“Giochi ogni giorno”, la poesia di Pablo Neruda che celebra la Primavera
I versi di “Giochi ogni giorno con la luce dell’universo” rendono omaggio ai valori di rinascita e di vita che porta con sé la stagione primaverile
I versi di “Giochi ogni giorno con la luce dell’universo” rendono omaggio ai valori di rinascita e di vita che porta con sé la stagione primaverile
“Al padre” di Salvatore Quasimodo è una poesia da dedicare a tutti i papà, scritta nel 1958 in occasione del novantesimo compleanno del padre.
Il tempo logora, invecchia. E tutte le cose invecchiano, eccetto i ricordi, che rimangono incisi dentro di noi, protetti dall’inesorabile caducità dei sensi. Scopriamo il tema della memoria, uno dei più presenti nella letteratura del Novecento, attraverso “Sulla nave”, una bellissima poesia di Kavafis.
Tratto dallo splendido romanzo di Arthur Golden e vincitore di 3 premi Oscar, “Memorie di una Geisha” racconta la storia di una geisha di Kyoto durante la seconda guerra mondiale.
Lo scrittore e poeta Charles Bukowski ha saputo nelle sue opere raccontare la crudezza della realtà, come nella poesia “Dinosauria, noi”, in cui l’autore descrive le storture del mondo e dell’uomo.
“Stupenda/ immacolata fortuna/ per te tutte le creature/ del regno/ si sono aperte”. Comincia così “Inno alla donna”, la splendida poesia di Alda Merini che vogliamo dedicare a tutte le donne in occasione dell’8 marzo.
In questa poesia del 1960, Pasolini descrive l’emozione della rabbia, avvertita come un piccolo demone che avvelena la sua anima e di cui non riesce a liberarsi
Siamo convinti che la felicità arrivi da sé, ad un certo punto della nostra vita, o che la si debba ricercare. Con la sua poesia, Cristina Campo racconta la sua visione di felicità, un prezioso e fragile stato d’animo che va coltivato con cura giorno dopo giorno, un passo dopo l’altro.
Il responsabile comunicazione del M5s nel corso della trasmissione “Belve” ha commesso l’errore di associare “Madame Bovary” alle opere di Charles Baudelaire
Quando migrare diventa l’unica soluzione per sopravvivere. Ecco “All’alba il dolore è stanco”, di Tahar Ben Jelloun.
Esattamente un anno fa, le truppe russe invadevano l’Ucraina. Un triste anniversario, che ci dà l’occasione di riflettere su quanto terribile la guerra, in tutte le sue sfumature, sia terribile, proprio come ci mostra Eugenio Montale nella sua poesia “Ballata scritta in una clinica”.