scrittori
La misteriosa scrittrice Elena Ferrante è stata inserita nella lista delle persone più influenti al mondo nella categoria "artisti"
La spiaggia assopita scopriva le sue nude spalle, mentre la luna osservava l’eterno scialacquio del mare che pareva lambire ogni angolo della città. Quell’arcano connubio di quiete e purezza offriva sconfinate visioni di infinito: un dipinto animato solo dal venticello di una notte di primavera, da contemplare forse da una finestra. Ed io ero lì. C’era una casa accanto a quella distesa di sassi e sale, una palazzina bianca con tante finestre addormentate; solo una delle due rivolte al mare, quella notte emanava una flebile e pallida luce. Con le braccia immobili sul davanzale, osservavo il moto costante delle onde; Read more...
Mancava poco all'alba. Il cielo, violaceo, si preparava ad accogliere il sole in una nuova giornata. Il mare davanti ai nostri occhi danzava al tempo delle sue onde, accompagnato dalle note di un Fabrizio De Andrè strimpellato con arte e raucedine da una chitarra. E poi noi, sdraiati sulla sabbia, ad aspettare, con gli stessi occhi stremati dal buio della notte squarciato dalle fiamme di un falò improvvisato. In balia di quelle ballate, avevamo esaurito persino le parole: tra di noi, ingenui e maldestri ragazzi, solo sorrisi, carezze a sguardi assonnati. Anche il sole, quella mattina, era pigro; si fece Read more...
Il dottor Sapienza entrò nello studio claudicando e si appoggiò stancamente alla scrivania. « Olivieri? » borbottò, assestando sul naso gli occhiali appannati. « Olivieri Carolina? » La ragazza pallida sdraiata su un divanetto annuì. Sapienza brancolò fino a una poltrona malconcia e, prima di sedersi, ne sprimacciò risolutamente i cuscinetti. « Parli pure, signorina, » esordì frattanto, « io l’ascolto. » « Ecco, dottore, io... » Carolina respirò a fondo, mangiucchiandosi con frenesia le unghie. Lo psicologo schioccò teatralmente la lingua e si accomodò, fissando sulla paziente due occhietti vispi. « Continui, forza. » « Vede, il problema è Read more...
Durante l'estate egli era solito sedersi su di una panchina e guardare: guardava il cielo si, gli uccelli, le nubi, il sole ed anche gli alberi... quello che dentro però gli dava una sensazione diversa erano le donne! Le vedeva passare ed in prossimità della sua panchina le udiva accelerare il passo; alcune gli davano un rapido sguardo, altre proseguivano diritte come spade, certe ragazze sembravano guardarlo con aria di compatimento o di disprezzo, ma mai nessuna che si fermasse e si sedesse accanto a lui... eppure aveva preparato tutto con cura: si era seduto ad un lato della panchina, Read more...
“Lo sapevi che non era il momento adatto… è scritto che il momento giusto per piantarle è Marzo – Aprile!” Edward aveva segnato la propria condanna nel momento in cui aveva regalato il “Manuale del perfetto giardinaggio” ad Emma… A Maggio era entrata in possesso del cottage che la zia Maggie le aveva lasciato in eredità dopo la sua dipartita. Emma era stata la sua nipote prediletta da sempre… beh in effetti l’unica reale… visto che i figli di George – fratello di James, entrambi figli di Leopold fratello a sua volta di Margareth detta Maggie – non avevano mai Read more...
Bartolomeo Baciccia era un ragazzino con dei bellissimi occhi verdi che abitava nel mio quartiere. Dalle lettere tondeggianti del nome e da certe risonanze del cognome ci si può già fare un’idea di lui e del tipo di costituzione fisica che lo distingueva, suo malgrado, da tutti gli altri. In genere, in ogni comitiva di ragazzini che si rispetti, c’è sempre il tipo grassottello: quello che va in giro con pane e Nutella alle tre del pomeriggio e alle quattro tira fuori dalla tasca un’altra merendina. Beh, lui era proprio in tutto e per tutto nei canoni del suo personaggio. Read more...
"Siamo come cani attaccati alla stessa catena", disse, mentre si avvicinava alla finestra da cui l'uomo, dandole le spalle, osservava il mare e il suo riverbero, attratto da uno scenario emotivo che solo certe notti d'estate sanno donare ai sensi. Lui era triste, perso. Lei lo voleva nudo, spoglio di ogni armatura, esoscheletro, o comunque l'avessero chiamato quello spazio immateriale, continuamente manipolato, che egli poneva fra se e gli altri. Era l'unica strada che potesse condurla a far vibrare quell'anima tanto provata e mai troppo amata dal mondo, cui il tempo aveva dato la consistenza di un diamante luminosissimo, ma Read more...
“Siamo in arrivo nella stazione di Civitavecchia!” La voce metallica sovrastò quella di Freddie Mercury, proveniente dagli auricolari del lettore mp3 di Francesco. Ancora pochi minuti e sarebbe stata la salvezza. Neppure la musica era riuscita a soffocare il nodo che gli ostruiva la gola, neppure quella voce che lo accompagnava da quando era poco più che bambino, capace come null’altro di essere il suo scudo e la sua spada contro il mondo. Ma ora non c’era lama né scudo che potessero evitargli una rovinosa sconfitta, soltanto scendere prima possibile da quel mostro metallico lo avrebbe fatto sentire sicuro. Quando Read more...
In uno splendido Sabato di Maggio, durante il matrimonio di comuni amici, conobbi Giulia, una splendida ragazza bruna