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Amalia ed il mare – Racconto di Nicoletta Meluzzi

Amalia viveva in riva al mare e tutte le mattine, appena apriva gli occhi, il mare era lì, a pochi metri da lei.

Allora lo sguardo le si riempiva di blu, le orecchie del lento sciabordio delle onde, il naso e la bocca dell’odore e del sapore del sale.

Non aveva un orario da puntare sulla sveglia, non aveva appuntamenti da rispettare.

Il mare era il suo unico compagno ed il movimento delle onde scandiva la sua giornata.

La casa dove abitava era piccola e bianca.  Bianca dentro e bianca fuori. Aveva un balcone in miniatura ma abbastanza grande per una sedia di legno blu e un tavolino rotondo entrambi consumati dalla salsedine. Sul tavolino c’era una piccola lanterna con le finestrelle a forma di cuore.

Il mare era  di  Amalia  ed  Amalia era del mare.  I  suoi capelli erano stopposi e secchi così come  la sua pelle, ma i suoi occhi erano vivaci e blu come il mare sereno. A volte si increspavano un pò anch’essi come le onde e lasciavano trasparire una inquietudine che le apparteneva, naturale come il vento.

Vestiva sempre con una camicia di due taglie più larga;  ne aveva alcune nel suo guardaroba ma la sua preferita era a righe sottili blu. Al mare il bucato asciuga in fretta, così poteva indossarla spesso.

Anche quella camicia era del mare, perché quando il vento ci entrava dentro, diventava la vela di una piccola barca che sognava di viaggiare.

Amalia se ne stava ad osservare il mare e quando la mattina diventava pomeriggio ed il pomeriggio sera, si sedeva al suo tavolino ed accendeva la lanterna.

Non aveva bisogno  di  niente altro  e  di nessun altro.  Lei era piena di mare ed il mare  si  rifletteva in lei.

Era un amore infinito, un colmarsi e svuotarsi a vicenda, un perdersi, cercarsi per poi ritrovarsi.

Sempre.

 

Nico Melu

 

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