storie

8 Ottobre 2017

Una ragazza, un'amica, tanto giovane da poter essere una figlia e abbastanza grande da essere la maestra della figlia, le regalò un quaderno. Uno di quelli belli, con le pagine con le righe lisce, che ti danno la sensazione di poterci correre sopra con la penna senza fermarti nemmeno per dormire. La copertina era rigida e morbida: cartone rivestito di seta verde acido ma sotto ci sentivi l'imbottitura, come un capitonné prima di punzonarlo. L'acido era spezzato da un tenero andirivieni di fiori di pesco japan style oro e turchesi. Nessuna scritta, nessuna provenienza come a dire: scrivimi e basta Read more...

25 Novembre 2016

Una storia, questa di Stefania Bertola, sul femminicidio, su una forma malata di amore - sempre che di amore si possa parlare

13 Giugno 2016

“Nonno, quando sono nate le storie?”, chiese un giorno una bimbetta che era saltata sulle ginocchia di un vecchio. Lui la guardò con gli occhi liquidi e dolci. Pieni di amore per quella nipote curiosa. Era un vecchio molto vecchio, quel vecchio. Aveva sul viso una fitta ragnatela. Una ruga per ogni giorno della vita, una per ogni esperienza, per ogni dolore. E due per ogni sorriso, perché la gioia segna. E quando porti con te i segni dell'esistenza, vuol dire che non hai vissuto invano. “Nonno, quando sono nate le storie?”. Allora lo sguardo del vecchio si perse lontano, Read more...

1 Aprile 2016

Ad ogni passo un mucchio di polvere tendeva ad alzarsi in aria sparendo nell’oscurità senza avere

1 Aprile 2016

Ad ogni passo un mucchio di polvere tendeva ad alzarsi in aria sparendo nell’oscurità senza avere

1 Aprile 2016

Capitolo 1: Quasi reale Ad ogni passo un mucchio di polvere tendeva ad alzarsi in aria sparendo nell’oscurità senza avere il tempo di assaporare l’unico momento di gloria della sua esistenza. Il corridoio infinito, e l’aggettivo non era usato a caso perché quel percorso era davvero senza fine, era illuminato dall’alto, come se piovessero fiamme. Nulla rendeva però possibile identificare un confine delle pareti o del soffitto, forse semplicemente era tutto indefinito quanto insensato. Leah stava ascoltando il suono dei suoi passi camminando ad occhi chiusi lungo il passaggio della terra di mezzo. I suoi piedi non stavano toccando il Read more...