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Venerdì 13, 5 curiosità sul perché si pensa che porti sfortuna

Oggi è venerdì 13 e, per sfidare le superstizioni, vi raccontiamo i retroscena legati a questa particolare giornata...

Oggi è venerdì 13 gennaio. Legato soprattutto alla cultura anglosassone, il venerdì 13 rappresenta uno dei giorni più temuti dell’anno, tanto da aver ispirato film horror e superstizioni di ogni tipo. Ma cosa sappiamo davvero di questa giornata “sfortunata”? Perché viene definita tale?

5 curiosità legate alla paura del venerdì 13

Nella cultura occidentale si è soliti associare il numero 12 al concetto di completezza; infatti, se ci pensiamo, le vacanze di Natale durano 12 giorni, esistono 12 mesi in un anno, i segni zodiacali sono anch’essi 12. Al numero 12, inoltre, corrispondono le fatiche di Ercole, le divinità dell’Olimpo e le tribù di Israele.

Al contrario, il numero che viene dopol il 13, viene associato per diversi motivi al concetto di sfortuna; scorpiamo nello specifico 5 curiosità legate a questa particolare giornata.

1. L’origine

L’origine della sfortuna del numero 13 è attribuita alla mitologia scandinava secondo cui i semidei in origine erano dodici ma si aggiunse un tredicesimo, Loki, che però era crudele con gli uomini.

2. L’ultimo venerdì

Un’altra spiegazione risale all’episodio biblico dell’Ultima Cena di Cristo. Infatti, i commensali erano proprio 13 e così, già nei secoli dell’era cristiana, il numero divenne sinonimo di portatore di morte. Il giorno successivo, il Venerdì Santo, è ricordato infatti come il giorno della crocifissione di Gesù.

Anche oggi sopravvive l’antica superstizione di non sedersi in 13 attorno a uno stesso tavola.

Sempre di matrice cristiana è l’associazione al venerdì come giorno sfortunato: oltre al fatto che Gesù fu crocifisso di venerdì, si ritiene che il venerdì fosse anche il giorno in cui Eva diede ad Adamo la fatidica mela dell’Albero della Conoscenza ed il giorno in cui Caino uccise suo fratello Abele.

Venerdì 13, tutti gli aforismi portafortuna per i più superstiziosi

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Si chiama triscaidecafobia, ovvero la paura del numero 13, principalmente legata alla cultura popolare e alla superstizione

3. Perché il venerdì?

Venerdì 13 ottobre 1307 il re Filippo di Francia arrestò la maggior parte dei Cavalieri Templari. La teoria che fa risalire le origini della paura legata a venerdì 13 all’arresto dei Templari non ha alcun fondamento storico, ma è diventata celebre grazie allo scrittore Dan Brown, che la racconta ne Il Codice da Vinci.

4. La triscaidecafobia

Esiste una parola, derivante dal greco treiskaídeka, “tredici”, e phóbos, “paura”, che esprime la paura irragionevole del numero 13, principalmente legata alla cultura popolare e alla superstizione. Il termine fu coniato da Isador Coriat nell’opera Abnormal Psychology.

5. Vietato il 13 in aereo

Molte compagnie aeree nel mondo non hanno il posto 13, persino molti edifici non hanno il tredicesimo piano.

Altri numeri sfortunati nel mondo

Ma il 13 non è il solo numero sfortunato del mondo. A seconda dei Paesi e delle diverse culture, i numeri portasfortuna sono diversi.

Il 17

Si chiama eptacaidecafobia ed esiste soltanto in Italia. La storia della paura verso il numero 17 affonda le sue origine nella civiltà greca, infatti il 17 è stato associato alla sfera del maligno prima dai greci, poi dai romani e infine dalla Smorfia napoletana.

Il 4 e il 7 

In Cina, Giappone e Corea del Sud, il numero 4 porta sfortuna perché la pronuncia cinese (shi) è simile a quello della parola morte. Ma bisogna stare alla larga anche dal numero 7, perché il settimo mese del calendario cinese è legato ai fantasmi, e corrisponde al ritorno delle anime dei defunti sulla Terra.

666

Nel libro Apocalittico della Rivelazione della Bibbia, Giovanni l’Apostolo fa riferimento al 666 come “il numero della bestia”. Questa “bestia” è da tanti interpretata come l’Anticristo, per cui questo numero fa un po’ paura a tutti, anche a chi non è superstizioso.

 

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