scrittori
Ho una gravissima malattia. Ho un trauma giornaliero . La mia è una malattia progressivamente degenerante. Devo anche dire che oramai è diventata così parte di me che le ho voluto dare un nome : Francesca. Francesca, nonché mio trauma giornaliero, non è cattiva. Lei non ha idea di cosa sia un trauma giornaliero. Lei non sa di essere diventata la mia malattia. Probabilmente ora vi state chiedendo cosa sia esattamente un trauma giornaliero. Ebbene un trauma giornaliero è un trauma che decidi di procurarti. È un dolore che scegli di vivere. Si chiama trauma giornaliero perché ogni giorno in Read more...
Gli occhi scuri di Agira divennero notte fonda. Presero la dote dei buchi neri perché Michelangelo sentì di cascarci dentro. “Perché hai fatto una simile cosa, me lo disci?”. Si beò con la dolcezza che il suo accento marocchino donava all’idioma che aveva imparato ormai da anni mettendo piede in Italia ma non fu per il senso di colpa a cui Agira avrebbe voluto indurlo che Michelangelo capì di avere sba-gliato: avrebbe dovuto riporre la bottiglia, non farsi pescare alle sei e mezzo del mattino addormentato in cucina abbracciato allo Zabov. “Tu ora me lo disci!”. Non era solo furiosa, Read more...
La percezione di ciò che una madre è cambia con gli anni, le stagioni, con le lancette che scandiscono i secondi, con le età della vita. La ricerchi nelle parole, nei gesti e la ritrovi nei tuoi lineamenti, non del viso ma in ciò che lei ha lasciato inciso nell'anima, nelle parti di te che ti sembrano perdute e sono solo nascoste. Poi un giorno, vicino o lontano, anche tu sarai quella madre che volevi perfetta, percepirai il bisogno di essere amata per le tue imperfezioni stupende toccherai con la punta delle dita la comprensione e amerai tua madre per Read more...
Erano le quattro del pomeriggio di una magnifica giornata di giugno… Cielo sereno e sole in profusione… Due colleghi (amici?) viaggiavano nell’automobile aziendale, lungo l’ampio tratto di autostrada che, via via, li stava conducendo alla pallida e sbiadita città in cui avrebbero, l’indomani, dovuto avere un rilevante incontro di lavoro con alcune persone. Un tragitto completo di poco superiore ai duecentocinquanta chilometri… Tra Oscar e Morgan, soltanto la seguente imprevista discussione seppe rompere una triste e monotona silenziosità di parole, assecondata più che altro dall’esclusivo sottofondo musicale che proveniva dal rullio dell’autoradio. «Tra un paio di giorni ho il corso Read more...
3.25 del mattino. Non si vede una luce fuori. Nè un lampione, nè il faro di una macchina. Le finestre sono buie. Nessun suono, nessuna anima . Alzo la testa, si vede il mio fiato. C’è freddo, è una di quelle notti in cui venderesti l’anima al diavolo per una coperta. Le labbra e il naso sembrano fondersi con il mio respiro che colora di bianco questa notte. Non è una notte buia. E' una notte nera. Che sta nascosta negli angoli della città. Una notte pronta a spaventarti. Quando ero bambino, avevo sempre paura della notte, tutto diventava inquietante Read more...
La bambina la guardava, era bella la sua mamma mentre stirava. I capelli neri e lucidi, i grandi occhi a mandorla e un sorriso grande quanto il mondo. Mamma posso darti un bacetto? Capitava spesso alla piccola di desiderare quel bacetto. Così, all' improvviso glielo chiedeva e la sua mamma la accontentava sempre. Si chinava avvolgendola con il suo buon profumo di saponetta e di bucato fresco e la baciava apostrofandola con quell' espressione tutta siciliana: "Avanti un bacetto a gioia mia!." La piccola si godeva quel bacio e riprendeva i suoi giochi seduta su quel vecchio plaid a quadri Read more...
Quel lunedì mattina Fabio si era svegliato male. La notte era stato molto agitato; aveva fatto bagordi fino a tardi, com’era d’abitudine. Alzarsi, per andare a lavorare, era sempre stato per lui un grosso problema esistenziale, perché gli piaceva essere libero e decidere del suo tempo. Già ai tempi della scuola, tutte le sante mattine era una lagna continua al momento che doveva alzarsi. Malgrado ciò aveva conseguito una laurea in medicina ed era riuscito a trovare subito un lavoro presso l’ospedale della sua città e questo gli permetteva di avere del tempo libero, anche perché effettuava i turni. Lo Read more...
Lo chiamavano “ Il Guatemalteco”. Forse per via di quel colorito olivastro della pelle. Fumava sigari e spacciava donne. Ma talvolta si dilettava nel contrario. L’eco dei suoi stivali alla ussara impolverati annunciava il suo arrivo come una colonna sonora di un film di Sergio Leone. Non aveva armi, o almeno nessuno gliene aveva mai viste usare. Ma si vociferava tenesse una Smith & Wesson del 1975 nascosta nello stivale di sinistra. Era mancino. Sputava catarro e sentenze a volontà (più l’uno che le altre, ma poteva variare secondo le occasioni). Trapiantato in quella grande città all’età di ventitrè anni, Read more...
Era rimasto solo. Una valanga di roccia si era staccata all'improvviso rotolando ferocemente verso di loro. Aveva sentito delle urla e delle esplosioni, non sapeva più in quale ordine. Poi solo del fumo giallastro un sibilo nelle orecchie. Ora, finalmente, illuminata dalla luna una costruzione. Troppo grande per essere una casa è troppo piccola per essere una caserma. Entrò lentamente inciampando nelle macerie e contando i secondi ad uno ad uno certo di essere sotto tiro di qualche cecchino. A questo punto non gli importava voleva solo fermarsi. Invece nulla. Lungo una parete dei rubinetti gocciolavano. Ipnotizzato dal rumore rimase Read more...
All'improvviso, affannato, impaurito mi buttai a precipizio dalla scarpata che costeggiava la rotabile. Mimetizzato sotto rovi, nessuno fortunatamente, mi notò. Sulla mia testa un fiume umano a piedi e a cavallo a risalire un ripido costone dirimpetto al mio paese. Su un cavallo bianco pezzato un uomo irto sulle spalle. Un militare. Di sicuro un Generale. Parlava uno strano italiano, forse più spagnolo. Si, era uno spagnolo. Al suo seguito pochi uomini ma tutti in uniforme e a cavallo. "Generale Borges, u gëneralë di i cafunï vuolë parlà cu vuië!", il messaggio irriverente e provocatorio portato a voce da un Read more...