racconto
In quel pomeriggio Massimo aveva terminato gli esami e stava andando a prendere l’auto. Si, aveva preso “Daiana”, e non la solita, in suo omaggio. Al mattino, in garage, aveva sentito che quello sarebbe stato un giorno speciale, proprio come quando aveva baciato Rosa per la prima volta, quel primo luglio del 2016, dopo i suoi – di lei – esami. È strano come le persone e le cose siano capaci di legarsi così indissolubilmente tra loro. Lui lo era con “Daiana”, con la sua “bimba”, ed in effetti lo era da quando aveva tre anni e mezzo, in quell’occasione Read more...
L'estate non mi appartiene, non mi piace e io non piaccio a lei. Giorni pieni di luce come abbaglianti di una macchina dentro una galleria, fastidiosi come una zanzara e lunghi..troppo. Giorni che sanno togliere senza aggiungere,capaci di far sparire fiori ed emozioni. Ogni tempo e luogo lasciano un segno, quello indelebile sarà sempre quello negativo. Le estati sono passate, tante da quel giorno di agosto. Le mie valigie pronte, tu mio cucciolo che stai mangiando nella tua ciotola. Mia madre ripete che Staro via una settimana, e penserà lei a te. Noi che per cinque anni siamo STATI sempre Read more...
“Non esiste la sincerità” pensava Severa. Seduta su uno scoglio, raggomitolata, osservava la profondità di quel mare che sembrava non avere il fondo. Sua madre quando la vedeva così la chiamava “l’anima in pena”, sottovalutando, insensibilmente, il suo malessere cosmico. Suo padre le faceva il solletico. Si può odiare più intensamente una persona per una manciata di secondi? Allora Severa cercava un luogo dove rimanere completamente sola. Lo scoglio lo aveva scoperto l’estate dei suoi quattordici anni, quando sua nonna, durante il pranzo di Ferragosto, aveva brindato al suo primo ciclo. In quel caso si sarebbe voluta nascondere sotto. Ma Read more...
Andrea andò sul terrazzo di casa sua per innaffiare i fiori che curava con la frequenza che si addice a chi ha il pollice verde come lei. Ortensie, campanule, viole e gli immancabili gerani. Il terrazzo era delimitato da un muro con sopra una quinta di carabottino in legno che aveva acquistato nelle demolizioni dei cantieri navali di Viareggio dove viveva. Nei cantieri la conoscevano tutti, era una progettista di barche e aveva disegnato anche un paio di tavole da surf. Aveva due lauree, ingegneria e architettura, vecchio regime, e aveva fatto la tesi di architettura sul progetto esecutivo, calcoli Read more...
Amalia viveva in riva al mare e tutte le mattine, appena apriva gli occhi, il mare era lì, a pochi metri da lei. Allora lo sguardo le si riempiva di blu, le orecchie del lento sciabordio delle onde, il naso e la bocca dell’odore e del sapore del sale. Non aveva un orario da puntare sulla sveglia, non aveva appuntamenti da rispettare. Il mare era il suo unico compagno ed il movimento delle onde scandiva la sua giornata. La casa dove abitava era piccola e bianca. Bianca dentro e bianca fuori. Aveva un balcone in miniatura ma abbastanza grande per Read more...
“Il cielo era stellato, tanto che, dopo averlo contemplato, ci si chiedeva se sotto un cielo così potessero vivere uomini senza pace” F. Dostoevskij Il cielo stellato. La notte di San Lorenzo. Le stelle cadenti. Io e lui in Grecia. Certo, pensavo di trascorrerlo in modo diverso questo Ferragosto. Magari su una bella spiaggia assolata, sorseggiando un aperitivo in un localino in riva al mare. Invece mi trovo ancora qui, a casa, a fissare ad intermittenza prima la valigia semivuota sul letto davanti a me e poi il tavolo della cucina dove sta seduto Luca, quindi la valigia, poi Luca, Read more...
Avrei dovuto saperlo. Futuro anteriore. Ma quando il richiamo è forte mica fai attenzione alla grammatica. Rispondi, punto. Sono una che va per gli affari complicati, ha un che di istintuale, che arriva preciso e puntuale quando va tutto bene, quando penso di avere ottenuto tutto il desiderabile, quando finalmente posso godere della pace. Con lui ho avuto una relazione sentimentale lo scorso anno. Ero sicura che fosse una storia d amore. Vagamente tormentata, a volte contraddittoria. né più né meno che una storia d amore come tante altre. Invece no. Non vado molto d accordo con i sentimenti, solitamente Read more...
L'estate aveva un odore particolare, avvolgente e intenso, profondo: era il profumo della sabbia, che si mescolava a quello della resina e del legno della pineta, era quello del cloro delle piscine, della crema solare spalmata quando si usciva dall'acqua, quello leggermente bruciacchiato della carne e delle verdure, che cuocevano a fuoco vivo. C'era poi la fragranza dolce dello sciroppo zuccheroso dei gelati e delle granite e quella fresca e fruttata dei meloni, delle angurie e del cocco, tagliati sui bancali dei supermercati. E poi c'era il mare, quel mare che non cambiava mai, che aveva sempre quello stesso, identico Read more...
Il telefono vibra tra le mie mani verso le tre di notte proprio mentre sto superando una sezione complicata di un gioco chiamato "Limbo", in cui si è chiamati a guidare un bimbo in un mondo grigio-nero popolato di ragni biomeccanici e scheletri industriali, molto ben fatto devo dire, permeato di un'inquietudine che non esplode mai in vero e proprio terrore ma che ti intossica come un veleno preso a piccole dosi. Viene quasi da pensare che gli sviluppatori abbiano chiesto qualche consulenza ai piani alti. Con un certo disappunto esco dal gioco confidando di aver superato l'ultimo checkpoint e Read more...
L’acqua del mare era turchese screziato e i tuoi occhi smeraldo cercavano un approdo. Il mare in bonaccia invitava alla quiete. Altrove c’era tempesta, me ne accorsi in ritardo. Mi prendesti le mani e mi fissasti. Quel silenzio attorno era opprimente, come l’afa che respiravamo. Ti facesti più vicino e solo allora li notai. Lampi verdi nello sguardo come messaggi in codice. Il calore del tuo corpo mi distolse, per brama di carezze. Fu spontaneo baciarti e toccare la tua pelle accaldata. L’antico languore mi prese e cominciai a desiderarti. In piedi sulla battigia di quella spiaggia deserta, il desiderio Read more...