scrittori
C’era un piacevole odore di colla e di pittura in quella camera. Dalla vetrata che dava sul giardino entrava, prepotente, uno spicchio di luce
Era bella. Dio, quanto era bella. Mi ritrovai a pensare che nessuna foto che avevo in casa o nessun ricordo che conservavo di lei le rendesse giustizia
Liberamente ispirato alla storia dei due amanti di Gradara
C’era un piacevole odore di colla e di pittura in quella camera. Dalla vetrata che dava sul giardino entrava, prepotente, uno spicchio di luce. Non mi soffermai a lungo a guardare fuori. All’interno della stanza c’era qualcosa di ben più interessante. Avanzava lentamente verso il centro della camera e non potei fare a meno di pedinarla con lo sguardo. A piedi scalzi tracciava una linea perfetta sul parquet. Le gambe lunghe e affusolate spuntavano sotto una camicia maschile. La stoffa leggera assumeva la forma delle natiche. Indossava solo quella. Sbirciai i muscoli tendersi ad ogni passo, disegnando tratti decisi sulla Read more...
Lui si chiama Guido, il flâneur. Come un personaggio di un’opera francese decadente, vaga per le strade del paese con una sedia sulle spalle su cui campeggiano citazioni di Neruda
Era bella. Dio, quanto era bella. Mi ritrovai a pensare che nessuna foto che avevo in casa o nessun ricordo che conservavo di lei le rendesse giustizia. Era la mia Elena di sempre, ma ancora più radiosa. Quel lungo sonno le aveva fatto bene, pensai. Che orribile pensiero, adesso che ci rifletto. In ogni modo, avevo il cervello totalmente annebbiato. Da lei. Non vedevo che lei. Sentivo ogni fibra del mio corpo tendere spasmodicamente verso quella visione, eppure non riuscivo a muovermi. Non ricordo com’era vestita. Di bianco sicuramente. E aveva folti capelli ricci. Si sentiva liscia dentro però, mi Read more...
Liberamente ispirato alla storia dei due amanti di Gradara. PROLOGO Milano, Anno Domini 1330 Come ogni giorno, rivolgo lo sguardo al tramonto. La sua luce, intensa e calda, è ormai l’unica amica e l’unica dolcezza di una lunga vita che sento volgere al declino. In nome della Giustizia, troppo a lungo celata, voglio raccontare i veri eventi che sconvolsero Gradara in quel lontano Marzo 1275. Il mio nome? Pazientate e leggete la mia storia... Gradara, metà Febbraio 1275 Tutto ebbe inizio in quel lontano giorno del 1275. Mentre le notti, implacabilmente fredde, appartenevano ancora all’inverno, durante il giorno si poteva Read more...
I passi rapidi e decisi incedevano sull’erba bagnata mentre il respiro si faceva affannoso formando inquiete nuvole di fumo nell’aria gelida della notte
Lui si chiama Guido, il flâneur. Come un personaggio di un'opera francese decadente, vaga per le strade del paese con una sedia sulle spalle su cui campeggiano citazioni di Neruda. Tutti lo conoscono e sanno che possono trovarlo seduto sul ponte lama Monachile, che separa le due anime del paese, nelle rare giornate in cui non soffia il maestrale. Sceglie con cura la posizione, sistema la sedia, si accomoda e si immerge nella lettura del suo quotidiano. La sua pelle abbronzata, ancora poco segnata dalle rughe per un uomo della sua età, desta ammirazione e forse un pizzico di invidia Read more...
Corri..corri...corri... I passi rapidi e decisi incedevano sull'erba bagnata mentre il respiro si faceva affannoso formando inquiete nuvole di fumo nell'aria gelida della notte. Gli alberi alti bucavano il manto celeste lasciando intravedere qualche timida stella mentre i raggi freddi della luna a malapena illuminavano il terreno. Non ci prenderà..non ci prenderà... La sua mano strinse con fare ancora più deciso quella di lei. La triste gonna grigia che ondeggiava nel vento, i boccoli biondi che sobbalzavano ad ogni passo, il liquido caldo che scendeva lento sulle gambe nude. La paura in quei grandi occhi azzurri. Devo salvarla...devo proteggerla... I Read more...