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Fiocchi rosa in spiaggia – Racconto di Maria Pia Rosati

Da  trent’anni Antonia gestisce insieme alla sua anziana madre, Matilde, uno stabilimento balneare in una nota località del litorale laziale.

I clienti dello stabilimento sono quasi tutti  frequentatori abituali,  pochi   quelli di passaggio.  Su questa spiaggia che d’estate diventa una seconda casa, si conoscono un po’ tutti e le generazioni si rincorrono: i ragazzi degli anni 70 sono poi diventati genitori, alcuni addirittura nonni e spendono il loro tempo tenendo a bada nipoti viziati e disubbidienti: urlano, rimproverano e lanciano minacce e promettono punizioni che poi non sono in grado di impartire.

Ma, all’aprire della stagione, si notano anche le assenze: tutti quei vecchi clienti che si sono perduti durante la stagione invernale, qualcuno che l’anno prima era arrivato con il badante appoggiandosi ad un bastone, talvolta anche su una sedia a rotelle.  C’è sempre un momento di commozione nel ricordo di tanti anni ormai lontani, ma sarà perché è estate, sarà perché si è in vacanza, l’arrivo in spiaggia dei nuovi nati fa dimenticare presto la tristezza e riporta il sorriso intorno a carrozzine, passeggini e marsupi, secchielli, cappellini e neomamme spossate già dalla fatica di una giornata da trascorrere in riva al mare che diventa lunga, lunghissima….

Anche Antonia da  tre decenni, alla prima domenica di sole,  assiste  a questo andirivieni davanti al suo gabbiotto: mamme e nonne orgogliose ed emozionate nel mostrare a tutti il nuovo nato. Qualcuno arriva con la coppia di nipotini gemelli. E il viale d’ingresso si riempie di  carrozzine, passeggini, canotti e ciambelle.

Chissà cosa pensa ogni volta Antonia, chissà quali sono stati i suoi pensieri in tutti questi lunghi trent’anni, mentre con il sorriso sulle labbra accoglie le nuove famiglie con la sua solita proverbiale gentilezza. Forse questo è il momento che Antonia preferisce, perché il suo lavoro non è certo facile: liti fra vicini come in un condominio, abbonati che sgomitano per avere un posto in prima fila, o quelli che si lamentano perché i vicini hanno sconfinato o calpestato il loro spazio d’ombra, e c’è anche chi chiede di poter pagare a fine stagione; insomma, l’aspetto più piacevole della giornata è proprio accogliere la mattina presto chi varca l’ingresso dello stabilimento con l’intenzione di trascorrere una bella giornata di mare. E questi sono proprio i bambini, specie quelli più piccoli, ancora intenzionati a divertirsi.

Antonia si è sposata molto giovane e ha trascorso i primi anni di matrimonio cercando un bambino. Purtroppo le prime gravidanze si sono risolte sempre in aborti spontanei, ma  ha sempre sperato che con il tempo sarebbe arrivato anche il suo momento. Ma non è mai arrivato.

Allora si è documentata e avvalendosi dei progressi della scienza, ha iniziato il suo lungo e doloroso percorso nei vari centri specializzati in fecondazione assistita. Antonia non si è fermata davanti ai primi fallimenti. Ha scelto altri centri accreditati, percorrendo tutta l’Europa e inseguendo quelli con maggiori percentuali di successo, ma mai niente. E gli anni sono passati.

Nessuno dei suoi fedelissimi abbonati ha mai saputo niente di questo doloroso percorso e ,agli occhi di tutti, Antonia, ad ogni inizio di stagione, appariva serena e sorridente con il marito vicino, abbracciati nella loro postazione,  per accogliere i primi clienti e mostrare loro tutte  le novità della stagione: aiuole di fiori tropicali che con gli anni sono diventate un vero e proprio giardino sul mare, tanto da dare l’idea di una spiaggia caraibica con la sua esplosione di variopinti ibiscus,  freschi pergolati sotto cui giocare a carte, comodi lettini extra large dove sonnecchiare comodamente, giochi e attrezzature per intrattenere il sempre crescente numero di bambini diventati clienti molto esigenti, addirittura un bagno a loro riservato con un comodo fasciatoio…Perché Antonia ad avere dei bambini ci pensa ancora! Anche se non ne parla con nessuno e ormai tutti sono abituati a vedere lei e il suo paziente marito al gabbiotto come un’immagine che si ripropone uguale, anno dopo anno, in cui i protagonisti non sembrano neanche subire il trascorrere del tempo: sono sempre lì, al loro posto, come ci sono da sempre.

Ma, qualche anno fa, all’apertura della stagione, Antonia era  apparsa sola dietro al bancone.  Seppure sconcertati da questo inaspettato cambiamento, nessuno degli  abbonati aveva voluto farle domande indiscrete, presagendo quello che poteva essere avvenuto in quei lunghi mesi invernali in cui  si dimentica  che presto ritornerà l’estate e le ferie al mare. Il suo sorridente e fedele marito, stanco di questa affannosa ricerca di una gravidanza, si è stancato e ha mollato; e così Antonia si è trovata sola, non più giovanissima, a fare i conti, come tante donne, con il proprio dolore, il fallimento di quel progetto che tanti anni prima l’avrebbe voluta moglie e madre. I fedelissimi della spiaggia hanno partecipato al dolore di Antonia, hanno  rispettato la sua riservatezza, si sono abituati  a trovare ogni mattina  Antonia da sola al gabbiotto e hanno accettato l’idea che quella coppia da cartolina non esistesse più. E la stagione balneare aveva ripreso anno dopo anno, in quella ripetizione costante di abitudini e situazioni che rende piacevoli le vacanze nei luoghi abituali.

Ma, all’apertura della stagione 2018, i primi clienti della spiaggia non credono ai loro occhi: Antonia sembra incinta, anzi lo è. Dopo il primo sconcerto, ad una osservazione obiettiva è fatto accertato che Antonia è in attesa di un bambino, che oltretutto sta per nascere. Le voci si rincorrono di ombrellone in ombrellone: molti appena appollaiati sulla loro sdraio chiamano al telefono i propri familiari per avvertirli della novità della stagione. E che novità!

Nel giro di poche ore dalla notizia si passa al pettegolezzo: come è potuto accadere vista l’età? Avrà forse un giovane compagno tenuto finora nascosto? Ma è giusto fare un figlio da sola senza dargli un papà?  E che ne sarà quando mamma e nonna non ci saranno più? Le critiche diventano numerose, talvolta feroci: la povera Antonia viene accusata di essere egoista. Qualcuno si stupisce dell’atteggiamento della sua mamma ritenuta da tutti un’anziana saggia ed esperta della vita che ora, molto emozionata, è in trepida attesa. Ma saranno impazzite? Ma pensano forse che avere a disposizione del denaro possa compensare la prematura scomparsa  di una mamma e  la mancanza di un papà?

Antonia, a dispetto di tutti i pettegolezzi che circolano fra lettini e ombrelloni, continua ad essere gentile e risponde in modo evasivo alle domande più dirette: quando nascerà il bambino? Alla fine i più curiosi e insistenti ottengono una risposta: è una bambina. E nascerà con un cesareo. Così i più affezionati clienti cominciano a darsi da fare con i preparativi dell’evento che sembra imminente.

Il 3 luglio Antonia festeggia il suo compleanno: 55 anni.  Non c’è il solito mazzo di fiori regalato dal marito che per anni ha troneggiato sul tavolo del gabbiotto, ma poco importa. In questo compleanno Antonia ha qualcosa di molto più prezioso da mostrare: il suo pancione camuffato dal camicione marrone. A chi chiede la data del lieto evento lei risponde che è in attesa di un controllo ecografico. La sera del 4 luglio Antonia si aggira ancora fra il bar e gli spogliatoi, ricorda ai giovani bagnini le operazioni di chiusura dello stabilimento, assegna gli ombrelloni ai nuovi arrivati.

La mattina del 5 luglio i primi clienti che arrivano in spiaggia non vedono Antonia al suo posto e neanche sua madre e, a questo punto, le voci si rincorrono: un controllo dal ginecologo? Un monitoraggio? Verso le 11 si diffonde la notizia dalle prime alle ultime file di ombrelloni: è nata Matilde, peso 2,850 grammi, la mamma sta bene e la nonna che è con loro è felicissima.

Alle 11,30  viene esposto il primo fiocco rosa all’ingresso, ma una affezionata cliente aveva già preparato un prezioso fiocco a punto croce. Ricamando velocemente aggiunge l’unico particolare che mancava:  la data del 5 luglio. A mezzogiorno viene esposto questo secondo fiocco rosa.

Alle 12,30 circolano già i primi video inviati dalla clinica romana dove si trovano le tre generazioni di donne: nonna, figlia e nipote. Per tutto il giorno si respira un’aria di festa, sembra che non solo tutti i clienti abituali ma anche quelli di passaggio siano avvolti da questo momento di gioia. E l’allegria si diffonde per tutta la spiaggia. Non ci sono più chiacchiere: Matilde con la sua nascita ha zittito tutti.

La mattina dell’8 luglio, a soli tre giorni dal parto, il gabbiotto si trasforma in una nursery: un lettino con zanzariera,  lo scaldabiberon,  il marsupio e  il ciuccio. E, man mano che i clienti scendono in spiaggia, si affollano tutti, ma a distanza, ad osservare questa nuova famiglia e questa felicissima mamma. Qualcuno osserva che fa troppo caldo, che forse bisognava aspettare almeno dieci giorni prima di portare la piccola Matilde in un ambiente tanto affollato e polveroso! Ma nessuno immagina Antonia e la sua piccola chiuse in casa da sole: siamo in piena stagione e la vita della piccola Matilde trascorrerà su questa spiaggia almeno sei mesi l’anno, come sua mamma, come sua nonna. Molti scommettono che Antonia non abbia scelto a caso il periodo in cui far nascere Matilde, una scelta così coraggiosa e una gioia così grande da non poter essere racchiusa entro quattro mura. Questa spiaggia è tutto quello che Antonia ha costruito nell’arco di un’intera vita; ci potrebbe essere un luogo migliore in cui trascorrere i suoi primi giorni da mamma?

In questo assolatissimo luglio, ogni mattina, molti bagnanti si soffermano davanti alla reception per avere notizie: come è trascorsa la notte? Ha mangiato? Quanti grammi di latte? Qualcuno raccomanda il ruttino, una nonna  molto esperta suggerisce nuovi metodi per addormentare anche i piccoli riluttanti al sonno. Antonia, un po’ pallida, ripete a tutti la solita frase almeno fino a mezzogiorno. Insomma, una specie di bollettino giornaliero. E intanto, ogni mattina, si accumulano pacchi regalo davanti al gabbiotto: tutine, orsetti, giocattoli, perfino una utile “sdraio” da neonato.

La piccola Matilde dorme tranquilla fra le braccia di nonna Matilde oppure nel suo lettino, finora nessuno l’ha mai sentita piangere e nessuno si chiede più chi sia il suo papà: tutti, su questa spiaggia, partecipano ogni giorno ai suoi primi giorni di vita  e i fiocchi rosa che sventolano ricordano a tutti che l’amore è il bene più prezioso da offrire ad un figlio.

 

Maria Pia Rosati

 

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