Redazione Libreriamo
Era una notte di freddo pungente, una delle ultime notti di quell'anno di scintille e nuvole. 1930 o forse Medioevo, cosa importava: quel che contava era che, da qualunque prospettiva la si guardasse, quella notte aveva tutta l'aria di essere parte del passato. Le persone del villaggio di San Vito si amavano da dietro alle finestre. Osservavano i lievi cambiamenti delle giornate seduti sulle sedie di paglia, raccontando storie e immaginando mondi lontani ed eterei. Il tempo passava lentamente: ma sembrava pieno, intenso, di una noia viva. Tutti si sentivano un po' soli nelle loro case, luoghi semplici che parlavano Read more...
Non metteva piede in una chiesa da vent' anni. Aveva "chiuso" con Dio da quando la sua adorata moglie, la dolce Angela, era morta per dargli un figlio. Un sacrificio inutile, perché il bimbo era sopravvissuto alla mamma soltanto qualche giorno. Antonio ricordava ancora le preghiere disperate di quei giorni. Nessuno lo aveva ascoltato. Le porte del cielo erano rimaste chiuse alle sue domande, ma si erano aperte troppo presto per Angela ed il piccolo Mattia. Allora aveva fatto un discorso a Dio. - Tu non mi hai ascoltato, e da questo momento per me non esisti più! E così Read more...
Il primo era andato. Poi il secondo, il terzo, il quarto, il quinto. L’uno sull’altro, in un eccezionale equilibrio evidentemente precario, avevano creato la “montagnetta” perfetta per iniziare l’impasto. Eh sì, perché la mamma non si era mai convertita a quegli strani aggeggi moderni simili a navicelle spaziali piombate sulla terra al fine di ingurgitare farine, zuccheri, sciroppi o qualsivoglia altro materiale commestibile per poi restituirlo sottoforma di cremine o pappette pronte a essere infornate così meccanicamente, come se il tutto fosse il risultato di una catena di montaggio. In realtà la mamma non era solita utilizzare neppure una bilancia. Read more...
L’ultima volta che ci siamo visti è stata un caso, un po’ come quando ti ho incontrato per la prima volta, due eventi accomunati dall’impossibile prevedibilità della vita che ci accade, che vuole una risposta se non vuoi vederti rifiutare tutto il resto a causa di un mancato cenno, di un “io non sto qui ad aspettarti” che poi invece puntualmente accade e ti aspetti il mondo e poi è il mondo che finisce per non aspettare te. Io non mi sentivo in ritardo col mondo quando, dopo due anni di esperienze interrotte sul nascere, ho deciso che era venuto Read more...
Cari lettori, essere trentacinquenne, scapolo e della vergine non è un bell’affare, soprattutto se non si hanno altri aggettivi a cui fare appello per distinguersi dall’anonimato. Io sono il vero uomo-ombra, quello che vi hanno presentato almeno dieci volte e non c’è verso che vi ricordiate; quello che alle feste si confonde con la carta da parati e, se proprio è inevitabile passarci davanti, gli si sorride con la classica espressione da circostanza, richiamando subito l’attenzione di qualcun’altro. Il mio aspetto, assolutamente insignificante, non mi ha mai favorito nel crearmi delle amicizie. Ecco perché, fino ad oggi, non ho mai Read more...
Siamo due fiamme che ballano al ritmo di un pianoforte. Siamo due fiamme che si rincorrono al buio. Che si toccano per alimentarsi. Che, quando si uniscono, illuminano la notte. Tu ed io siamo indispensabili l'uno per l'altra. Non io senza te. Non tu senza me. Siamo forti e invincibili solo se uniti. Siamo deboli e vinti solo se divisi. Il tuo fuoco alimenta il mio. Il mio fuoco alimenta il tuo. Appena tu, fiamma, ti affievolisci, io guizzo da te per donarti una scintilla di vita e così fai tu. Non ci spegneremo mai, se saremo insieme. Non moriremo Read more...
Il cursore batte sullo schermo del mio pc. Sta cercando di far uscire la parola. Quella parola che non vuole uscire. Quella parola che non vuole completare un racconto. Quel racconto che senza la parola non si definisce e non prende la sua giusta direzione. Pulsa cursore … Io posso raccontare la splendida persona che era F: 28 anni, un passato difficile, un equilibrio instabile, pasticche, pasticche, pasticche … Ma anche sensibilità e capacità di osservare il mondo da una prospettiva particolare: c'era sempre il suo occhio curioso che riprendeva le cose. Cupo, in generale. Ma con certe esplosioni di Read more...
Tempo fa feci un viaggio con mio marito, andammo a Venezia, meravigliosa città lagunare, meta tanto desiderata. Avevamo prenotato in agenzia un albergo a 4 stelle, che una volta a Venezia fu difficile trovare, come se non esistesse da nessuna parte, come se nessuno ne avesse mai sentito parlare. Dopo un'ora buona di ricerca, leggemmo il nome da lontano, e tirammo un sospiro di sollievo. Arrivati, entrammo e la direttrice fu molto gentile con noi, accompagnandoci perfino in camera, situata al secondo piano. Ci indicò il bagno e si rese disponibile a ogni richiesta da noi avanzata da lì ai Read more...
Mentre le sue labbra sfioravano quelle del suo nuovo ragazzo, Emily si sentiva un angelo caduto insieme al suo amante proibito. Due caratteri opposti: Emily era una ragazza tranquilla e studiosa, solare e simpatica, la sua vita era trascorsa tra scuola e biblioteca, vedeva casa sua solo per dormirci. Il padre, vedovo da quando Emily venne alla luce, lavorava poco e guadagnava di meno. Emily non aveva amiche, solo un amico, un grande amico, con cui condivideva tutto. Lionel era sempre stato vicino a lei, in ogni momento. Fin da quando erano piccoli erano stati l’uno accanto all’altra, tra loro Read more...
Il vecchio Abir faceva il lustrascarpe, un mestiere che a Cracovia erano ormai rimasti in pochi a fare in quegli anni. La sua bottega si trovava nei pressi del castello di Wawel, proprio sotto la grande statua in bronzo del drago. Non era una vera e propria bottega considerato che era all’aperto: una sedia di legno, un cuscino con una stampa a fiori, un vecchio sgabello e una cassetta piena di spazzole e lucidi. C’era anche una valigia, ma che non facesse parte dell’arredo era opinione diffusa. Era una vecchia valigia di cartone con tante fotografie di posti lontani incollate Read more...