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“Il giorno più bello della storia”, la poesia di Gianni Rodari per un mondo senza più sofferenze

"Il giorno più bello della storia" è una poesia di Gianni Rodari in cui l'autore sogna un futuro in cui non si debba più soffrire per la fame nel mondo.

Gianni Rodari con le sue poesie è capace di far divertire ma allo stesso tempo far anche riflettere: ne è un esempio “Il giorno più bello della storia”, la poesia di Gianni Rodari in cui l’autore sogna un futuro in cui non si debba più soffrire per la fame in nessun angolo della Terra.

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Purtroppo il mondo immaginato in questa filastrocca è utupico: in troppe zone del mondo ci sono persone che soffrono la fame: ma leggiamo i versi della poesia per riflettere sulla semplicità con cui Rodari rappresenta quello che secondo lui sarebbe “il giorno più bello della storia”.

Il giorno più bello della storia, la poesia di Gianni Rodari

S’io fossi un fornaio
Vorrei cuocere un pane
Così grande da sfamare
Tutta, tutta la gente
Che non ha da mangiare
Un pane più grande del sole
Dorato profumato
Come le viole
Un pane così
Verrebbero a mangiarlo
Dall’India e dal Chilì
I poveri, i bambini
i vecchietti e gli uccellini
Sarà una data da studiare a memoria:
un giorno senza fame!
Il più bel giorno di tutta la storia.

Una poesia per immaginare un mondo senza più la fame

Gianni Rodari nelle sue poesie riesce con un linguaggio semplice ed immediato a trasmettere messaggi e insegnamenti importanti, capaci di arrivare ai più grandi ma soprattutto ai bambini, gli adulti di domani e a cui è affidata la speranza per un futuro migliore.

Un futuro senza più gente che soffra la fame nel mondo, quello immaginato dall’autore, il quale si immagina nei panni di un fornaio per “cuocere un pane così grande da sfamare tutta la gente che non ha da mangiare”. Un pane capace di sfamare tutto il mondo, in particolare coloro che soffrono la fame “dall’India e dal Chilì”.

Il problema della fame nel mondo

Sarebbe una data storica, quella in cui si avvererebbe “il desiderio dell’autore” reso in filastrocca. Purtroppo questo mondo immaginato da Rodari è ben lontano dalla realtà: secondo i dati Unicef, in media, ogni anno nel mondo, 1 milione di bambini con meno di 5 anni muore a causa della malnutrizione.

Ad oggi oltre 13,5 milioni di bambine e bambini con meno di 5 anni sono in pericolo di vita a causa della malnutrizione acuta e grave. Nel 2020, 45,4 milioni di bambini sotto i 5 anni erano gravemente malnutriti, numero che entro la fine del 2022, si stima possa arrivare a 59 milioni.

La situazione non è delle migliori, se pensiamo che nelle diverse zone del mondo in cui si combatte, come in Ucraina e in Medio Oriente, le guerre amplificano la difficoltà di reperire il cibo per sfamare interi popoli e quartiere.

Ma le filastrocche di Rodari aprono la mente e la fantasia dei lettori che apprezzano le sue rime, invitando a non separare mai il potere dell’immaginazione dalla voglia di rendere il mondo un posto migliore: in questo caso un mondo dove nessuno più debba soffrire la fame.

Sarà una data da studiare a memoria:
un giorno senza fame!
Il più bel giorno di tutta la storia.

Gianni Rodari

Sin dall’inizio della sua carriera da insegnante, Gianni Rodari è obbligato a vivere, come tutti i suoi coetanei, il trauma della guerra – a cui pure lui non partecipa perché esonerato a causa della salute cagionevole – e della perdita dei suoi cari. Sono diverse, infatti, le poesie e le filastrocche che l’autore dedicherà al tema della guerra e ai più sfortunati, proprio come nella poesia “Il giorno più bello della storia”.

Giornalista, scrittore, poeta specializzato nella letteratura d’infanzia e pedagogista, Gianni Rodari è autore di numerose e varie opere, fra cui spicca il capolavoro “La grammatica della fantasia”, che lo ha reso uno scrittore amatissimo dai più piccoli.

I racconti e le poesie di cui è autore hanno contribuito enormemente all’innovazione del canone letterario italiano dell’infanzia.

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