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Lettera di Antonella Ziulu

Monday March, 20

Sto qui a temperare matite, molte cose da fare come vedi …

E ho pensato di scrivere il diario di questa settimana. Come le adolescenti. Non per fartelo leggere ora, oh no
Dopo, per dopo, forse, per quando me ne sarò andata. Perché non ora? Perché rischio di perderti senza averti mai avuto.

Ho dormito stasera, un paio d’ore e ti ho sognato. Anzi no, ho sognato le tue mani. C’era freddo al risveglio e non so come passare le serate. Ho preparato la cena, risotto, ho stirato, ho messo il pigiama in valigia. Follia, dirai. Certo, follia. Una lucida, razionale, meditata follia. Un tempo scrivevo e parlavo così a Gisella. Ora tu.

Sto per perderti, anzi quando leggerai ti avrò già perduto e non so ancora come sarà stato. Se sarò riuscita a penetrare un poco nel tuo cuore, nella tua pelle. Se il profumo che sentirai domani ti riporterà un po’ di me. Ma è bello non sapere, posso pensare quello che voglio.

Perché tu? Non lo so. Sei arrivato una sera in mezzo alla mia tristezza e mi hai ascoltato e parlato. Erano parole piene di coraggio e di speranza, piene d’affetto, come una mano calda. Parole che io, io sola, ho voluto trasformare in qualcosa di cui avevo estremo bisogno. Il bisogno di ridere, di parlare di cose, di coccole, d’amore, non fa niente, anche per finta. Il bisogno di sapere di essere una donna, non solo una cosa.

E’ stato importante per me. E ci ho costruito sopra una storia, solo mia, bellissima. Quando sento il tuo tono di voce, e so che stai pensando di dirmi “ basta, non venire, perché non posso darti niente di quello che vuoi”, sorrido perché lo so già. Ma sono cocciuta

Lo so, l’hai detto anche tu. Non aver paura di farmi male. Per quello basto io…

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