Racconti

Un luogo libero dove mettere alla prova il proprio talento di scrittore attraverso la pubblicazione di storie brevi. Un’opportunità per gli appassionati scrittori di mettersi alla prova e dare visibilità dei propri lavori a lettori e case editrici. Clicca qui per partecipare attivamente con i tuoi racconti brevi e condividerli con gli altri.

24 Maggio 2016

In macchina con il piccolo, tornando dalla piscina. Sempre di corsa, come sempre…. Penso di essere proprio nata correndo… dovrò chiedere conferma. È una delle prime sere che usciamo da nuoto e c’è ancora un po’ di luce, ma la notte si sta preparando e la luna è già là. “Mamma, guarda! C’è una banana!” “Lo so amore…. Ce n’è anche più di una, non ti preoccupare….” E guardo la busta della spesa da cui ammicca un bel casco di banane... il piccolo ne è ghiotto…. Il piccolo…. forse è meglio se mi sbrigo a raggiungere il grande, la lezione Read more...

23 Maggio 2016

Chissà se tra 40 anni mi guarderai come mi guardi adesso. Se continuerai ad accarezzarmi, ad annusarmi, chissà se prenderai ancora le mie mani e le bacerai ancora . Vedo l'amore dappertutto e anche nel mio lavoro, è proprio sul lavoro che ho visto ciò, due vecchi anziani, lei a letto stanca, forse per la malattia o della vita ma non di lui. Sempre lui che l'accarezza e le bacia dolcemente le mani. Le sfiora il viso fino ad appoggiare il suo viso sulla spalla esile di lei. Bacia quelle mani oramai troppo secche e magre, sfiora quel viso pieno Read more...

23 Maggio 2016

Il 23 maggio del 1992, uno tra gli attentati mafiosi che la nostra storia può ricordare, uccise il magistrato italiano Giovanni Falcone. Insieme a lui persero la vita sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Da ventiquattro anni, oggi è la giornata in cui viene ricordata la figura di Falcone, il suo coraggio e il suo grande impegno contro la mafia. Lo scrittore Matteo Collura ha avuto modo di essere vicino per pochi minuti al giudice e magistrato Falcone, ma quei pochi istanti sono stati rappresentativi della figura e dei valori dell'uomo Read more...

20 Maggio 2016

'- Come si muta il desiderio in amore? - chiese un giovane uomo a sua madre. La cena si stava freddando nel piatto. - Secondo te? Prova a pensarci - disse lei invitandolo a mangiare. Lui infilò in bocca il primo cucchiaio di minestra. Una di quelle minestre che amava tanto, fatta con farro, orzo e patate, amalgamate alle giuste verdure. Uno di quei sapori che conosceva bene, ma che ogni volta che lo ritrovava sembrava la prima volta. Una minestra cotta a puntino, con sopra una spruzzata di parmigiano. A guardarlo, sembrava nevicato in quel piatto. La superficie della Read more...

19 Maggio 2016

“Zei proprio zicura ghe è ztazera?”, bofonchiò Ofelia tirando su col naso e spaven-tando i tre corvi neri che fino a quel momento se ne erano stati tranquillamente appol-laiati sui rami più alti del fico centenario. La notte prima nonostante le raccomandazioni di Morgana, fattucchiera diplomata in trucchi e sortilegi di seconda classe, aveva volato sulla scopa senza il foulard e il giubbino catarifrangente, rischiando un incidente diplomatico e buscandosi un brutto raffreddore, perché lei era una strega moderna e le streghe moderne non portano le calze, indossano il reggiseno a balconcino e soprattutto se ne infischiano delle regole. “Si”, Read more...

19 Maggio 2016

"Vivere è facile con gli occhi chiusi". (John Lennon) C'erano voci, luci, profumi attorno a lei, ma non era del tutto certa di essere sveglia. Non lo era mai. Certe volte si sentiva pesante, come se tutte le paure e i problemi del mondo le gravassero sulle spalle, e altre volte, invece, accadeva l'esatto contrario: era leggera, quasi staccata dal proprio corpo. Era lontana, era altrove. Era in un sogno. Aprì meglio gli occhi, sbattendo più volte le palpebre, tentando di mettere a fuoco le immagini. Sì, era sveglia e la professoressa di economia stava spiegando qualcosa. Che cosa? Lei Read more...

18 Maggio 2016

Sognavo di trasformare quello che non mi piaceva per renderlo migliore. Pensavo di poter essere e vivere come desideravo, per quello che sentivo di saper fare bene e volentieri per il solo gusto di realizzare e costruire qualcosa che avrebbe portato la mia firma nel tempo e nelle menti, e perché no? nei cuori di chissà quanti. Credevo di poter adattare me stesso ai bisogni della vita o cambiare la vita stessa a seconda di quello che ti serve per evadere ovunque brami di arrivare. E poi vedi le cose come stanno e non sai più mentire. Come subivamo da Read more...

18 Maggio 2016

Stavo cercando me stesso sul fondo della mia tazza di caffè quando la vidi. Non m’aspettavo niente nemmeno da quell’altro lungo pomeriggio di meditazione. Sarei finito a farmi prediche sull’incapacità di accettare me e gli atri, mi sarei rimproverato il vizio di giudicare poco interessanti gli argomenti altrui e sarebbero ricominciate le domande, interminabili file di perché costruite sull’unica diagnosi che alla fine mi costringevo a dare: ero un inguaribile sociopatico. Quel pomeriggio invece lei era lì e leggeva. Fu la prima cosa di cui m’innamorai. Era immersa nella poltrona che aveva scelto tra le altre in quel bar dalle Read more...

17 Maggio 2016

Tanti e tanti anni fa che or più non so, viveva, nel bosco di Olzai, una fatina di nome Janas. Esile, pallida, passeggiava sulla riva del lago di Cucchinadorza tra gli arbusti di mirto e gli alberi di corbezzolo rossi di frutti. Tutt'attorno si spandeva il profumo dell' elicriso ed una gibigiana di luci creava un'atmosfera sospesa tra il sogno e la realtà. Con i pensieri volti all'infinito si trovò d'un tratto a rimirar le immagini distorte riflesse dal lago, fra le quali spiccava quella di Tanu, la gazza. "Ciao bella fatina" disse Tanu facendo mostra del suo bel vestito Read more...

16 Maggio 2016

Giulia era riuscita a superare brillantemente il provino: bella presenza, simpatica e spontanea, indubbiamente la persona giusta per completare il quadro dei 'freaks' che la Casa avrebbe ospitato. Lei, in effetti, tra tutti gli inquilini era la più “normale”: da poco laureata in Lettere e di conseguenza, prevedibilmente, disoccupata. Gli altri erano soggetti dai trascorsi più o meno impensabili: l'immancabile gay un po' eccentrico, il seminarista in crisi vocazionale, quello che aveva sposato in seconde nozze la migliore amica della figlia, quella che si era fatta ingiustamente cinque anni di carcere per uno scambio di persona, il culturista amante dei Read more...