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“La cravatta e l’orologio” di Apollinaire, disegno e poesia per una metafora sull’esistenza

In vista della Giornata mondiale del disegno, vi proponiamo "La cravatta e l'orologio", un componimento che unisce poesia e disegno, nato in critica alla società moderna e alle sue abitudini consumistiche.

Cosa succede quando il disegno si unisce alla poesia? I Calligrammes di Guillaume Apollinaire, geniali creazioni che nascono dal connubio fra segno grafico, segno linguistico e pensiero, ne sono un esempio.

In vista della Giornata Internazionale del disegno, vi vogliamo proporre l’analisi de “La cravatta e l’orologio”, un componimento con cui Apollinaire descrive le contraddizioni della società moderna.

Di seguito, riportiamo il testo originale del componimento, unito alla sua traduzione, ed il disegno che immortala una cravatta ed un orologio, in cui le parole legate al dolore e alla dipendenza sono inserite in punti cruciali come il nodo della cravatta e le lancette dell’orologio.

La cravatta e l’orologio, di Apollinaire

La cravatta dolorosa che porti e che ti adorna,
o uomo civilizzato, toglila, se vuoi respirare…

Come ben ci si diverte!
Tirsi, la bellezza della vita
Supera la paura di morire.
Il mio cuore, gli occhi, il bambino, Aglaia, la mano,
l’infinito raddrizzato di un folle filosofo
le Muse alle porte del tuo corpo
il bello sconosciuto
e il verso dantesco lucente e cadaverico.
Le ore, settimane.
Mancano 5 minuti, infine.
E tutto sarà finito.

Versione originale in francese

La cravate douloureuse que tu portes et qui t’orne,
o civilisé, ote-la si tu veux bien respirer…

Comme l’on s’amuse bien!
Tircis, la beauté de la vie
Passe la peur de mourir.
Mon cœur, les yeux, l’enfant, Agla, la main,
L’infini redressé par un fou philosophe
Les Muses aux portes de ton corps
Le bel inconnu
Et le vers dantesque luisant et cadavérique.
Les heures, semaine.
Il est moins 5 enfin
Et tout sera fini

Apollinaire, la Cravate et la Montre

L’analisi della poesia

“La cravatta e l’orologio” è un calligramme che parla di come siamo asserviti alle mode e dipendenti dal tempo; la poesia è una critica alla società moderna, sempre più impegnata ad apparire e meno concentrata sull’essere.

Per questa sua denuncia sociale, ad Apollinaire bastano poche parole e una metafora: quella del nodo della cravatta, simbolo delle costrizioni sociali a cui l’uomo è obbligato a sottostare per apparire perfetto, elegante (proprio come chi porta la cravatta…).

La poesia di Apollinaire vuole invitare tutti a vivere la vita senza l’ansia di apparire, liberi dalle catene della società che costringono l’uomo a rincorrere il futile per raggiungere un benessere effimero.

La disposizione delle parole in questo calligrammes non è casuale: ad ogni ora dell’orologio corrispondono delle parole appositamente collocate, come “cuore” che indica l’una, ovvero “l’unicum” del nostro cuore che batte, alle due troviamo gli “occhi”, alla parola “ragazzi” corrispondono le tre, essendo lui il terzogenito della sua famiglia, “l’infinito raddrizzato di un folle filosofo” corrisponde all’otto, ovvero il numero che rovesciato simboleggia l’infinito.

“Mancano 5 minuti, infine.
E tutto sarà finito.”

Le lancette dell’orologio di Apollinaire sono vicine alle ore 12, ovvero alla fine della giornata, metafora della vita che sta giungendo alla fine. E’ questo l’invito rivolto dal poeta, quello di vivere la propria vita con senza rimpianti e in libertà prima che essa finisca, liberandosi dagli obblighi che ci impone la società.

Cosa sono i Calligrammes

“Secondo me un calligramma è un insieme di segno, disegno e pensiero. Rappresenta la via più corta per esprimere un concetto e per obbligare l’occhio ad accettare una visione globale della parola scritta”.

Secondo Guillaume Apollinaire, i calligrammes rappresentano la maniera migliore per esprimere ciò che attraverso la poesia non trova pieno compimento. Segno, disegno e pensiero si incontrano, nei calligrammes, per dare vita a concetti profondi espressi in poche parole, poco spazio.

Attraverso i calligrammes, Apollinaire ha rispolverato la tecnica dei cosiddetti “carmi figurati” composti per puro gioco da Teocrito e da Simia di Rodi nella polis macedone, giungendo a nuove, altissime, tecniche comunicative.

Con i suoi “calligrammes”, Apollinaire è riuscito nell’impresa di creare una sorta di “gioco su carta” coniugando il disegno e la poesia, in uno scambio reciproco fra i significati delle figure riprodotte e dei versi composti che rende le pagine ricche di polisemie.

La Giornata mondiale del Disegno

Istituita a Londra nel 1962 dall’Associazione dei Disegnatori professionisti del disegno grafico, il 27 aprile di ogni anno si celebra la Giornata mondiale del Disegno. Questa ricorrenza è stata pensata per celebrare l’ingegno di chi disegna e per promuovere il valore comunicativo unico e universale che solo un’immagine creata dalla matita di un uomo possiede.

Guillaume Apollinaire

Guglielmo Alberto Wladimiro Alessandro Apollinare de Kostrowitzky, meglio noto con lo pseudonimo Guillaume Apollinaire, nasce a Roma nel 1880. L’infanzia e l’adolescenza di Guillaume Apollinaire sono segnate dai continui viaggi intrapresi dalla madre, che si sposta da Monaco a Cannes, e da Cannes a Nizza, per poi raggiungere finalmente Parigi nel 1899.

In questo contesto di frequenti e repentini cambiamenti, il giovane coltiva, in parallelo ai suoi studi, la passione per la letteratura e la scrittura, e si avvicina ai movimenti e agli intellettuali avanguardisti, fra cui Giuseppe Ungaretti, Max Jacob e Pablo Picasso.

Apollinaire viaggia in giro per l’Europa, assetato di cultura e conoscenza e, pur di guadagnare qualcosa, accetta incarichi passeggeri e mediocri, finché non ottiene un incarico in Renania, dove viene assunto in qualità di precettore. Nella nobile dimore in cui lavora, Apollinaire incontra Annie, una giovane governante di origini britanniche di cui l’artista si innamora perdutamente. Dalla relazione mancata con questa donna, nasce la celebre “Chanson du Mal-aimé”.

Tornato a Parigi, Guillaume Apollinaire comincia a frequentare i circoli letterari ed artistici e nel 1903 fonda una rivista, “Le festin d’Europe”. La vita scorre tranquilla e dolce, fra i Café, gli atelier e gli incontri con artisti che cercano un nuovo modo per esprimersi e comunicare. È in questo periodo di spensieratezza che Apollinaire conosce Marie Laurencin, la pittrice con cui l’uomo intratterrà una lunga relazione.

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Apollinaire si reca volontario al fronte. L’anno successivo rientra a Parigi poiché rimasto ferito alla testa e, ispirato, scrive “Les Mamelles de Tirésias”, un dramma dal sapore surrealista. Pochi anni dopo, nel 1918, il poeta concepisce e pubblica i “Calligrammes”, una raccolta sensazionale e innovativa che affascina sin da subito i contemporanei.

Guillaume Apollinaire muore pochissimo tempo dopo, il 9 novembre 1918, contagiato dall’influenza spagnola.

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