Caro, ti scrivo
Caro Tu. Vedi? Non so nemmeno scrivere il tuo nome. Eppure quando scrivo sono io la più forte.Ma, sai, a volte scrivere è anche ammettere. E' leggersi. E' rischiare di star male e di avere solo un diario o una tastiera, in quel momento, da abbracciare. Vorrei sorprenderti con questa lettera. Ma di lettere te ne ho già scritte tante. Valanghe di parole e spremute di cuore con troppo zucchero in un'anima messa a dieta da una strana stanchezza interiore. Ho scritto molto. Troppo. Solo che i tasti che usavo non erano una penna. E di sicuro non ti sono Read more...
Caro amore mio, non ho mai potuto chiamarti così di persona, cercherò di farmi passare questo prurito almeno per lettera. Dal momento esatto in cui sei entrato in scena sul palcoscenico della mia vita ho capito che lo saresti stato. Ricordo tutto di quell’attimo: è stato come una goccia, più forte delle altre che avevano fino ad allora riempito il vaso, ed in un secondo la mia vita è cambiata. La misura era colma, non c’era più bisogno di aggiungere altro. Non ero più solo io il centro del mio mondo, c’era un’altra forza d’attrazione che mi teneva incatenata. Eri Read more...
Caro papà, è da anni che non ti chiamo più così… Nonostante la tua lontananza, mi illudo che queste poche righe giungano a te in risposta al tuo ultimo sofferto saluto, lasciato tra le pagine di un vecchio quaderno. I ricordi si perdono nella mia testa e le immagini si deteriorano al trascorrere del tempo, ma questo non mi preoccupa perché i sentimenti, quelli veri, sinceri, intensi, non si spengono mai. La vita purtroppo non è sempre generosa come vorremmo, anzi a volte ci colpisce duramente e ci chiede di gestire situazioni difficili e dolorose, seppure impreparati a farlo. Ed Read more...
MILANO - Il conflitto mondiale fu la prima guerra tecnologica di massa, da molti storici viene definita una frattura nel corso della storia, quasi una sorta di spartiacque del mondo contemporaneo. Le lettere dei soldati dal fronte sono un eloquente testimonianza della nuova esperienza di guerra combattuta in trincea. Il bisogno di raccontare supera spesso il timore di allarmare le famiglie e fa vincere la fatica dello scrivere che non era certo una pratica comune per questi soldati‑contadini per lo più ancora analfabeti. Questa è la lettera di un soldato alla moglie che esemplificativo della corrispondenza costante dei soldati con i loro Read more...
Caro papà, ti scrivo perché la vita, quando tieni tutto dentro, fa più paura. Ti scrivo perché di diari ne ho aperti e richiusi abbastanza, senza mai trovare la forza di lasciare veramente andar via il dolore. Guardare al mondo con occhi stanchi sa di poco, per una come me che la vita l'ha sempre presa a morsi passo dopo passo. Poi è arrivato il buio, col suo nome spesso incompreso e assai più spesso negato: depressione, la chiamano così. All'improvviso le paure vanno in giro sole, si muovono prepotenti nei loro abiti migliori. Così cominci a credere che l'unico Read more...
MILANO - La Grande Guerra continua a occupare un posto di primissimo piano sia dal punto di vista della storiografia, sia da quello della memoria collettiva. I soldati diventano testimoni e protagonisti del loro tempo, restituendoci con i loro racconti di vita vissuta un drammatico e vivido spaccato degli anni bui della prima guerra mondiale. Vediamo ora la toccante lettera del caporale francese Floch alla moglie prima di essere fucilato. "Mia cara Lucia, Quando questa lettera ti sarà pervenuta, io sarò morto fucilato. Ecco perché: Il 27 novembre, verso le 5 di sera, dopo due ore di violento bombardamento, in una trincea della prima Read more...
Mio caro, tu lo sai meglio di me, l'hai detto tante volte. E' andata com'è andata. E a pensarci bene, non poteva andare diversamente. Perché abbiamo sbagliato, io certamente ho sbagliato l'approccio. Nessuno di noi, poi, ha avuto la forza, il coraggio, l'onestà di cambiare le cose e di riconoscere che stavamo sbagliando. Forse, fra i due, tu eri quello più consapevole, e infatti ti allontanavi, per tornare regolarmente, senza nemmeno provare a imboccare una strada diversa da quella che stavamo percorrendo e che ci ha portato fino a qui, cioè a "nulla". Non che io non riconosca e non Read more...
Torino, 4 ottobre 2015 Cara Mimì, non riesco a contare. Ho tra le mani una manciata di monete per comprare “la girandola”, pane piemontese. Mi ricorda un abbraccio, voglio che tu ne porti via con te la tua parte. E’ la famiglia, gli affetti. Non è uno strappo, è una condivisione, un rito a distanza. Spezzi il pane, sei tu con i tuoi modi sbrigativi: “Mamma, niente lacrime ! Sei stata brava fino ad ora.” In fondo i modi “bersagliereschi” sono i miei, ho sempre fretta, sono sbrigativa, di pochi abbracci e baci. Oggi, vorrei darti tutti quelli che non Read more...
Caro Amico, ne è passato di tempo dal nostro primo incontro. Adesso mi trovo a chiedermi da quanto Vi ho conosciuto. Non saprei contare i giorni trascorsi da quando abbiamo pensato di far crescere quell’ amicizia, che non abbiamo mai saputo chiamare col giusto nome. Neanche nel momento in cui avevamo maggiori certezze. Si è amici quando si vede scorrere il tempo e nonostante malintesi, discussioni, incomprensioni e dolori ci ritroviamo a lottare per tenere stretto quello che hai conquistato. Noi due, tanti anni fa, potevamo ritrovarci a parlare ore e ore in una notte intera, potevamo non sentire il Read more...
Starai leggendomi solo per distrarti. In uno di quei momenti in cui, stremato dall'ennesima riunione di lavoro, dalla scrittura di una relazione e dal controllo ossessivo della posta elettronica, decidi di concederti una pausa. Leggerai anche me come una pausa, una di quella che ci si prende soltanto per staccare la spina e poi riprendere. Un po' come le brochure promozionali dei supermercati , quelle che si mettono da parte e che si leggono a data da destinarsi e soltanto per curiosità, apprezzandone le offerte ma senza nessuna intenzione d'approfittarne. Butterai questa lettera nel cestino della carta straccia. Presto sarà Read more...