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“La colomba pugnalata e il getto d’acqua” di Apollinaire: disegnare con le parole

In occasione della Giornata mondiale del Disegno, andiamo alla scoperta dei “calligrammes” di Guillaume Apollinaire, una forma d’arte che riesce a coniugare il disegno e la poesia.

Il 27 aprile è la Giornata mondiale del Disegno, dedicata a questa forma d’arte tanto antica quanto espressiva che ha attraversato il tempo e lo spazio evolvendosi di continuo. Per celebrare il disegno e il ruolo che esso riveste nella storia e nella cultura umana, oggi vogliamo condividere con voi l’opera innovativa di Guillaume Apollinaire, che ha saputo coniugare disegno e poesia per raggiungere nuove mete comunicative. Vi proponiamo, perciò, uno dei “calligrammes” dell’autore, veri e propri disegni parlanti. Ecco, nello specifico, “La colomba pugnalata e il getto d’acqua”, in francese: “La colombe poignardée et le jet d’eau”.

La colombe poignardée et le jet d’eau

“La colomba pugnalata e il getto d’acqua” di Apollinaire

Una nuova forma di comunicazione

Con i suoi “calligrammes”, Apollinaire è riuscito nell’impresa di creare una sorta di “gioco su carta” coniugando il disegno e la poesia, in uno scambio reciproco fra i significati delle figure riprodotte e dei versi composti che rende le pagine ricche di polisemie.

In particolare, “La colombe poignardée et le jet d’eau” ha per soggetto un disegno che si divide in tre parti, collegate fra loro da un’asse centrale. Una colomba pare librarsi su un getto d’acqua che sgorga dal catino di una fontana. Guardando in questo modo il calligramma, il movimento che valorizziamo è di carattere ascendente, come testimoniato da versi quale: “jaillissent vers le firmament”.

Tuttavia, osservando bene la pagina e leggendo le parole incastonate nel disegno, ci rendiamo conto del fatto che è possibile un’altra interpretazione diametralmente opposta: la colomba sta stramazzando a terra, bagnata da un pianto disperato che ha origine da un occhio aperto, quasi come fosse sbarrato.

Allora comprendiamo, anche facendoci strada attraverso il lessico utilizzato per comporre il disegno, che questo è un componimento che inneggia alla pace ma che è stato scritto per ricordare tutto il dolore vissuto durante la guerra, e per celebrare tutti gli amori e gli amici che Apollinaire ha perso a causa del conflitto.

Una pagina che rappresenta fra i più alti e più riusciti esempi dei “calligrammes” di Apollinaire, che ha rispolverato la tecnica dei cosiddetti “carmi figurati” composti per puro gioco da Teocrito e da Simia di Rodi nella polis macedone per giungere a nuove, altissime, tecniche comunicative.

Guillaume Apollinaire

Guglielmo Alberto Wladimiro Alessandro Apollinare de Kostrowitzky, meglio noto con lo pseudonimo Guillaume Apollinaire, nasce a Roma nel 1880. La madre è una nobildonna di origine polacca che da anni vive a Roma. Il padre, che decide di non riconoscere il piccolo, è un ufficiale originario del Cantone dei Grigioni.

L’infanzia e l’adolescenza di Guillaume Apollinaire sono segnate dai continui viaggi intrapresi dalla madre, che si sposta da Monaco a Cannes, e da Cannes a Nizza, per poi raggiungere finalmente Parigi nel 1899. In questo contesto di frequenti e repentini cambiamenti, il giovane coltiva, in parallelo ai suoi studi, la passione per la letteratura e la scrittura, e si avvicina ai movimenti e agli intellettuali avanguardisti, fra cui Giuseppe Ungaretti, Max Jacob e Pablo Picasso.

Apollinaire viaggia in giro per l’Europa, assetato di cultura e conoscenza e, pur di guadagnare qualcosa, accetta incarichi passeggeri e mediocri, finché non ottiene un incarico in Renania, dove viene assunto in qualità di precettore. Nella nobile dimore in cui lavora, Apollinaire incontra Annie, una giovane governante di origini britanniche di cui l’artista si innamora perdutamente. Annie, tuttavia, è terrorizzata dagli sguardi intensi dell’uomo e dal fervore delle sue dichiarazioni. Dalla relazione mancata con questa donna, nasce la celebre “Chanson du Mal-aimé”.

Tornato a Parigi, Guillaume Apollinaire comincia a frequentare i circoli letterari ed artistici e nel 1903 fonda una rivista, “Le festin d’Europe”. La vita scorre tranquilla e dolce, fra i Café, gli atelier e gli incontri con artisti che cercano un nuovo modo per esprimersi e comunicare. È in questo periodo di spensieratezza che Apollinaire conosce Marie Laurencin, la pittrice con cui l’uomo intratterrà una lunga relazione. Intanto, nel 1913, viene pubblicata “Alcools”, la prima sconvolgente raccolta poetica dell’autore, destinata a fare molto rumore e a interrogare i lettori sulle nuove forme e i nuovi temi poetici.

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Apollinaire si reca volontario al fronte. L’anno successivo rientra a Parigi poiché rimasto ferito alla testa e, ispirato, scrive “Les Mamelles de Tirésias”, un dramma dal sapore surrealista. Pochi anni dopo, nel 1918, il poeta concepisce e pubblica i “Calligrammes”, una raccolta sensazionale e innovativa che affascina sin da subito i contemporanei. Guillaume Apollinaire muore pochissimo tempo dopo, il 9 novembre 2018, contagiato dall’influenza spagnola.

 

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