Racconti

Un luogo libero dove mettere alla prova il proprio talento di scrittore attraverso la pubblicazione di storie brevi. Un’opportunità per gli appassionati scrittori di mettersi alla prova e dare visibilità dei propri lavori a lettori e case editrici. Clicca qui per partecipare attivamente con i tuoi racconti brevi e condividerli con gli altri.

18 Maggio 2020

Cammino sulle ombre dei pini ed è come se fosse estate. Però so bene che non è estate perché le ombre lunghe coprono quasi tutto il marciapiede e il confine tra buio e luce è più vago. Le vene delle radici invece sono le stesse, a disturbare allegramente il ritmo dei miei passi. Da bambini in bicicletta ci passavamo e ripassavamo sopra ridendo per gli sbalzi sul sellino. Gino sobbalzava più di me perché aveva la Saltafoss. Io invece una Graziella arancione col cestino. Gino aveva sempre tutto molto più bello di me. Di noi tutte. Era l'eletto. Il maschio, Read more...

18 Maggio 2020

Minorca ha due mari. Uno verde formato da pini, querce e macchia mediterranea che si estende a perdita d'occhio fino al mare, azzurro in lontananza e dai colori cangianti in prossimità della riva, con spiagge finissime incorniciate dalla macchia che arriva fino all'acqua arrampicata sugli scogli. La macchia e' delimitata da muretti a secco di pietra bianchissima e regolare. All'interno dei muri ci sono talvolta campi arati di fresco con altri muri circolari che delimitano querce e macchia quasi ad ornare ed impreziosire le geometrie dei campi. Sembra che i contadini siano stati guidati da un architetto per disegnare le Read more...

18 Maggio 2020

Muovo da Alessandria verso Bivona, attraverso mandorleti, vigne e poi distese di ulivi. I piccoli agglomerati urbani posati sulla macchia sembrano blocchi di cemento caduti giù dall'alto. Man mano che percorro le strette curve che s'incuneano tra la vegetazione boschiva, sempre di più mi avvicino a Santo Stefano Quisquina. Il paesaggio è quello consueto, lo stesso che mi visita nei ricordi, sogni ricorrenti, tutto uguale a sempre. Pure l'ospedale dove nacqui è ancora lì. Per non parlare delle facce, le mie compagne di viaggio, familiari, rassicuranti. Penetriamo finalmente nel regno dello scultore, pastore dovrei dire, o entrambe le cose. Ci Read more...

18 Maggio 2020

Esco dalla stazione di Rimini e sono felice ed emozionata perché rivedrò Eugenio. Dico al taxista: – Al Grand Hotel, per favore. Si stupisce: – Non lo sa che il Grand Hotel è chiuso? Rimango senza parole. Rifletto un attimo e dico: – Allora mi porti all’albergo Sorriso. Al Grand Hotel approdai la prima volta nel 1985 per un errore del direttore dell’albergo Sorriso: s’era sbagliato con le prenotazioni e con i conti, e mi aveva mandata via anzitempo senza neanche scusarsi. Erano le nove di sera, avevo perso ormai l’ultimo treno, non ricordo chi mi disse di provare al Read more...

18 Maggio 2020

L’inverno era stato lungo, freddo, e denso di avvenimenti più o meno favorevoli. Il suo bestseller aveva riscosso molto successo, tanto che aveva pensato di continuare con la storia per altre due puntate, Chris pensava fosse la fortuna del principiante, era abituato a recensire le pubblicazioni di altri autori, non aveva mai pensato di scrivere un libro ed ora il manifesto con la copertina del libro era esposto nelle migliori librerie, sembrava incredibile. In ufficio era amato da tutti, sempre sorridente e disponibile, a trent’anni poteva permettersi un loft ricavato in una vecchia fabbrica dove anche i restanti appartamenti erano Read more...

18 Maggio 2020

C’era una volta un allegro leprotto artico. Era una giovane lepre piena di energie e quando giunse la sua prima stagione degli amori, si decise a provarci con la leprotta di cui era innamorato da sempre. Forse non sapete che i maschi delle lepri artiche sono soliti promettere di restare accanto alle proprie compagne per sempre, ma che in realtà scappano non appena queste partoriscono i loro cuccioli. Le abbandonano, fuggendo dalle responsabilità di genitori, e cercano un’altra leprotta da ingravidare. Il nostro leprotto andò dalla sua amata, ma lei lo rifiutò, dicendogli che un leprotto più grande le aveva Read more...

18 Maggio 2020

Sei china con la testa sul tavolo. Dagli occhi piccole lacrime iniziano a sgorgare. Ti senti strana, inutile, triste. La vita è stata troppo dura o magari sei tu che con la vita sei stata dura. Ma non importa ormai sei già abbattuta, frantumata. Di te non è rimasto più nulla. Cerchi la tua anima? Ragazza, ti dicevano, non abbatterti. Ma tu pensi a quanto sia falsa questa frase che ti sei sentita ripetere. Il rumore della pioggia che cade fa da sottofondo al suono del tuo cuore. La città intorno a te è muta. Ti sembra strano. Ti sembra Read more...

18 Maggio 2020

L'estate è uno stato d'animo, la fine di tutto, la stagione che stronca la primavera e lascia passare l'autunno e i suoi colori, senza battersi troppo. E' stanca, lei si lascia vivere in ogni suo istante, con l'alba al mare e il tramonto che rincorre la notte senza fretta. Lei è lo scenario giusto per rivelare la maestosità silenziosa delle stelle che ci fanno sognare, stendere tra i fili d'erba ad urlare "l'ho vista, l'ho vista cadere!". Noi umani crediamo che tutto influisca sulla nostra esistenza, persino una stella cadente e perciò le affidiamo i nostri desideri più segreti mentre Read more...

18 Maggio 2020

Era comparsa sulla soglia come una gran matrona nella sua esuberanza fisica depositaria ancestrale dei valori della famiglia, della sacralità del matrimonio, stringeva una scopa dal robusto bastone nella mano destra e cominciava a brandirla minacciosa sugli astanti, bicchieri di vino sospesi brindavano alla “allegria” attorno ai tavoli dove lanterne tremule emanavano una luce tra l’amaranto e il viola sotto ampi ombrelloni a proteggere dall’aria umida della sera. «Via! Via da casa mia! Andate tutti via! » «E tu puttana, tornatene da dove sei venuta puttana!» «Rovina famiglia!» continuava a gridare e intanto s’avventava su una donna in mezzo a Read more...

18 Maggio 2020

Da  trent’anni Antonia gestisce insieme alla sua anziana madre, Matilde, uno stabilimento balneare in una nota località del litorale laziale. I clienti dello stabilimento sono quasi tutti  frequentatori abituali,  pochi   quelli di passaggio.  Su questa spiaggia che d’estate diventa una seconda casa, si conoscono un po’ tutti e le generazioni si rincorrono: i ragazzi degli anni 70 sono poi diventati genitori, alcuni addirittura nonni e spendono il loro tempo tenendo a bada nipoti viziati e disubbidienti: urlano, rimproverano e lanciano minacce e promettono punizioni che poi non sono in grado di impartire. Ma, all’aprire della stagione, si notano anche le Read more...