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“Il Magico Natale”: La poesia di Gianni Rodari sul valore degli auguri

Scopri "Il magico Natale", la filastrocca di Gianni Rodari che celebra il vero valore degli auguri natalizi per grandi e piccini.

Il magico Natale di Gianni Rodari è la poesia che riesce a celebrare la potenza degli auguri di Natale.

Il magico Natale è una filastrocca per grandi e piccini che, in pieno stile rodariano, ci invita ad apprezzare la festa. da un punto di vista diverso.

La cosa più importante è condividere con gli altri questo momento e augurare il meglio a tutte le persone vicine e lontane. 

Non dimentichiamo che tantissime persone nel mondo non avranno la possibilità di poter vivere tutta la gioia della festa.

Per loro non ci sarà nessun “Mago di Natale” in grado di poter portare loro i colori, le luci, l’atmosfera della festa. 

Il Natale come prima cosa dovrebbe essere un momento di grande pace ed unione. Un momento in cui condividere emozioni vere ed umanità.

Gli auguri hanno questo compito, Gianni Rodari ha fatto bene a ricordarcelo.

Il magico Natale di Gianni Rodari

S’io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.
In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d’ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an’roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s’intende.
In piazza San Cosimato
faccio crescere l’albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l’albero del panettone
in viale Buozzi
l’albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.
Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all’albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l’albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.

Anche se la magia non accade, auguriamo al prossimo il meglio

In Il mago di Natale, Gianni Rodari esprime tutta la sua voglia di poter donare la festa a tutta l’Umanità. Purtroppo, questo non è sempre possibile.

Le guerre, la povertà, la sofferenza non accenderanno le luci tipiche della festa in tantissime case e città.

Con originalità Gianni Rodari esprime la profondità di questa visione  della poesia sta nel fatto che Il Mago di Natale rende evidente questo pensiero ambientandolo a Roma. 

Rodari se potesse passerebbe per tutte le case, portando un albero addobbato in ogni famiglia. Andrebbe in ogni zona di Roma decorando gli alberi di Natale in maniera diversa.

“Il magico Natale” porta in via Nazionale un albero addobbato con bambole e in Piazza San Cosimato uno con il cioccolato, o ancora in largo Santa Susanna un albero decorato con i maritozzi alla panna.

Rodari addobberebbe via Campani con un albero pieno di aeroplani. E così via. 

Ma, Gianni Rodari ci riporta alla cruda realtà, ma con un messaggio positivo e pieno di energia.

Anche quando non si possono vivere le cose come ci immaginiamo c’è sempre la possibilità di donare in po’ di noi agli altri. 

Per fare questo possono aiutarci gli auguri, i quali essendo facili da esprimere possono, nella loro spontaneità, offrire un momento di gioia agli altri anche nei momenti difficili.

Un messaggio semplice e profondo, perché gli auguri sono e devono essere un pezzo di noi da donare agli altri, con spontanea sincerità.

Chi è Gianni Rodari

Gianni Rodari nacque il 23 ottobre 1920 a Omegna, sul lago d’Orta. Frequentò le magistrali e nel 1937 si diplomò come maestro presso Gavirate.

Nel 1938 fece il precettore a Sesto Calende, presso una famiglia di ebrei tedeschi fuggiti dalla Germania.

Nel 1939 si iscrisse alla facoltà di lingue dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ma non si laureò.

Nel 1945 iniziò la carriera giornalistica, dapprima con Cinque punte, poi dirigendo L’Ordine Nuovo.

Dal 1947 scrisse per l’Unità, su cui iniziò a curare la rubrica La domenica dei piccoli.

Nel 1950 lasciò Milano per Roma, dove fondò e diresse, con Dina Rinaldi, il giornale per ragazzi Pioniere.

Morì il 14 aprile 1980 a seguito di un intervento alla gamba.

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