Lettera di Iole Troccoli
31 Ottobre 2006 Questa è la mia lettera per te. La lavatrice sta macinando il lavoro di mezzogiorno e io posso scriverti, nel suo silenzio
31 Ottobre 2006 Questa è la mia lettera per te. La lavatrice sta macinando il lavoro di mezzogiorno e io posso scriverti, nel suo silenzio
E tu che giorno sei? Passano i giorni E sono tutti uguali Non li distinguo più Un giovedì che sembra un sabato La domenica diventa
Caro Vecchietto Ti ricordi di me? Ti ho sempre chiamato così nonostante avessimo solo sette mesi di differenza. È passato un anno e un mese
Mio caro, stavo pensando a come possa essere strana la vita. Se non mi colpisce in viso sembra che non venga coinvolta da nulla, ma
Caro babbo, sono passati tanti anni dal quel settembre del 1987 che ha tagliato la nostra vita. Quel maledetto 17 settembre è stato lo spartitraffico
Cara Cocò, è da molto che voglio scriverti. È da molto che desidero chiudermi nel mio mondo, con la musica nelle orecchie, con carta e
Caro, ti scrivo perché, quando un giorno ti siederai a riposare dalle fatiche che il perno della tua esistenza ha dettato, confido ti fermerai a
Lo so, sono patetico e infantile. Non dovrei scriverti questo messaggio e non ti dovrei scrivere ogni tanto su whatsapp per chiederti come stai. Dovrei
Cara, io ti scrivo, non so se queste mie parole ti arriveranno,non so neanche se riuscirai a capirle, come capivi i miei sguardi, come capivi
Ciao fratellone, è passato molto tempo dall’ultima volta che ti ho scritto. A ripensarci ricordo che provai a raccontarti di cose molto grandi, ingombranti, che