della realtà. »
« Non ne dubito. La fantasia è bella e importante, ma gli eccessi nuocciono sempre. A forza di scrivere non sai più distinguere quel che è vero da quel che è falso! Hai troppi timori, troppi dubbi, e preferisci lasciarti assalire da quelli piuttosto che reagire e accettare la realtà, che potrebbe comportare innumerevoli disillusioni ed eventuali scottature. Puoi costruire un futuro solo uscendo dal tuo guscio fatto di paure e iniziando a vivere davvero. Non esiste un destino scritto che si manifesta con segni particolari o coincidenze inspiegabili, il destino dipende da te. La persona giusta per te, la tua anima gemella, non è prestabilita, sei tu a sceglierla e varia in base alle circostanze in cui ti trovi, in cui tu decidi di trovarti. Il tuo è timore di metterti alla prova, per questo temporeggi. »
« Interessante intervento, davvero. È curioso vedere come tu voglia insegnare a vivere a me, quando tu sei il primo a rifiutare di prendersi responsabilità per paura di ogni minima conseguenza che questa può comportare. Tu non agisci se non hai certezze, non hai il coraggio di mostrare i tuoi sentimenti se si tratta di dover mettere a repentaglio la tua onorevolissima reputazione da ragazzo forte e insensibile, rischiando un no. Vivi un copione già scritto, dove tutto è programmato nei minimi dettagli, altrimenti il tuo orgoglio ne uscirebbe ferito. Ma la verità è una: anche tu fuggi, fuggi dai sentimenti. E sarei io quella assalita dai dubbi esistenziali? Tu sì che sei nella posizione di emettere giudizi sì! »
« No, Melissa, io e te non siamo proprio paragonabili.»
« Forse siamo più simili di quanto pensiamo. Fidati, fa effetto anche a me asserirlo. Il problema è tutto lì: la paura dell’ignoto, l’inerzia. La nostra vita è tutta un’attesa, speranza in un futuro migliore, che neanche noi sappiamo come realizzare, e al contempo illusione ingannevole, che ci rende passivi. È giusto avere aspettative, sono un motore di vita senza il quale cadremmo in depressione, ma, quando diventano mera abitudine senza azione, divengono un vero e proprio freno, il cui abuso ostacola l’andamento della nostra intera vita, trasformandola in un groviglio di sogni e rimpianti. Non dovremmo rimanere spettatori passivi di questo film i cui protagonisti dovremmo essere noi. »

Marco mi guarda, sorpreso, forse spiazzato. Adesso siamo pari. Io gli sorrido, confusa, malgrado un attimo fa mi sembrasse di aver compreso tutto. Lo guardo negli occhi, che l’unica cosa che so è il loro colore. Anche lui mi fissa, titubante, in imbarazzo come mai l’avevo visto. Lentamente mi si avvicina, causando un’ ineludibile accelerazione dei miei battiti cardiaci.
« È tanto che volevo provare a fare questo, adesso penso di essere pronto ad accollarmi ogni rischio.» Dice lui, non perdendo di vista i miei occhi. Improvvisamente ho chiaro su cosa si fondi il nostro rapporto. Sono tre anni che non aspettavo altro che lui venisse a salvarmi da me stessa.

 

Ilaria Martini

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