Casa Perelio – racconto di Valeria De Cubellis
Gli occhi scuri di Agira divennero notte fonda. Presero la dote dei buchi neri perchรฉ Michelangelo sentรฌ di cascarci dentro. โPerchรฉ hai fatto una simile
Gli occhi scuri di Agira divennero notte fonda. Presero la dote dei buchi neri perchรฉ Michelangelo sentรฌ di cascarci dentro. โPerchรฉ hai fatto una simile
La percezione di ciรฒ che una madre รจ cambia con gli anni, le stagioni, con le lancette che scandiscono i secondi, con le etร della
Erano le quattro del pomeriggio di una magnifica giornata di giugnoโฆ Cielo sereno e sole in profusioneโฆ Due colleghi (amici?) viaggiavano nellโautomobile aziendale, lungo lโampio
3.25 del mattino. Non si vede una luce fuori. Nรจ un lampione, nรจ il faro di una macchina. Le finestre sono buie. Nessun suono, nessuna
La bambina la guardava, era bella la sua mamma mentre stirava. I capelli neri e lucidi, i grandi occhi a mandorla e un sorriso grande
Quel lunedรฌ mattina Fabio si era svegliato male. La notte era stato molto agitato; aveva fatto bagordi fino a tardi, comโera dโabitudine. Alzarsi, per andare
Lo chiamavano โ Il Guatemaltecoโ. Forse per via di quel colorito olivastro della pelle. Fumava sigari e spacciava donne. Ma talvolta si dilettava nel contrario.
Era rimasto solo. Una valanga di roccia si era staccata all’improvviso rotolando ferocemente verso di loro. Aveva sentito delle urla e delle esplosioni, non sapeva
All’improvviso, affannato, impaurito mi buttai a precipizio dalla scarpata che costeggiava la rotabile. Mimetizzato sotto rovi, nessuno fortunatamente, mi notรฒ. Sulla mia testa un fiume
ยซLa prego, signor Manno, mi dia un altro poโ di tempo!ยป Un uomo tarchiato e dallo sguardo torvo scosse ripetutamente la testa a quella richiesta