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La notte di San Lorenzo – Racconto di Tiziana Gatti

L’inverno era stato lungo, freddo, e denso di avvenimenti più o meno favorevoli. Il suo bestseller aveva riscosso molto successo, tanto che aveva pensato di continuare con la storia per altre due puntate, Chris pensava fosse la fortuna del principiante, era abituato a recensire le pubblicazioni di altri autori, non aveva mai pensato di scrivere un libro ed ora il manifesto con la copertina del libro era esposto nelle migliori librerie, sembrava incredibile. In ufficio era amato da tutti, sempre sorridente e disponibile, a trent’anni poteva permettersi un loft ricavato in una vecchia fabbrica dove anche i restanti appartamenti erano andati a ruba, viveva col suo labrador Olly e il gatto Rufus. Fisico atletico perché tutti i giorni si recava al parco con Olly per la corsa mattutina, qualsiasi fosse il tempo, praticava qualsiasi tipo di sport, aveva avuto diverse storie, più o meno durature ma, non si sentiva pronto a legami. Quell’inverno aveva perso una persona che gli era molto cara, il nonno, uomo di mondo, affascinante anche in età avanzata, quando i genitori di Chris erano morti in un incidente aveva accolto in casa i tre nipoti, due maschi e una femmina tra i dieci e i quindici anni, Chris era il mezzano. Pochi anni prima era mancata la nonna e il nonno era caduto nello sconforto al punto di ammalarsi e aver bisogno di essere ricoverato in una struttura dove, gradatamente si era ripreso, sembrava che andasse tutto bene finché il primo gennaio l’avevano trovato morto nel letto, probabilmente, ed era quello che Chris, John e Sally speravano, era passato dalla vita alla morte mentre dormiva. Il nonno aveva lasciato la barca a Chris, sapeva che l’avrebbe apprezzata, era legata ai ricordi più belli della sua infanzia, portava il nome della nonna Luz , vicino avrebbe fatto aggiungere anche Robert quello del nonno. L’estate era alle porte e Chris pensava di fare le sue vacanze in barca, avrebbe portato anche Olly e Rufus, pensava di invitare anche Jane, la sua ultima fiamma, ma, ci aveva ripensato, non amava molto i due coinquilini e venti giorni insieme su una barca, magari in mezzo alle intemperie, non gli sembravano il caso. Ora doveva preparare una rotta e pensare alla mèta, voleva raggiungere un Faro e magari rimanerci per qualche giorno.
Il bello del viaggio, oltre il compierlo, sta anche nella preparazione, scegliere destinazione e percorso, preparare la barca, provviste e controlli di equipaggiamento e strumenti, le carte nautiche le previsioni metereologiche, il nonno non aveva mai trascurato i controlli e aveva al molo un amico che si assicurava che tutto fosse perfettamente funzionante, quindi, per Chris buona parte del lavoro era già fatto. Visto che era la prima volta che viaggiava solo in barca, e, aveva due animali a bordo con le loro esigenze, aveva deciso di seguire la costa fermandosi vicino a delle spiagge dove poteva portare Olly per le sue necessità, anche lui poi sentiva il bisogno di muoversi sulla terra ferma.
Finalmente arrivò il giorno della partenza, avrebbe lasciato la macchina al molo, nell’hangar dell’amico del nonno.
Le prime luci dell’alba si riflettono sull’acqua , la barca esce docilmente dal porto e poi l’oceano, Chris alza le vele e si mette al timone, l’avventura è iniziata, si sente felice e rilassato, Rufus è in cabina, si è rifiutato di uscire dal trasportino mentre Olly è sdraiato sul ponte di fianco a lui. I giorni a seguire sono scanditi da soste nelle cale e in porticcioli di pescatori con negozietti e osterie fino a raggiungere il faro. Chris aveva preso accordi col custode, avrebbe ormeggiato la barca in un’insenatura, poteva usufruire dell’alloggio e delle biciclette, in quel momento c’era un sostituto del custode ma non ci sarebbero stati problemi. Vi giunse in una giornata di tempo non molto favorevole, nuvole basse coprivano il mare che sembrava rispondere increspandosi, fino a quel giorno aveva sempre goduto delle tipiche giornate estive, ora era contento di aver fatto la scelta di fermarsi al faro per qualche giorno. Riuscì ad ormeggiare la barca al riparo nella cala, lasciò gli animali in cabina e si portò per precauzione un mantello di cerata, il cielo ora minacciava pioggia. Aveva sempre desiderato visitare un faro e passarci almeno una notte, mentre saliva le scale che portavano alla lingua di terra vide che sulla porta colorata di blu era ferma una persona, probabilmente il guardiano che lo stava aspettando, fece dei cenni con la mano ma, non ricevette risposta. Mentre si avvicinava si rese conto che non si trattava di un uomo ma, di una donna, di aspetto abbastanza giovane con un cane border collie che gli venne incontro, era una femmina di nome Lola . Chris si presentò, la donna si chiamava Maggie, lo fece accomodare in quella che era la cucina, sopra, gli spiegò, c’erano due camere e il bagno e salendo si arrivava alla sala di controllo dove c’è la luce. Chris non poteva fare a meno di fissarla, era una donna molto bella nella sua semplicità, la pelle abbronzata dal sole, camicetta scozzese a maniche corte e jeans, i capelli neri lunghi legati in una coda, l’aroma di caffè si diffuse nella stanza, accompagnato dal profumo di biscotti appena fatti. Concordarono che lui avrebbe potuto dormire nella casa e prepararsi i pasti, Chris le disse che aveva anche il cane e il gatto, per Maggie non c’erano problemi, solo che il gatto sarebbe dovuto rimanere in camera. Lo accompagnò al piano di sopra, la camera era piccola ma accogliente, c’era anche un portacatino con catino e brocca, il bagno con la doccia e i servizi era tra le due camere, anche quella di Maggie era simile alla sua. Visto come si metteva il tempo decise di andare a recuperare Olly e Rufus e uno zaino con un cambio e delle provviste, fuori iniziava a piovere, non riuscì con un viaggio solo a portare tutto, Maggie si offrì di aiutarlo a sistemare bene la barca, quella pioggia non prometteva nulla di buono. Fecero appena in tempo a rientrare che la tempesta si scatenò, l’aveva scampata bella, e gli piacque pensare che ci fosse lo zampino del nonno da lassù. Maggie salì nella sala della lampada e lui si offrì di preparare la cena, quando scese era tutto pronto, anche lei era contenta di questa compagnia inaspettata. I cani dormivano tranquilli sulle poltrone e Rufus sul letto in camera. Mentre cenavano Maggie raccontò che ogni anno passava al faro l’estate, non ci veniva molta gente e di solito era ben selezionata da suo padre il guardiano che ci stava il resto dell’anno, non voleva metterla in pericolo, Chris era stato raccomandato dall’amico di suo nonno, e ridendo gli disse che l’aveva messa in guardia perché era un rubacuori. Era bello stare ad ascoltarla, molto diversa dalle ragazze che aveva conosciuto finora, quando non era al faro viveva in una fattoria dove si occupava dei cavalli.
La tempesta durò tutta la notte, il giorno dopo il cielo era tornato limpido, e l’oceano una tavola, decisero di fare un giro in bicicletta con i cani, Maggie gli fece vedere i dintorni, il panorama dalla scogliera e arrivarono fino al villaggio dove fecero provviste e si fermarono a pranzo. Nei giorni seguenti Chris imparò molto sulla vita in un faro, ma, purtroppo, si avvicinava la data della partenza, aveva chiesto la possibilità di prolungare ancora di una settimana le sue vacanze, visto che lui non si risparmiava nel lavoro gliel’avevano concessa senza problemi ma, ora doveva rientrare, avrebbe fatto solo le soste necessarie ma ci volevano ancora almeno quattro giorni meteo permettendo. Anche a Maggie dispiaceva che lui dovesse rientrare, aveva paura di trovarsi davanti il solito uomo in carriera o l’avventuriero invece in Chris aveva trovato l’uomo che avrebbe potuto renderla felice ma, niente illusioni, la loro vita al di fuori del faro era molto diversa.
Quella sera avrebbero cenato sulla barca, Chris aveva acceso delle candele sul ponte e sul piccolo tavolo della cucina che era anche la camera da letto, quando Maggie arrivò sentì un profumo delizioso e restò meravigliata dell’atmosfera, era una sera magica in cui tutto poteva accadere, la notte di San Lorenzo. Finito di cenare si sdraiarono sul ponte per vedere le stelle, Chris le parlò dei nonni, di quello che era successo ai suoi genitori, lei era sdraiata al suo fianco e poi all’improvviso si voltò verso di lui e lo baciò, poco importava se non si fossero rivisti, voleva vivere il momento. Andarono oltre il bacio e fu una notte bellissima di stelle cadenti. Il mattino del giorno dopo si salutarono, anche Olly sembrava triste di lasciare Lola, la sua amica di scorribande, Maggie aveva il suo indirizzo, poteva raggiungerlo quando voleva, lui sarebbe tornato al faro l’estate successiva ma, la ragazza non volle promesse che poteva essere difficile mantenere.
Il viaggio di ritorno fu monotono, incontrò altre barche, fece le soste necessarie e giunse al porto la mattina della domenica, il giorno dopo sarebbe rientrato in ufficio. Lasciò disposizioni affinché sistemassero la barca, probabilmente non l’avrebbe più usata quell’estate, forse poteva dirlo a suo fratello o a sua sorella se volevano; rientrò a casa, Rufus tornò nella sua postazione e Olly riprese posto sulla sua poltrona preferita, diede un’occhiata alla posta e iniziò a disfare i bagagli, nello zaino c’era un piccolo pacchetto, che strano, aveva comprato dei regali durante le soste ma non si ricordava di quello, lo aprì e trovò il modellino di un faro, sulla base la scritta Maggie; ebbe una stretta al cuore, decise di chiamarla ma, il telefono squillò diverse volte senza risposta. Il giorno dopo in ufficio non riusciva a togliersela dalla mente, provò a richiamare ma nulla. I giorni passavano, Chris tornò alle vecchie abitudini, l’estate volgeva al termine, tra corse al parco e lunghi giri in bicicletta, serate con gli amici e qualche uscita con le solite ragazze, aveva provato a chiamare Maggie, una volta aveva risposto ma era sembrata sfuggente; era stata una bellissima vacanza e probabilmente quello doveva rimanere, non era più così sicuro che sarebbe tornato in barca in quei luoghi l’anno successivo.
Arrivò l’autunno, i viali si tingevano dei colori del tramonto, Chris stava lavorando al secondo libro, una sera mentre fuori diluviava si accorse che Olly si era alzata ed avvicinata alla porta, sapeva che avevano affittato il monolocale di fianco al suo, il suo amico al porto gli aveva chiesto se nel suo stabile si fosse liberato un appartamento per la figlia di un suo amico che aveva trovato lavoro in città, lui aveva messo una buona parola col proprietario, senza sapere chi fosse la persona. Olly ora scodinzolava alla porta, anche Rufus si era avvicinato e questo stupì Chris, al punto che salvò il lavoro che stava scrivendo e si avviò alla porta nell’istante stesso in cui suonarono, quando aprì restò immobile senza sapere cosa dire, furono gli animali a salutarsi per primi, sulla porta c’erano Maggie e Lola, era lei la sua nuova vicina di casa. Dopo il primo stupore Chris la fece entrare, non sapeva se essere arrabbiato o felice, lasciò che Maggie gli raccontasse per sommi capi, quando lui se n’era andato aveva ricevuto la risposta ad uno dei diversi curriculum che aveva inviato in diverse società come esperta in agraria, le aveva risposto una società nella città dove abitava Chris, aveva fatto il colloquio ed era stata assunta, non gliel’aveva detto perché voleva essere sicura, per l’appartamento era stata pura fortuna. Chris pensò che non era fortuna ma era ancora lo zampino del nonno vecchio filibustiere che non era altro, anche da lassù riusciva a tessere la trama del suo destino. Il seguito lo lascio immaginare…

Tiziana Gatti

 

 

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