racconto

1 Dicembre 2017

Mi chiamo Fortunato Giovanni, eredità ottenuta da qualche avo, al quale per assurdità di causa il cognome fu attribuito come aggettivo di un evento. Ho cercato nel tempo di ipotizzare l’evento: forse uno dei miei prozii nel rubare una gallina da un pollaio di un onesto contadino, fu colto sul fatto e il proprietario per difendere e legittimare i suoi averi provò a sparargli, ma il caso volle che il fucile si inceppò, favorendo così la fuga del mio progenitore ed attribuendogli in questo caso l’appellativo di “fortunato”. Ho i capelli neri e gli occhi scuri per abbinamento naturale, un Read more...

1 Dicembre 2017

Sono un cestino dei rifiuti. Sì, un normale, banale cestino dei rifiuti. Un cestino qualunque, di quelli che tutti vedono senza vederlo e che nessuno osserva. Ovviamente. Ma io, invece, posso osservare tutti senza dare nell’occhio e posso entrare nelle vite di tante persone, senza che queste se ne accorgano. Posso anche venire a conoscenza dei loro segreti loro malgrado, dal momento che talvolta vengo in possesso di carte compromettenti che mi vengono frettolosamente consegnate. Non sempre integre, naturalmente, ma anche questo fa parte del mio lavoro. Certo, io vorrei specializzarmi esclusivamente nella carta, ma ancora non ce l’ho fatta. Read more...

23 Novembre 2017

Agli uomini serve sapere che non sono soli nel desiderare la felicità. Quante volte ho visto nascere il sole con le nuvole intorno che lo raccoglievano come un diamante. La natura è incantevole e il genere umano fa parte della natura anche se usa la violenza come arma d’attacco; ho immaginato più volte un mondo diverso privo di rancore e di rabbia ma penso che sia solo utopia. I pensieri raccolgono tutto ciò che amiamo e abbiamo vissuto perché sono come quadri, a volte più concreti e a volte astratti. La mia mente è come una tela di Picasso spigolosa Read more...

19 Novembre 2017

Ero lì. Seduto davanti a lui che a malapena respirava. La maschera dell’ossigeno si spostava ogni volta che lo sforzo d’inspirare l’aria gli faceva irrigidire i muscoli della faccia. Ecco: era tutta lì la morte? L’ultimo estremo sforzo di perpetuare un corpo è ancora vita? Non era cosciente forse dal giorno prima, ultimo epilogo di una settimana in cui aveva cominciato a spegnersi. Fin dal ricovero si era avviato ad un peggioramento graduale ma veloce che avevo già visto in altri umani: meno fame, difficoltà a bere, energie che si spengono. E’ sempre cosi. Tutti sperano e dicono: si riprenderà. Read more...

15 Novembre 2017

Erano da poco passate le cinque del pomeriggio e il bollitore sul fuoco fischiava. Tony mise in infusione la sua bustina di Earl Grey e attese qualche minuto. Preparò con cura un piccolo tramezzino e portò la sua tazza di tè, insieme alla merenda, nel salotto, dove sprofondò nella poltrona. In televisione, erano ormai settimane che non si parlava d’altro che del recente referendum. Tony bevve qualche sorso. Non riusciva quasi mai a farlo senza storcere un po’ il naso, nonostante ci avesse messo una zolletta di zucchero e una nuvola di latte. Il tè non gli era mai piaciuto, Read more...

5 Novembre 2017

Gino asciugò il vetro con la manica per ripulirlo dalla patina sottile di condensa causata dal vecchio termosifone in ghisa che esalava di continuo e sbuffando continue folate calde. Come ogni pomeriggio si era accostato a quella finestra con l’intento di osservare il grande giardino. Lo splendido vialetto in porfido rosa collegava il cancellone in ferro dipinto di verde e che veniva lasciato sempre aperto, con l'entrata dello stabile col suo largo portone in vetro e acciaio e serpeggiava zigzagando tra betulle ormai del tutto spoglie e cespugli di azalee che si erano ritirati nel loro consueto letargo invernale. Esattamente Read more...

19 Ottobre 2017

Sam uscì di casa sbattendo la porta, sapeva che quello che, di lì a poco avrebbe dovuto affrontare, non gli avrebbe portato niente di buono ma era l' unico modo per uscire da quella situazione. Mentre scendeva le scale un tremore gli attraversò il petto fino a sfiorargli il cuore facendolo battere più forte. Fuori, anche il tempo sembrava condividere il suo stesso stato d' animo, pioveva e l' aria era umida e appiccicosa. Sam abitava al sesto e ultimo piano di un palazzo di periferia un luogo, per come si dice, "dimenticato da Dio", dove però lungo le sue Read more...

10 Ottobre 2017

'-Ciao Sveva, devo comunicarti una bella notizia! Mi sposooo!- -Che bello Sandra, sono proprio contenta!- -Sveva, preparati, compra l' abito più bello che trovi perché ti sto chiedendo di essere la mia testimone di nozze!- -Oh, Sandra, accetto con immenso piacere, farei l'impossibile per te che sei la mia amica del cuore. Contaci!- Sveva dopo la telefonata cominciò a fantasticare sull'abito che avrebbe indossato al matrimonio di Sandra: doveva essere di un colore che s'intonasse coi suoi lunghi capelli biondi e gli occhi grigio-azzurri e mettesse in risalto la sua figura snella. Voleva essere molto raffinata per il matrimonio della Read more...

10 Ottobre 2017

Era uno di quei giorni in cui una leggera brezza marina soffiava sulla sabbia, resa soffice dalla carezza delle onde, i raggi del sole picchiavano sui volti dei passanti e sui sassi mentre la schiuma del mare brillava e sembrava invitasse a sorridere tutti coloro che la ammiravano. Quello era un mare che sembrava capire ogni cosa, che aveva ascoltato e continuava a raccogliere le storie dei volti che tante volte naufragavano in esso le loro inquietudini, raccontavano le loro allegrie, confidavano i loro desideri. In un giorno come tanti, un avvenimento del tutto inaspettato impresse le sue orme nell'anima Read more...

8 Ottobre 2017

Una ragazza, un'amica, tanto giovane da poter essere una figlia e abbastanza grande da essere la maestra della figlia, le regalò un quaderno. Uno di quelli belli, con le pagine con le righe lisce, che ti danno la sensazione di poterci correre sopra con la penna senza fermarti nemmeno per dormire. La copertina era rigida e morbida: cartone rivestito di seta verde acido ma sotto ci sentivi l'imbottitura, come un capitonné prima di punzonarlo. L'acido era spezzato da un tenero andirivieni di fiori di pesco japan style oro e turchesi. Nessuna scritta, nessuna provenienza come a dire: scrivimi e basta Read more...