Giorgio Gaber è uno dei grandi interpreti della musica italiana. In occasione del 25 aprile, festa della liberazione, vogliamo ricordare una delle sue canzoni più belle e famose: La libertà. Una canzone simbolo dell’artista, come la celebre “Io non mi sento italiano“.
La canzone in questione faceva parte dell’album “Far finta di essere sani” (1973) ed un brano scritto per lo spettacolo teatrale “Dialogo tra un impiegato e un non so”, spettacolo che riscosse un gran successo con ben trecentocinquanta repliche. Per Rolling Stone Italia “Far finta di essere sani” è, nella classifica dei migliori cento, il quarantottesimo disco italiano più bello di sempre.
La libertà è la canzone manifesto della poetica di Giorgio Gaber, in quanto riassume il concetto delle sue canzoni, del suo modo di intendere la vita, la musica, la politica e il teatro. “La libertà è partecipazione” esprime con quattro semplici parole il significato di cosa sia la libertà per il signor G.: libertà è far parte di qualcosa, vivere in una società e non può essere vissuta in solitudine.

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“Giudizi Universali” di Samuele Bersani è la canzone che racconta di come la semplicità e la spontaneità mantengano vivo l’amore
La libertà non è stare sopra un albero
Giorgio Gaber scrive di volersi sentire libero come un uomo, di volersi compiacere della propria libertà che gli appartiene in quanto essere umano che vive nella società. Nel ritornello il cantautore esprime cosa non sia per lui la libertà:
La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione.
Essere libero non significa vivere in solitudine, fuori dalla società: la libertà non deve essere fine a se stessa, ma deve essere condivisa; “non è neanche il volo di un moscone” perché non ci si può sentire liberi stando soli, ma la libertà è collettiva, che si può provare solo stando in una democrazia.
È infatti la democrazia la terra in cui si può spaziare con la fantasia e innalzarsi con la propria intelligenza e con la forza del proprio pensiero personale. Inoltre essere liberi per il Signor G. non è un gesto insolito, non è né un’invenzione, né un’opinione, ma è una caratteristica naturale dell’uomo perché è un animale sociale.