Giochi pericolosi – racconto di Cristina Biolcati
Da tempo ormai la invidiavano tutti, con quelle sue scarpe sempre allโultima moda e gli outfit curati allโeccesso. Col suo fisico longilineo e i suoi
Da tempo ormai la invidiavano tutti, con quelle sue scarpe sempre allโultima moda e gli outfit curati allโeccesso. Col suo fisico longilineo e i suoi
Da allora non si erano piรน incontrati. Trentโanni. Trenta lunghi anni durante i quali le loro vite, come due strade parallele erano state percorse ma
Si alzรฒ cercando di non svegliare suo marito. Non riusciva a dormire quella notte, ma in realtร , erano anni che non riusciva piรน a dormire
Il giornale lo legge soltanto mio nonno e soltanto per poco tempo, al mattino, mentre beve il caffรจ; tanto poi, a pranzo e a cena,
Era quasi la fine di novembre e nonostante il paesaggio imbiancato dalla brina Amilcare stava percorrendo la vecchia stradina degli orti con i finestrini abbassati.
La signora Pipistrella si chiamava, in realtร , Rossella. Ma siccome la mattina dormiva e la notte scriveva, i bambini del piano di sopra la chiamavano
โPor una cabezaโ canticchio, confondendomi tra parole e il tintinnio metallico delle pentole. Eโ lโora di preparare il pranzo della domenica che non รจ meno
Era una fresca serata di settembre ore ventuno. Aurora era uscita di casa con la sua giacca a vento blu, i suoi venticinque anni, le
Se rimani, qualcosa di te andrร comunque via. Lo aveva letto una volta, da qualche parte in uno dei tanti libri che aveva letto. Lo
Lโinvernoโฆ.. Il freddoโฆ.. La tempersta di neveโฆ..fortissimaโฆ. Il buio pestoโฆโฆ E nel questo tenebrone urla solo il vento,con la voce freddo e terribile…. La strada