Racconti

Un luogo libero dove mettere alla prova il proprio talento di scrittore attraverso la pubblicazione di storie brevi. Un’opportunità per gli appassionati scrittori di mettersi alla prova e dare visibilità dei propri lavori a lettori e case editrici. Clicca qui per partecipare attivamente con i tuoi racconti brevi e condividerli con gli altri.

20 Aprile 2016

Durante l'estate egli era solito sedersi su di una panchina e guardare: guardava il cielo si, gli uccelli, le nubi, il sole ed anche gli alberi... quello che dentro però gli dava una sensazione diversa erano le donne! Le vedeva passare ed in prossimità della sua panchina le udiva accelerare il passo; alcune gli davano un rapido sguardo, altre proseguivano diritte come spade, certe ragazze sembravano guardarlo con aria di compatimento o di disprezzo, ma mai nessuna che si fermasse e si sedesse accanto a lui... eppure aveva preparato tutto con cura: si era seduto ad un lato della panchina, Read more...

20 Aprile 2016

“Lo sapevi che non era il momento adatto… è scritto che il momento giusto per piantarle è Marzo – Aprile!” Edward aveva segnato la propria condanna nel momento in cui aveva regalato il “Manuale del perfetto giardinaggio” ad Emma… A Maggio era entrata in possesso del cottage che la zia Maggie le aveva lasciato in eredità dopo la sua dipartita. Emma era stata la sua nipote prediletta da sempre… beh in effetti l’unica reale… visto che i figli di George – fratello di James, entrambi figli di Leopold fratello a sua volta di Margareth detta Maggie – non avevano mai Read more...

20 Aprile 2016

Bartolomeo Baciccia era un ragazzino con dei bellissimi occhi verdi che abitava nel mio quartiere. Dalle lettere tondeggianti del nome e da certe risonanze del cognome ci si può già fare un’idea di lui e del tipo di costituzione fisica che lo distingueva, suo malgrado, da tutti gli altri. In genere, in ogni comitiva di ragazzini che si rispetti, c’è sempre il tipo grassottello: quello che va in giro con pane e Nutella alle tre del pomeriggio e alle quattro tira fuori dalla tasca un’altra merendina. Beh, lui era proprio in tutto e per tutto nei canoni del suo personaggio. Read more...

19 Aprile 2016

"Siamo come cani attaccati alla stessa catena", disse, mentre si avvicinava alla finestra da cui l'uomo, dandole le spalle, osservava il mare e il suo riverbero, attratto da uno scenario emotivo che solo certe notti d'estate sanno donare ai sensi. Lui era triste, perso. Lei lo voleva nudo, spoglio di ogni armatura, esoscheletro, o comunque l'avessero chiamato quello spazio immateriale, continuamente manipolato, che egli poneva fra se e gli altri. Era l'unica strada che potesse condurla a far vibrare quell'anima tanto provata e mai troppo amata dal mondo, cui il tempo aveva dato la consistenza di un diamante luminosissimo, ma Read more...

19 Aprile 2016

“Siamo in arrivo nella stazione di Civitavecchia!” La voce metallica sovrastò quella di Freddie Mercury, proveniente dagli auricolari del lettore mp3 di Francesco. Ancora pochi minuti e sarebbe stata la salvezza. Neppure la musica era riuscita a soffocare il nodo che gli ostruiva la gola, neppure quella voce che lo accompagnava da quando era poco più che bambino, capace come null’altro di essere il suo scudo e la sua spada contro il mondo. Ma ora non c’era lama né scudo che potessero evitargli una rovinosa sconfitta, soltanto scendere prima possibile da quel mostro metallico lo avrebbe fatto sentire sicuro. Quando Read more...

19 Aprile 2016

In uno splendido Sabato di Maggio, durante il matrimonio di comuni amici, conobbi Giulia, una splendida ragazza bruna, alta e un corpo perfetto. E’stato un colpo di fulmine. E quando la invitai per una passeggiata, lei accettò con gioia. Quel giorno, mano nella mano, come due ragazzini innamorati, andammo in giro per Genova senza una meta precisa. Abbiamo parlato di noi, dei nostri sogni, di piccole banalità. Lei stava completando la tesi di laurea in medicina, io mi ero appena laureato in ingegneria e lavoravo già in una grossa Azienda di Genova. Spesso c’incontravamo al parco di Nervi e su Read more...

19 Aprile 2016

Era la sera il momento che lei preferiva, quando le luci forti si spegnevano e si chiudeva nel suo piccolo studio in soffitta a pensare, leggere, scrivere. Nelle serate più limpide poteva scorgere il limite della campagna circostante delimitato da una strada costeggiata di cipressi, tra i quali la luna a volte si nascondeva bassa ed inquietante. Altre sere erano le stelle a farla da padrone, brillanti come diamanti, vicine, quasi a poterle toccare. Quella sera d'estate c'era un forte temporalee non si poteva nemmeno tenere aperta la finestra per respirare l'aria più fresca. La pioggia picchiettava sui vetri insistente Read more...

18 Aprile 2016

Il calore aumentava dopo ogni passo e sembrava sostituire il poco ossigeno. Ad ogni metro l'aria si faceva più rarefatta e respirare, sempre più difficile. Il giovane paladino cercava di mantenersi concentrato sulla missione, intrappolando fra i denti preghiere a Xeuari. Lo sguardo scrutò per l'ultima volta il villaggio in fiamme, alle pendici della montagna, poi, dopo un profondo respiro, si rivolse sicuro alla vetta. La salita aveva messo a dura prova le ridotte risorse del neofita, gli occhi erano annebbiati dal sudore e bruciavano per il fumo che ancora invadeva tutta l'area, dopo la razzia del drago. Il ragazzo Read more...

17 Aprile 2016

Accosto e spengo la macchina. Non sarà una città, ma almeno in questo gruppo di case c'è un bar. O almeno penso si tratti di una locanda. Digito la scritta che campeggia sull'ingresso. Confermo, traduzione letterale è 'Osteria del sinistro'. Prima di scendere dalla vettura controllo per l'ennesima volta quanta strada mi manca per arrivare al mio hotel. Previste ancora tre ore di viaggio. Guardo l'ora. Sono le 19:48. Più tre fanno le 23. È decisamente il caso di fermarsi qua a buttar giù un boccone. Scendo, chiudo a chiave, controllando che i miei averi siano più al sicuro possibile. Read more...

16 Aprile 2016

La scienza ci ha messo al corrente di un fatto, per me, straordinario: metti una pianta al centro di un acquario ed il pesce ogni 3 secondi la guarderà come fosse la prima volta. Si, avete capito benissimo: il pesce perde la memoria e ogni 3 secondi vede come nuova e inaspettata una cosa che conosce già da tempo. Io ho scoperto di essere un pesce rosso, almeno in Amore. E da che ne abbia memoria, sono un pesce rosso da sempre. Il mio amico Alessandro mi diceva sempre: "Sei VERGINELLA INSIDE RITA" e io questa cosa proprio non la Read more...