Racconti

Un luogo libero dove mettere alla prova il proprio talento di scrittore attraverso la pubblicazione di storie brevi. Un’opportunità per gli appassionati scrittori di mettersi alla prova e dare visibilità dei propri lavori a lettori e case editrici. Clicca qui per partecipare attivamente con i tuoi racconti brevi e condividerli con gli altri.

19 Maggio 2018

Sette anni, dico, sette…ma è possibile?!? Sembra ieri che stavamo lottando con la nostra “astronave” per farla entrare in ascensore e, in un battito di ciglia, Luca e Davide hanno già sette anni. L’astronave era il passeggino gemellare che io e Mara avevamo comprato con sommo orgoglio per portare a spasso quelle due pesti di Luca e Davide. La ricordate? Ve ne avevo già parlato, ma ora mi vien da sorridere a pensare a tutti quei giochi di incastri che facevamo pur di riuscire a mettere quella “gloriosa invenzione del Signore” in un ascensore delle dimensioni di un metro per Read more...

11 Maggio 2018

5 gennaio 2017 ore 6.45. Te ne eri appena andata via. Verso quella casa eterna nella quale riposare senza più sofferenza. Sono passati 16 mesi da quella mattina. Ci sono ancora momenti in cui mi pare sogno e non realtà, ma mi basta girarmi verso il divano dove amavi sederti per controllare tutto e rendermi conto che non è un sogno. Perdere una mamma è come perdere una parte di sé stessi, non è una questione di età, non è una questione di malattia e con la morte la fine della stessa e della sofferenza che ha causato. E' come Read more...

7 Maggio 2018

Avevo circa otto anni, ero ancora una bambina. Dormivo in camera con mio fratello piccolo. Una notte mi svegliai di soprassalto: avevo sentito uno strano trambusto provenire dalla camera dei miei genitori. Non capivo cosa stesse succedendo, e me ne stavo silenziosa, col cuore in gola, acquattata sotto le coperte, le orecchie tese a percepire i suoni. Passi veloci su e giù per le scale, voci sussurrate, porte chiuse bruscamente, una macchina che partiva. Il cuore che batteva forte, impaurito. Dentro di me intuivo che era accaduto qualcosa di grave, ma non avevo in coraggio di buttare via le coperte Read more...

2 Maggio 2018

Stranamente, ieri sera, qualcosa mi ha portato a Civita, l'antica rocca del mio paese. Non che ci volessi andare; non che avessi deciso di far visita a quel posto magico che ti riempie il cuore e non ti spieghi perché; non che avessi nostalgia della sua luce calda, o degli staffieri immoti frondati di autunno, compagni delle tue riflessioni e complici silenti dei tuoi pensieri; non che la pietra millenaria avesse lanciato il suo muto urlo irresistibile... no, niente di tutto questo. Semplicemente, qualcosa mi aveva tratto dalle mie faccende e mi aveva ordinato di muovermi verso la Rocca. E Read more...

30 Aprile 2018

Abbassò la maniglia della porta di ingresso quando sua madre lo chiamò. Era di là nel salotto, e stava guardando la televisione. Vedeva i riflessi blu dell'apparecchio danzare fin sulle pareti del corridoio. "Luca, dove stai andando?... Non avrai intenzione di uscire, vero?" "Vado a buttare l'immondizia, mamma", rispose Luca. Prese il sacco nero accanto alla porta e stette un istante sulla soglia in attesa della risposta: "Vai e torna". Voleva incontrare i suoi amici alla fiera del paese e doveva inventarsi qualcosa. Gli venne un'idea, disse: "Riporto a zia Teresa la moka che ci ha prestato". "Gliela porti domani... Read more...

26 Aprile 2018

Oggi pomeriggio il fiume è bellissimo e deserto. Uno di quei pomeriggi di novembre in cui si può pensare che, tutto sommato, anche nella fine ci possa essere molta grazia. Aspetto il passaggio della manifestazione appoggiato al parapetto, il parco alle spalle, l’altra riva di fronte. Non c'è nessuno, solo colori e odori d’inverno, il freddo e l'acqua che rumoreggia oltrepassando il dislivello della vecchia centrale elettrica. Le ombre lucide dei cormorani si tuffano, veloci e taglienti, e i gabbiani sono allineati sulla diga come tanti bei soldatini bianchi, con il becco al sole. Mi piacerebbe prendere un po’ di Read more...

17 Aprile 2018

A cosa servo? Ormai a poco! Di me, pastore nomade, che se ne fanno? Che se ne fa il mondo di un povero e ignorante pastore come me? Sono un peso, un girovago sulla mia terra natia, non ho più la possibilità di accampare diritti su questa terra, terra che amo, terra che mi appartiene. Se ci penso…mi sale il sangue alla testa. Dalla Sila all’Aspromonte la Calabria grondava latte, e ora non ci sono neanche le mucche pazze. Una volta, mentre le stelle si accendevano sui monti del Pollino, chiedevo a mia moglie di mettere sul fuoco una bella Read more...

13 Aprile 2018

E allora prenditi un cane, no? -Smettila di dire stupidaggini! Anche Rebecca diceva così, prendiamoci un cane dai prendiamoci un cane, così siamo veramente una famiglia! Capisci? Una famiglia grazie a un cane e senza cos’eravamo? -Una coppia? -Ecco, diceva la stessa cosa! Ma siete impazziti? E allora un figlio? -Voi non ne volevate. -Appunto! I cani si prendono per i figli. Prima i figli poi il cane. Così si può parlare di famiglia. Altrimenti si è una coppia lo stesso ma con il cane. Ricordava quella conversazione con il suo amico storico Gino, compagno di scuola fin dall’asilo, mentre Read more...

6 Aprile 2018

La storia dei Biangiganti inizia tanto tempo fa, in un reame molto lontano e molto luminoso. Il regno, formato da boschi e bianche montagne, era allora retto da una foglia; o meglio, da un insieme di foglie di varie dimensioni che formavano il corpo del re, soprannominato per questo motivo "il Re Foglia". Al Re Foglia era stato donato in tempi antichi un oggetto magico potentissimo, di cui ora non poteva più fare a meno: una rosa a testa in giù dal bocciolo rosso vivace, su cui il Re saltellava, come si fa con un cavallo, e che era solito Read more...

28 Marzo 2018

Diluvio di primavera La pioggia tamburellava veloce e sonora sul tetto di metallo come solo gl’improvvisi scrosci primaverili sanno fare al di sotto del tropico, dall’altra parte del globo. Il cielo basso e imbronciato non dava alcun presagio dell’esistenza del sole al di là della massa di nubi. Una cortina d’acqua separava le vetrate della veranda dal parco di fronte, fradicio fino all’inverosimile; sfocò lo sgurdo, l’acqua che scorreva per il viale trasversale si cambiò d’un tratto in un canale morbido di liquido spesso e verdastro, un nastro immobile ma vivo, muto ma querulo.Si ritrovò a Venezia con gli stessi Read more...