L’ombelico del mondo – di Diana De Rosa
Cโera un piacevole odore di colla e di pittura in quella camera. Dalla vetrata che dava sul giardino entrava, prepotente, uno spicchio di luce. Non
Cโera un piacevole odore di colla e di pittura in quella camera. Dalla vetrata che dava sul giardino entrava, prepotente, uno spicchio di luce. Non
Lui si chiama Guido, il flรขneur. Come un personaggio di unโopera francese decadente, vaga per le strade del paese con una sedia sulle spalle su cui campeggiano citazioni di Neruda
Era bella. Dio, quanto era bella. Mi ritrovai a pensare che nessuna foto che avevo in casa o nessun ricordo che conservavo di lei le
Liberamente ispirato alla storia dei due amanti di Gradara. PROLOGO Milano, Anno Domini 1330 Come ogni giorno, rivolgo lo sguardo al tramonto. La sua luce,
I passi rapidi e decisi incedevano sullโerba bagnata mentre il respiro si faceva affannoso formando inquiete nuvole di fumo nellโaria gelida della notte
Lui si chiama Guido, il flรขneur. Come un personaggio di un’opera francese decadente, vaga per le strade del paese con una sedia sulle spalle su
Corri..corri…corri… I passi rapidi e decisi incedevano sull’erba bagnata mentre il respiro si faceva affannoso formando inquiete nuvole di fumo nell’aria gelida della notte. Gli
Lรฌ su quel ciglio roccioso, stavano Eddy e suo padre Paolo. Fissavano il vuoto del cielo con sotto i campi verdi e le case di campagna
Non avevo bisogno di altro se non del tuo abbraccio. Avrei fatto qualsiasi cosa pur di sentire il calore del tuo corpo che cozzava e si sposava con il mio
Lรฌ su quel ciglio roccioso, stavano Eddy e suo padre Paolo. Fissavano il vuoto del cielo con sotto i campi verdi e le case di