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Inge Feltrinelli, da fotoreporter ad editrice

Una donna che è diventata la regina dell'editoria e con, alle spalle, una storia personale e professionale che l'hanno resa forte, geniale e vulcanica

MILANO – Si è spenta oggi all’età di 87 anni Inge Feltrinelli. Una vita ricca di aneddoti e vicissitudini. Vedova di Giangiacomo Feltrinelli, dal 1972 prende il comando della casa editrice fondata dal marito. Una donna che è diventata la regina dell’editoria e con, alle spalle, una storia personale e professionale che l’hanno resa forte, geniale e vulcanica.

Dalla Germania all’America

Inge Schönthal nasce in Germania il 24 novembre del 1930 in una famiglia benestante. Ebrea da parte del padre, Inge vive durante il Terzo Reich e viene salvata dalla mamma che decide di metterla sotto la protezione di un ufficiale tedesco. Dopo la guerra viaggia verso l’America dove il padre si era rifugiato ma viene respinta. Un avvenimento che la segnerà molto. Una donna che ha reagito e che ha usato queste parole per definirsi:”Sono abbastanza intelligente e svelta, il mio background è ricco, soprattutto ho avuto molte opportunità nella vita. Ma non mi considero un’intellettuale. Non è necessario che un editore lo sia”.

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Da fotoreporter ad editrice

Nel 1952 si trasferisce a New York dove fotografa le star dell’epoca, da Greta Garbo a Picasso, da Chagall a Ernest Hemingway. Già affermata come fotoreporter, nel 1958 ad Amburgo conosce colui che diventerà suo marito, Giangiacomo Feltrinelli. Da quel momento affiancherà il marito nella direzione della casa editrice fino ad oggi. La collaborazione con il marito le ha permesso di mostrarsi come donna forte e innovativa che ha saputo come innalzare il nome della casa editrice. Nel comunicato stampa con cui si è annunciata la morte si legge: «Fonte quotidiana di ispirazione per le attività dell’intero Gruppo, Inge Feltrinelli è stata la guida più esigente e lo sguardo più innovativo, l’entusiasta promotrice di nuove attività come la diga più invalicabile a difesa dell’indipendenza e dell’autonomia della cultura e di tutte le manifestazioni di pensiero libero […].

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