scrittori
La bambina la guardava, era bella la sua mamma mentre stirava. I capelli neri e lucidi, i grandi occhi a mandorla e un sorriso grande quanto il mondo. Mamma posso darti un bacetto? Capitava spesso alla piccola di desiderare quel bacetto. Così, all' improvviso glielo chiedeva e la sua mamma la accontentava sempre. Si chinava avvolgendola con il suo buon profumo di saponetta e di bucato fresco e la baciava apostrofandola con quell' espressione tutta siciliana: "Avanti un bacetto a gioia mia!." La piccola si godeva quel bacio e riprendeva i suoi giochi seduta su quel vecchio plaid a quadri Read more...
Quel lunedì mattina Fabio si era svegliato male. La notte era stato molto agitato; aveva fatto bagordi fino a tardi, com’era d’abitudine. Alzarsi, per andare a lavorare, era sempre stato per lui un grosso problema esistenziale, perché gli piaceva essere libero e decidere del suo tempo. Già ai tempi della scuola, tutte le sante mattine era una lagna continua al momento che doveva alzarsi. Malgrado ciò aveva conseguito una laurea in medicina ed era riuscito a trovare subito un lavoro presso l’ospedale della sua città e questo gli permetteva di avere del tempo libero, anche perché effettuava i turni. Lo Read more...
Lo chiamavano “ Il Guatemalteco”. Forse per via di quel colorito olivastro della pelle. Fumava sigari e spacciava donne. Ma talvolta si dilettava nel contrario. L’eco dei suoi stivali alla ussara impolverati annunciava il suo arrivo come una colonna sonora di un film di Sergio Leone. Non aveva armi, o almeno nessuno gliene aveva mai viste usare. Ma si vociferava tenesse una Smith & Wesson del 1975 nascosta nello stivale di sinistra. Era mancino. Sputava catarro e sentenze a volontà (più l’uno che le altre, ma poteva variare secondo le occasioni). Trapiantato in quella grande città all’età di ventitrè anni, Read more...
Era rimasto solo. Una valanga di roccia si era staccata all'improvviso rotolando ferocemente verso di loro. Aveva sentito delle urla e delle esplosioni, non sapeva più in quale ordine. Poi solo del fumo giallastro un sibilo nelle orecchie. Ora, finalmente, illuminata dalla luna una costruzione. Troppo grande per essere una casa è troppo piccola per essere una caserma. Entrò lentamente inciampando nelle macerie e contando i secondi ad uno ad uno certo di essere sotto tiro di qualche cecchino. A questo punto non gli importava voleva solo fermarsi. Invece nulla. Lungo una parete dei rubinetti gocciolavano. Ipnotizzato dal rumore rimase Read more...
All'improvviso, affannato, impaurito mi buttai a precipizio dalla scarpata che costeggiava la rotabile. Mimetizzato sotto rovi, nessuno fortunatamente, mi notò. Sulla mia testa un fiume umano a piedi e a cavallo a risalire un ripido costone dirimpetto al mio paese. Su un cavallo bianco pezzato un uomo irto sulle spalle. Un militare. Di sicuro un Generale. Parlava uno strano italiano, forse più spagnolo. Si, era uno spagnolo. Al suo seguito pochi uomini ma tutti in uniforme e a cavallo. "Generale Borges, u gëneralë di i cafunï vuolë parlà cu vuië!", il messaggio irriverente e provocatorio portato a voce da un Read more...
«La prego, signor Manno, mi dia un altro po’ di tempo!» Un uomo tarchiato e dallo sguardo torvo scosse ripetutamente la testa a quella richiesta d’aiuto. «Entro lunedì voglio i soldi per l’affitto, altrimenti…» si avvicinò minaccioso al ragazzo e con un ghigno di perfido divertimento sul viso aggiunse: «sarà meglio che prepari le valigie!» Mentre l’uomo scendeva velocemente le scale, diritto nel suo appartamento, Leonardo si passò una mano tra i capelli. Era nella merda. Faceva i doppi turni nella pizzeria “Anima e cuore” da più di sei mesi e tutto ciò che era riuscito a racimolare erano i Read more...
1 La vecchiaia è dura, ragazzi. Altroché. Specialmente quando la vivi da solo e il tuo lavoro appena concluso ti ha lasciato solo un po' di soldi in banca e un brandello di vita ancora da vivere. Sono rimasto vedovo cinque anni fa. Mia moglie è morta di tristezza. E' morta di paura. Aveva superato bene il cancro che per due anni le aveva fatto conoscere l'inferno. Fisicamente è sempre stata forte. Altrettanto non si poteva dire del suo carattere. Specialmente dopo le cure. Quel via vai di medici, diagnosi, speranze, prese di posizione e stati di rassegnazione l'avevano indebolita Read more...
Mi fermai all’angolo della strada, tirai fuori dalla tasca il minuscolo pezzo di carta, l’indirizzo era quello, come il luogo descritto da te. A destra una Chiesa, a sinistra una piazza con un piccolo ristorante sempre affollato da gente di passaggio. L’orologio del campanile scandiva ad una ad una le sue ore, le 20,00 in punto. Ero stanca, affaticata dal viaggio ma tanto felice d’aver sentito finalmente l’odore della tua città. Mi domandavo se tu avessi percepito la mia presenza sotto quel cielo che all’imbrunire si colorava di appena di rosa. Ma non so come, il mi sguardo si spostò Read more...
Hai mai visto qualcuno piangere? Qualcuno che ti è caro. O almeno qualcuno che incontri tutti i giorni indipendentemente se lo vuoi vedere o no. Quando le labbra tremano, le guance si vergognano, arrossiscono, come se ci dovessimo vergognare dei nostri sentimenti. Delle emozioni. Di noi, nella nostra profondità. Chi siamo noi? Un fascio di impressioni? La fronte si corruga, le sopracciglia si abbassano avvicinandosi al naso, su quella scogliera dove le lacrime si infrangono. L’unico punto di salvezza, dove la tempesta non può arrivare. La pioggia colpisce la bocca dell’anima, rossa. Come il sangue. "Respira", gli dico. Respira. Le Read more...
Trinità dei monti era più splendente che mai: il sole era appena scomparso dietro l’antica chiesa in stile gotico, ma una densa e persistente scia colorata ricopriva ancora l’altissima guglia di un suggestivo rosa salmone , mentre i lampioni trasformavano la famosa terrazza in una corona di stelle, in cima alla scalinata più calpestata del mondo. La folla di turisti cominciava a diradarsi, già pregustando l’ imminente scoperta di una favolosa Roma notturna, e una coppia di giovani s’attardava , abbracciandosi, sul bordo marmoreo che circonda la “Barcaccia”. Marcos li osservava dall’alto, seduto al suo tavolo, sulla balaustra bianca e Read more...