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L’estate è uno stato d’animo – Racconto di Maria Grazia Rosa

L’estate è uno stato d’animo, la fine di tutto, la stagione che stronca la primavera e lascia passare l’autunno e i suoi colori, senza battersi troppo. E’ stanca, lei si lascia vivere in ogni suo istante, con l’alba al mare e il tramonto che rincorre la notte senza fretta.

Lei è lo scenario giusto per rivelare la maestosità silenziosa delle stelle che ci fanno sognare, stendere tra i fili d’erba ad urlare “l’ho vista, l’ho vista cadere!”. Noi umani crediamo che tutto influisca sulla nostra esistenza, persino una stella cadente e perciò le affidiamo i nostri desideri più segreti mentre lei cade muta.

Gli umani sono così pieni di speranze a volte, sanno vedere il mondo in un granello di sabbia e scriverci poesie. Questo mi piace di loro, insieme alla capacità di creare dal nulla, di provarci anche se è stupido. Ricordo un prato ancora umido sotto i miei piedi nudi, una coperta sotto la testa, i miei amici e un telescopio puntato sul buio del cielo.

Erano giorni che aspettavo quel momento e finalmente era arrivato. L’eclissi, la luna rossa che sembra bruciare le stelle si stava mostrando con tutta la sua bellezza ai miei occhi. Infilo un occhio nel telescopio, è così vicina, posso toccarla, imperfetta, piena di lacune e mancanze e nello stesso tempo affascinante.

Capisco perché gli umani scrivono di lei e la disegnano, è così simile a loro. Mutevole, fragile, teme di far scorgere ogni parte di sé e quando lo fa sa essere straordinaria. Delle volte ci fa stare lì, con il naso all’insù e la bocca aperta ad ammirarla, con la voglia di saper fare come lei un giorno, brillare senza essere perfetti.

 

Maria Grazia Rosa

 

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