racconti
a Ester Smulevich Deborah e Marco si erano conosciuti quando avevano solo pochi anni. Le loro famiglie erano solite festeggiare e onorare insieme le ricorrenze ebraiche più importanti ma si riunivano anche per i Bar Mitzvah e per gli Shivah ed erano legati da un grande affetto e da una grande amicizia. La Comunità ebraica della loro città era piccola e l’amicizia delle due famiglie con il passare del tempo aveva finito con l’avere una stessa sorte e una medesima fortuna. Nel 1943 la città venne invasa dalle truppe nazifasciste e gli ebrei cittadini e residenti compresero immediatamente il pericolo Read more...
Continuo a fissare quella porta. E’ familiare, è la mia casa. Quel marciapiede lo conosco bene. Quanti momenti insieme sono iniziati e finiti davanti a quella porta. Aspetto il suo gesto fermo e lo sguardo dolce dei suoi occhi per potermi avvicinare. Avrei tanto voluto vederlo. Il desiderio del suo perdono rende teso il mio respiro, vorrei che mi desse un’altra possibilità e che mi facesse entrare ancora da quella porta. Ho pensato che potevo aspettare, che non avevo fretta. Lo avrei aspettato oltre ogni tempo, in attesa solo di quello sguardo. E’ una giornata mite, il vento leggero scompiglia Read more...
Una goccia rossa solletica l'interno delle mie cosce fredde e sporche, la vedo scendere e colorarmi la pelle fino a ricoprire le nude caviglie. La pancia è molto gonfia, la stringo tra le mani ma fa tanto male. La maledizione è già arrivata, mi distendo nella pozza di sangue. L'uomo dalla lunga barba aveva ragione, forse è davvero questo il modo in cui è punita una bambina che non obbedisce alla legge dei potenti. I potenti, s'intende, sono gli uomini dai denti d'oro che alitano tabacco e menta, quelli che commerciano con ottanta mucche per averci. Per me ne sono Read more...
Sai cos'è lo spirito della morte? Io, malauguratamente, so di cosa parlo e con tutta sincerità, mi si gela ancora il sangue nelle vene ripensandoci. Era agosto e ormai il sole era sceso oltre l'orizzonte da parecchio, mamma aveva lasciato il balcone aperto, in un disperato tentativo di combattere l'afa. Il condizionatore aveva scelto il momento sbagliato per smettere di funzionare. Faceva un caldo insopportabile di giorno ed al crepuscolo la temperatura scendeva di poco, persino le zanzare sembravano affaticate. Quella notte non riuscivo a dormire, continuavo a girarmi nel letto, passando dalla parte calda a quella più fresca in Read more...
«Capitano Sperelli, so perfettamente che è un sacrificio quello che le chiedo, la sua licenza dovrebbe partire già da oggi, ma cerchi di comprendermi, il maggiore Casati, di turno oggi con il tenente Gobbi per la ricognizione ha un attacco di febbre, e non ho altri ufficiali a disposizione…. e poi lei è l’unico che può tenere a bada l’esuberanza del tenente Gobbi». «Ho capito, signor colonnello, ho capito…. qui si liscia il pelo del cavallo e poi si dà giù di nerbo». «Come dice, capitano ?», chiede incuriosito e alterato il colonnello Conte al giovane pilota che sta davanti Read more...
E poi mi trovo qui, a vedere la mia casa e ad ascoltare i rumori della mia gente. Mi trovo qui e sembra che il mondo non sia poi lo stesso per tutti: sembra possa esistere un inferno e un paradiso senza un confine sfumato, solo netto. Un giorno ed una notte che sanno d’amore e di morte. Solo d’amore o solo di morte. Pensavo che l’alba arrivasse più lentamente. Non ricordavo un passaggio così veloce. “Ma hai sentito Albè?”. “Si, ho fermato la televisione che stava per cadere Andrè!”. “Vabbè dai, io vado a dormire”. “Si, si, spengo e Read more...
Oggi 27 luglio 2016 apparentemente sola in questa selva, in questa “Casa Vecchia”, che mi racconta un po' di sé e dei suoi oltre 300 anni ... qui vivo, qui condivido la mia vita con il mio compagno Mauri e il Mio Arjuna Das, questa anima che veste un abito da cagnolino arrivato un giorno, dopo una notte di pioggia e lampi. Era 21 ottobre 2011. Come tutte le mattine esco con la mia cara cagnolina Minnie di quasi 16 anni. Al ritorno dalla lunga passeggiata mi accorgo di aver dimenticato il cancello aperto del giardino e mentre entro noto Read more...
Lo ricorderó sempre, come un bambino buono, sensibile ed educato . Cosí terminava il bellissimo discorso, che la Professoressa Vincenzina Messana fece durante il funerale del suo ex alunno. Dal canto mio, belle parole non ne diró, perché lui non le avrebbe approvate. Eravamo amici e ci volevamo bene, senza smancerie o altre “bagascerie” come le chiamerebbe mia Nonna. Voglio solo ricordarlo insieme a coloro che come mé, hanno avuto l´onore e il privilegio di conoscerlo. C´é un frammento di meteorite nel Museo di Minerologia di Caltanissetta, donato molti anni fa , da un giovanissimo Perito Minerario, per dimostrare anche Read more...
Avete presente gli idioti? Ecco, quello sono io. Già, sono il re degli imbecilli. Sapete perché dico così? Perché, molto probabilmente, ho perso una donna che mi amava ed io, ero troppo ingenuo per capirlo. Non faccio altro che pensare a quella sera di cinque anni fa. Quando un mio caro amico mi chiamò, e mi disse: " Senti, oggi, conoscerai una mia amica. Vedi di non fare il minchione, come al tuo solito." Io risposi: "Va bene. Non ti scaldare. Proverò a non fare il minchione." Dopo aver fatto tutti i rituali pre-serata, del sabato, raggiunsi gli altri ai Read more...
Lo specchio ne dice di bugie, come farebbe un uomo. Ma in fondo lo specchio è uomo. Labbra più grandi, zigomi più alti, seno più prosperoso, sedere più sodo. Tagliare, riempire, svuotare, cucire. E’ un continuo fremere di cliniche, sale, camici e bisturi. Di auto-bugie, frasi di circostanza e spiegazioni agli altri, che puntualmente non capiscono. Chissenefrega, mi verrebbe da gridare con tutto il fiato in gola! Ma la mente non ha voce e mi conduce dove vuole lei. Verso nuovi traguardi comunemente chiamati interventi. Non lo faccio perché desidero la giovinezza eterna, bensì voglio zittire lui, lo specchio, e Read more...