racconti

1 Maggio 2017

Era rimasto solo. Una valanga di roccia si era staccata all'improvviso rotolando ferocemente verso di loro. Aveva sentito delle urla e delle esplosioni, non sapeva più in quale ordine. Poi solo del fumo giallastro un sibilo nelle orecchie. Ora, finalmente, illuminata dalla luna una costruzione. Troppo grande per essere una casa è troppo piccola per essere una caserma. Entrò lentamente inciampando nelle macerie e contando i secondi ad uno ad uno certo di essere sotto tiro di qualche cecchino. A questo punto non gli importava voleva solo fermarsi. Invece nulla. Lungo una parete dei rubinetti gocciolavano. Ipnotizzato dal rumore rimase Read more...

26 Aprile 2017

All'improvviso, affannato, impaurito mi buttai a precipizio dalla scarpata che costeggiava la rotabile. Mimetizzato sotto rovi, nessuno fortunatamente, mi notò. Sulla mia testa un fiume umano a piedi e a cavallo a risalire un ripido costone dirimpetto al mio paese. Su un cavallo bianco pezzato un uomo irto sulle spalle. Un militare. Di sicuro un Generale. Parlava uno strano italiano, forse più spagnolo. Si, era uno spagnolo. Al suo seguito pochi uomini ma tutti in uniforme e a cavallo. "Generale Borges, u gëneralë di i cafunï vuolë parlà cu vuië!", il messaggio irriverente e provocatorio portato a voce da un Read more...

13 Aprile 2017

«La prego, signor Manno, mi dia un altro po’ di tempo!» Un uomo tarchiato e dallo sguardo torvo scosse ripetutamente la testa a quella richiesta d’aiuto. «Entro lunedì voglio i soldi per l’affitto, altrimenti…» si avvicinò minaccioso al ragazzo e con un ghigno di perfido divertimento sul viso aggiunse: «sarà meglio che prepari le valigie!» Mentre l’uomo scendeva velocemente le scale, diritto nel suo appartamento, Leonardo si passò una mano tra i capelli. Era nella merda. Faceva i doppi turni nella pizzeria “Anima e cuore” da più di sei mesi e tutto ciò che era riuscito a racimolare erano i Read more...

31 Marzo 2017

1 La vecchiaia è dura, ragazzi. Altroché. Specialmente quando la vivi da solo e il tuo lavoro appena concluso ti ha lasciato solo un po' di soldi in banca e un brandello di vita ancora da vivere. Sono rimasto vedovo cinque anni fa. Mia moglie è morta di tristezza. E' morta di paura. Aveva superato bene il cancro che per due anni le aveva fatto conoscere l'inferno. Fisicamente è sempre stata forte. Altrettanto non si poteva dire del suo carattere. Specialmente dopo le cure. Quel via vai di medici, diagnosi, speranze, prese di posizione e stati di rassegnazione l'avevano indebolita Read more...

29 Marzo 2017

Mi fermai all’angolo della strada, tirai fuori dalla tasca il minuscolo pezzo di carta, l’indirizzo era quello, come il luogo descritto da te. A destra una Chiesa, a sinistra una piazza con un piccolo ristorante sempre affollato da gente di passaggio. L’orologio del campanile scandiva ad una ad una le sue ore, le 20,00 in punto. Ero stanca, affaticata dal viaggio ma tanto felice d’aver sentito finalmente l’odore della tua città. Mi domandavo se tu avessi percepito la mia presenza sotto quel cielo che all’imbrunire si colorava di appena di rosa. Ma non so come, il mi sguardo si spostò Read more...

25 Marzo 2017

Hai mai visto qualcuno piangere? Qualcuno che ti è caro. O almeno qualcuno che incontri tutti i giorni indipendentemente se lo vuoi vedere o no. Quando le labbra tremano, le guance si vergognano, arrossiscono, come se ci dovessimo vergognare dei nostri sentimenti. Delle emozioni. Di noi, nella nostra profondità. Chi siamo noi? Un fascio di impressioni? La fronte si corruga, le sopracciglia si abbassano avvicinandosi al naso, su quella scogliera dove le lacrime si infrangono. L’unico punto di salvezza, dove la tempesta non può arrivare. La pioggia colpisce la bocca dell’anima, rossa. Come il sangue. "Respira", gli dico. Respira. Le Read more...

24 Marzo 2017

Trinità dei monti era più splendente che mai: il sole era appena scomparso dietro l’antica chiesa in stile gotico, ma una densa e persistente scia colorata ricopriva ancora l’altissima guglia di un suggestivo rosa salmone , mentre i lampioni trasformavano la famosa terrazza in una corona di stelle, in cima alla scalinata più calpestata del mondo. La folla di turisti cominciava a diradarsi, già pregustando l’ imminente scoperta di una favolosa Roma notturna, e una coppia di giovani s’attardava , abbracciandosi, sul bordo marmoreo che circonda la “Barcaccia”. Marcos li osservava dall’alto, seduto al suo tavolo, sulla balaustra bianca e Read more...

20 Marzo 2017

La sberla arrivò all'improvviso. Non fu un fulmine a ciel sereno, piuttosto un raggio di sole nell'acqua torbida, quando vidi il mio ragazzo combattere su quel ring di periferia, tra raffiche di pop-corn e lo schiamazzare di un pubblico da rottamazione. Dopo il quarto round perse conoscenza, nonostante continuasse a rimanere in piedi, e le prese come si può prendere l'influenza, senza nemmeno accorgersene. Gli sganassoni volavano come virus del raffreddore che invece di farti lacrimare gli occhi e colare il naso, te li facevano diventare gonfi e sanguinolenti. Io comunque ne fui letteralmente affascinata, non da lui, ma dal Read more...

20 Marzo 2017

All'Aereoporto di Napoli - ottobre 2007 Premessa : questa è una storia vera. Sono arrivato a Napoli , da poco , con un volo da Verona. Ore 8,45. Ho appena finito di sbrigare le pratiche per il noleggio di un’auto. Pronto per ripartire per Battapaglia per il funerale di Zio Pietro, morto ieri . Mentre attendo nella Hall avverto gradualmente un dolore nella schiena e subito dopo un corrispondente dolore al torace , nella parte centrale del petto. Che cosa sara’, mi chiedo ? Il dolore aumenta ed aumenta anche la mia preoccupazione.Cosa devo fare ? Inizio a sudare freddo. Read more...

2 Marzo 2017

Da ormai decenni ero ancorato indissolubilmente all'oceano, che pareva illimitato. Conobbi la crudezza della vita più navigando che vivendo sulla terraferma nei miei giovanili e scapestrati anni. Tuttora ricordo la motivazione per la quale mi spinsi oltre le acque conosciute e volli abbandonare la terra definitivamente: osservavo il mare quasi morbosamente e con una certa qual voglia ossessiva di unirmi ad esso, di conoscerlo nel profondo, di non esser più all'oscuro delle sue dinamiche reali e che ci paiono da sempre impossibilmente scopribili. Certi mi canzonavano dicendomi: "Vuoi essere una bella e piacente sirena?", e io rispondevo con sorprendente sicurezza Read more...