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“La Speranza” di Gianni Rodari, poesia contro la povertà e la sofferenza

Condividi i versi di "La Speranza" la poesia di Gianni Rodari che invita tutti a fare qualcosa di concreto a favore di chi ha bisogno.

La speranza è una poesia di Gianni Rodari carica di significato. Una poesia che sprizza positività e che contiene un messaggio di grande altruismo. La speranza è l’unica energia che ci permette di vivere qualsiasi esperienza anche la più negativa. Ma, non basta. Serve aiutare davvero chi ha bisogno!

Non dimentichiamo che La speranza fu letta pubblicamente il 23 marzo 2020 alla fine della seduta della Commissione Europea per offrire all’intero continente la forza di sopravvivere ai danni fisici e mentali provocati dalla Pandemia. Ma, forse il senso che voleva donare Gianni Rodari era leggermente diverso.

La speranza da sola non serve a niente. Chi soffre per diversi motivi ha bisogno di cose concrete. In altri termini, servono fatti non parole.

Malgrado, un periodo così grigio della storia dell’intera umanità, non abbiamo imparato niente. Guerra, odio, violenza, discriminazione, povertà sono presenti più di prima. Anzi, sembrano amplificare ogni giorno che passa gli effetti di una  miopia che non ha nessuna razionalità e nessun sentimento positivo. 

Gianni Rodari nelle sue opere aveva in mente le debolezze umane, e con ironia scrisse questa poesia, non perché era un romantico visionario distaccato dalla realtà, ma perché voleva lanciare una provocazione vera: non si risolvono i problemi soltanto con la speranza, ma serve altruismo, rispetto, amore. 

“Speranza a buon mercato!” è un messaggio di una forza sconvolgente, un appello ad intervenire per fare in modo che le perone possano vivere senza conoscere povertà e violenza. 

La Speranza di Gianni Rodari

Se io avessi una botteguccia
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere
sai cosa? La speranza.

“Speranza a buon mercato!”
Per un soldo ne darei
ad un solo cliente
quanto basta per sei.

E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare.

Il significato della poesia

Se io avessi una botteguccia
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere
sai cosa? La speranza.

Già nella prima quartina emerge la provocazione del grande Maestro d’Italia. Se ci pensiamo ci sono tanti di quei problemi in giro che ciò che sarebbe più facile da vendere è la speranza.

Di speranza tutti ne abbiamo bisogno, chi è malato, chi è povero, chi è solo, chi subisce violenza, chi è discriminato, chi ha vicino una persona che soffre la malattia, chi ha perso un amore, chi ha perso un amico caro, chi vorrebbe essere chi non sarà mai. 

“Speranza a buon mercato!”
Per un soldo ne darei
ad un solo cliente
quanto basta per sei.

Da un alto è facile proporre speranza basta niente, costa poco. Ma, dall’altro non bisogna rinunciare a credere nella speranza e ad offrirla con concretezza a chi ne ha bisogno. 

I problemi reali hanno bisogno di un aiuto vero, non fatto a parole. Coloro che guidano le sorti di uno Stato, di un Continente, dell’intero mondo hanno l’obbligo di agire per evitare la sofferenza fisica e mentale. 

Bisogna passare dalla parte dei meno fortunati per offrire loro opportunità reali e non “virtuali” o, oggi si direbbe, “digitali”, “artificiali”.

Serve portare il progresso per fare il Mondo migliore, più felice.

E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare.

La provocazione di Gianni Rodari diventa evidente nell’ultima quartina della poesia. Ai bisognosi Gianni Rodari darebbe tutto ciò che ha senza chiedere niente in cambio. 

È questa la grandezza dell’autore, educare i bambini a riflettere sui grandi temi della vita con un linguaggio semplice e giocoso. Forse, questa filastrocca andrebbe letta o riletta dagli adulti, soprattutto da chi ha davvero la possibilità di poter cambiare i destini del Mondo.

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