Racconti
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Non mi aspetto che mi crediate. Storie come queste se ne sentono di continuo, non sono reali. Servono solo ad attrarre le persone o a fare da sceneggiatura per i film. Si sa che non sono reali. Chi mai potrebbe credere ad una storia come questa? Nessuno naturalmente. E non sono nemmeno originali. Sono noiose, contorte e senza nessun fondamento scentifico. Ma non questa. La storia che sto per raccontarvi riguarda un fatto che mi accadde qualche anno fa e che ora sono pronta a rivelare. Poco dopo la morte di mio nonno Dominik, subito nacquero problemi relativi a l'eredità. Read more...
L'omuncolo e i pappagalli C’era una volta un piccolo uomo, sodo come il prosciutto crudo, con la testa quadrata, le spalle quadrate, le ginocchia quadrate e pure con le scarpe piuttosto quadrate, che sembrava quasi un soldatino della Lego che ha preso vita. Ogni mattina da decenni, si alzava, riempiva la base della caffettiera d’acqua, metteva il caffè nell’imbutino, spesso spargendone qualche grammo a destra e sinistra, grattava con decisione un fiammifero in legno contro la parete sopra il gas, accendeva la fiamma e dava così il via alla preparazione del caffè. Con gli occhi lucidi scrutava fuori dalla finestra Read more...
Licenziata. Sono stata licenziata, quindi questo è il momento giusto per una crociera. Certo, per una come me che non si è mai mossa dalla sua regione, se non per andare molti anni fa a Loreto, questa decisione può sembrare avventata, ma nella vita, si sa non è mai troppo tardi per niente, tantomeno per un viaggio. Un po’ di anni fa, quando rimasi vedova di un uomo amabile ma statico quanto me, per un attimo avevo pensato a un viaggio ma poi l’idea era svaporata. A pensarci bene, la cosa che più mi frenò all’epoca fu il fatto che Read more...
Non so se vi capita mai di trovarvi alla finestra quando la città schiaccia le sue luci nel grigiocenere del primo chiarore. Quella mattina in compagnia della prima sigaretta mi ritrovai a pensare che l'alba sembra una ragazza triste che spegne l'ultima cicca infila i suoi jeans bleached e s'incammina mentre lo spettacolo intorno riprende indifferente con brusìo di macchine e sbadigli di serrande e la notte è come la piccola fiammiferaia che ha finito il suo pacchetto d'illusioni e scivola nel sonno Lei sta seduta sul muretto del ponte, a specchiarsi nel fiume Le grandi ali pendono appassite lungo Read more...
Il nuovo Governo, in carica da quasi quattordici mesi, aveva proclamato di donare a tutti i suoi cittadini l’eterna felicità. Proprio a tal fine era stato costruito, da non di più quattro mesi – utilizzando, ristrutturando e trasformando otto loft in disuso situati agli estremi margini di periferia della Zona Levante del Paese, nel bel mezzo di un imponente e depresso giardino, carico di vigorosi cipressi corvini e di incolte rose vermiglie –, lo stabilimento dell’allegria… In ogni caso, già prima della realizzazione del sopraddetto stabilimento, si esigeva, o, per meglio dire, il giovane Governo esigeva da ogni soggetto quanto Read more...
Voleva per forza una Mustang Cabriolet e si era attaccato al telefono per un pomeriggio intero, cercando in tutte le agenzie di noleggio, finché non aveva trovato quello che cercava. Si accordò per ritirare la macchina a Needles perché quella cittadina era la porta per il deserto del Mojave, in California. La sua intenzione era di percorrere un tratto della Route 66, che tante volte aveva sognato come meta di un’avventura americana, però voleva subito confrontarsi con la parte più dura. Non gli interessava visitare le cittadine finto-western che si snodavano lungo l’arteria d’asfalto, né far finta d’apprezzare i rimasugli Read more...
Lo stato del ricordo ritorna ad oltre vent’anni addietro, si cristallizza, mette il fermo ad un’immagine, è l’inquadratura del mio passaggio sul litorale di Nettuno. Transitavo in una strada a filo di separazione tra mare e pianura, seduto dentro un cavallo a motore a quattro ruote, i finestrini erano semiaperti. Viveva la fase più avanzata di un giorno partorito da una splendida estate, in calo verso l’imbrunire. L’auto scivolava tra effluvi pregnanti eppur non eccessivi per intensità. Mi sfiorava la loro soffice essenza, l’alito marino si coniugava, fondeva e confondeva con quello della terra. La luce s’increpuscolava. Armenti non troppo Read more...
Arca...na fola in italiano maccheronico scritta e s…..corretta dall’autrice Lucia Marolla per necessità di licenza poetica-satirica ora vi conto la storia dell’incorruttibile seicentenario chiamato Noè vi racconto anche la fola della sua barca, inaffondabile che pare navigò senza bisogno di mappe, tanto doveva fare solo una strage di elementi poco raccomandabili. Non doveva mica scoprire l’America. Allora calcolò anche il tempo e lo spazio necessario per fare un diluvio come dio comanda e più o meno gli usci bene quasi come il metodo della relatività Tanto essendo reduce più o meno dal Pliocenico tutto faceva brodo e a dire il vero, Read more...
C'è stato un tempo in cui anch'io sono stata bambina. Immagini sbiadite affiorano dal passato. Il mare, la sabbia, una bambina che rincorre una piuma trascinata dal vento. Ero io quella bambina. Un secolo fa, una vita fa. Oggi di quella piccola creatura non rimane più traccia, solo il desiderio di poter ancora rincorrere una piuma lungo una spiaggia, anziché starmene qui in un letto d'ospedale immobilizzata per una stupida caduta. Sono vecchia. Non so bene quando lo sono diventata. Una mattina guardandomi allo specchio mi sono ritrovata vecchia. Vecchia e stanca. Così, all'improvviso. E da quel momento le settimane, Read more...
Per tutta la vita si era portata il fardello di quel nome insolito, che i suoi genitori avevano fortemente voluto: Felicita. Fin da che ne aveva memoria i suoi genitori, Agata e Salvatore, le avevano raccontato le difficoltà che avevano incontrato quando avevano deciso di darle quel nome. Le ricordavano i pianti, le innumerevoli discussioni che loro, giovani studenti universitari, avevano intavolato con i suoi nonni. Nati in un piccolo paese del Sud Italia, legato fortemente alle tradizioni, Agata e Salvatore, avevano osato sfidare le dicerie del paese quando si erano trasferiti nella capitale per studiare all’università. Per gli anziani Read more...