racconto

18 Maggio 2020

Mezzanotte era scoccata da pochi istanti. Il palazzo si era appena addormentato lasciandosi cullare dalle acque calme della laguna. Ma da una finestra filtrava la luce… Tracce di una festa, briciole sparse ovunque, la tovaglia non più immacolata invasa dai resti di un banchetto, calici ormai vuoti, piatti sporchi impilati uno sull’altro, e quel cd in standby, stanco di suonare per quella folla distratta e rumorosa che finalmente aveva lasciato spazio alla solitudine, al silenzio. Dai vetri di quella finestra la luce dei lampadari di Murano, candidi di vivida trasparenza, illuminava senza pietà la devastazione del tavolo sottostante. E lui Read more...

18 Maggio 2020

Ormai la sua infanzia era stata ricacciata in una buca profonda della sua anima. Una buca profonda come quella del pozzo in cui suo padre aveva perso la vita per salvare il suo più caro amico e compagno di lavoro che non rispondeva più dal fondo di quel pozzo mentre cercava di ripulirlo dalle foglie. Nazzareno vi si era calato senza un attimo di esitazione ma il gas aveva subito invaso i suoi polmoni e lui aveva abbandonato la corda con cui si calava ed era precipitato a terra vicino al suo compagno. Ormai per Annina, sua figlia, tutta la Read more...

18 Maggio 2020

Le estati a Greensboro sono famose per essere sempre piuttosto miti e mai afose, ma allora tutto era sbagliato quel giorno. Charles Walsh sbuffava ansimante nella sua salopette troppo grande per i suoi tredici anni, mentre risaliva faticosamente il pendio in direzione della fattoria. Sua madre gli aveva chiesto se, per favore, poteva recarsi al lago non lontano da casa e dedicare qualche ora del giorno al tentativo di pescare qualche pesce polposo da mettere sotto i denti. E Charles si era affrettato correndo a specchiarsi in quella lastra verdastra increspata dalla leggera brezza, e davvero si era messo d'impegno Read more...

18 Maggio 2020

Aveva sentito tanto caldo nella notte appena trascorsa, più che nelle precedenti, sebbene il termometro a parete, che aveva sbirciato nei momenti di dormiveglia, avesse segnato sul display una temperatura inferiore di qualche grado rispetto agli altri giorni. Anna non aveva mai voluto installare il condizionatore in camera da letto, nè in nessuna altra stanza di casa, perchè quell’aria artefatta le ricordava la notte in cui entrò in obitorio, un posto che puzzava di bianco e di acciaio e di neon, ancora prima che di medicine. Almeno quel ricordo lo voleva cacciare via, soprattutto nella giornata che andava cominciando. Mise Read more...

18 Maggio 2020

Era un pomeriggio come tanti,ma particolare ... Pomeriggio d'agosto con perturbazioni atmosferiche da clima tropicale,che di mediterraneo ormai ha molto poco. Cielo grigio,tuoni in lontananza,vento in aumento e,tra un po’,scroscio di pioggia da diluvio. Poi smette,ma non pulisce l'aria da quest'afa soffocante. Di buono c'è il profumo che resta di questi brevi e vorticosi temporali estivi. Attraverso le fitte goccioline che si avvicendano,vanno i miei ricordi ... Lontano rivedo un luogo,una spiaggia,io e te. Eri uno spettacolo ! Alla tua prima volta al mare,così piccola e piena di meraviglia per il mondo che stavi scoprendo. Dorata dal sole,trotterellavi felice indaffarata Read more...

18 Maggio 2020

Quel giorno il Mare era arrabbiato, aveva litigato con il vento che vendicativo soffiava forte e alzava le  sue onde. Tutti gli abitanti del Mare erano ormai abituati ai suoi moti ma tutte le volte ne erano spaventati, poiché con forza venivano scaraventati verso la spiaggia. La spiaggia fiduciosa li aspettava....sapeva che il Mare con le sue onde impetuose avrebbe portato tanti detriti di conchiglie, granchi, pesci colorati, molluschi e stelle marine. Nelle giornate di mareggiate estive, era quello lo spasso dei suoi ospiti, di quei bagnanti annoiati alienati dal fare il bagno. Passeggiavano sulla battigia curiosando e cercando svogliatamente Read more...

18 Maggio 2020

'- Mamma???- chiamava la ragazza dalla sua stanza. La notte era fredda, ed il vento sibilava tra le imposte. - Mamma???- continuava a chiamare, ma non ottenendo risposta decise di alzarsi dal letto e di andare in camera dei genitori. Il padre non c’era faceva il turno di notte, mentre la madre, almeno all’apparenza, dormiva profondamente. - Mamma svegliati! Ma come fai a dormire? La casa è gelata!- - Sei tu Marta? - E chi deve essere? - Ah, non lo so- che risposta strana, e con che tono le era stata data come se davvero non fosse sicura che Read more...

18 Maggio 2020

Ancora una volta il sole incendiava il mare nella baia di Isola delle Femmine, a due passi da Palermo. Ogni giorno lo stesso spettacolo. Seduta sulla sabbia fine che profumava di sale osservavo in silenzio. La risacca sempre uguale della distesa liquida venata d’oro e di mille luci cantava una storia. Una nenia ipnotica. Chiusi gli occhi adeguando il mio respiro a quello, più forte, del mare. Fu allora che sentii imporsi quella voce, potente e persuasiva, le immagini scorrevano davanti agli occhi, reali ma sfocate al contempo. Vidi una terra fatta di verde brillante e di infiniti azzurri, popoli Read more...

18 Maggio 2020

Finalmente in spiaggia! E come al solito di buon mattino. Ah, le sane buone abitudini, quelle che si imparano da piccoli e si conservano per tutta la vita. E’ proprio vero, il mattino ha l’oro in bocca,  la spiaggia non è affollata e puoi godertela in tutta tranquillità, magari disteso al sole ad osservare il mare ed ascoltare la sua dolce melodia, a tratti interrotta solo dal verso dei gabbiani. E se per un attimo socchiudi gli occhi… il  profumo della brezza marina, insieme a quello del primo caffè e al fumo di una sigaretta ti riportano alla mente scene Read more...

18 Maggio 2020

Di quel giorno ho memoria di soli particolari. Incastrato tra le lenzuola di un giaciglio esile riposava un odore disordinato, come di sogni. Fuori il sole se ne stava raggomitolato in un buco scavato nel cielo, tutt'intorno raggi rappresi. Il ragazzino che addentava la sua succosa fetta d'anguria mi vide e iniziò a scagliare zolle di terra contro la finestra. Era ora di scendere e uscire con lui, il ragazzino tutt'occhi smeraldo e capelli biondo cenere. Meriggiare e mangiare anguria, il suo spuntino preferito; correre nei campi, contarsi i capelli, incipriarsi di sorrisi, acchiapparsi, aggrovigliarsi, azzuffarsi, lacrimare dal ridere. Eravamo Read more...