La favola di A. – di Sofia Schito
Il vecchio Abir faceva il lustrascarpe, un mestiere che a Cracovia erano ormai rimasti in pochi a fare in quegli anni. La sua bottega si
Il vecchio Abir faceva il lustrascarpe, un mestiere che a Cracovia erano ormai rimasti in pochi a fare in quegli anni. La sua bottega si
Il signor Bryan era affacciato alla finestra, completamente immerso nella luce accecante del primo pomeriggio. “Entra pure Morgan. Ti stavo aspettando.” mi disse appena superai
Caro Pierluigi, prima che i pensieri si dissolvano come le nuvole che hanno oscurato il nostro ultimo appuntamento, butto giรน queste righe
La donna apre la porta con delicatezza: sono da poco passate le cinque del mattino, suo figlio ha il sonno pesante, ma non vuole correre
Allungai la mano verso il cellulare che vibrava sul cruscotto dellโauto. ยซAmore, come mai ancora sveglia?ยป. ยซMa come mai tu invece sei ancora per strada.
Caro Pierluigi, prima che i pensieri si dissolvano come le nuvole che hanno oscurato il nostro ultimo appuntamento, butto giรน queste righe. Contengono forse tutto
Con enorme sforzo lancio via il piumone da dosso e faccio scendere a terra il mio piede destro di lรฌ a poco
Cโera un piacevole odore di colla e di pittura in quella camera. Dalla vetrata che dava sul giardino entrava, prepotente, uno spicchio di luce
Era bella. Dio, quanto era bella. Mi ritrovai a pensare che nessuna foto che avevo in casa o nessun ricordo che conservavo di lei le rendesse giustizia