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Paragone, la poesia di Alberto Moravia sul senso della vita

Nella poesia "Paragone", il celebre scrittore e giornalista italiano Alberto Moravia paragona la vita a un oggetto semplice che rimanda al nostro mondo quotidiano: una fragile pallina.

Paragone. Paragoni. Quanti ne usiamo nel quotidiano per raccontare il nostro mondo a chi ci sta intorno?

Molti autori, di prosa e di poesia, hanno utilizzato figure retoriche per dare la propria interpretazione della vita. Lo ho fatto anche Alberto Moravia, che ricordiamo in occasione dell’anniversario della scomparsa, avvenuta il 26 settembre 1990.

Nella poesia “Paragone“, il celebre scrittore e giornalista italiano assimila la vita ad una pallina: un’immagine semplice, giocosa e poco altisonante, che stupisce e induce a riflettere su quanto valore abbia la poesia, su quanta forza immaginifica essa possa racchiudere in pochi versi.

“Paragone” di Alberto Moravia

La vita è come una pallina
di mercurio

si spezza
si frantuma
si polverizza

sotto il pollice
del pensiero

ma poi si riforma
pallina liquida
così pesante
di angoscia.

“Paragone”, vita e contrasti

Cos’è la vita? Filosofi, pensatori e artisti di ogni epoca hanno provato a rispondere a un quesito che occupa anche le nostre menti. Per Moravia, sotto il pensiero dell’uomo, la vita sembra spezzarsi, frantumarsi , per poi tornare a riformarsi in tutta la sua pesantezza e angoscia.

“Paragone” è una poesia fuori dal comune e ricca di contrasti: è narrativa anche quando frantuma il discorso con versi-parola che ricordano Ungaretti; esprime un concetto complesso con un’immagine semplice.

L’interesse di Moravia per la poesia

“Paragone” è racchiusa all’interno della raccolta “Poesie” di Alberto Moravia.

L’autore si è dedicato alla poesia da ragazzo. Le ottantatré poesie di questa raccolta, in gran parte inedite, allargano gli orizzonti dello sguardo artistico di un autore di cui tanto è stato detto e scritto, e che pure non smette mai di affascinare la critica e i lettori.

Si tratta di testi intimi che dialogano con il resto della sua opera perché attraversati da una riflessione sulla letteratura avviata in una fase matura della vita. Vi tornano costanti alcuni temi tipicamente moraviani – l’eros, il viaggio, il rapporto tra natura e storia, il passato e la memoria – affrontati nella forma di un diario personale in cui riprendere contatto con la parte più giovane di sé.

Moravia si abbandona alle emozioni, le libera in versi narrativi che rinviano ai grandi argomenti metafisici, a cominciare dal tempo, per parlare poi del mondo, della passione, degli amori: a esplicita dimostrazione del suo profondo interesse per la poesia, manifestato anche come autore di racconti e romanzi in cui versi isolati o interi componimenti contribuiscono alla costruzione della trama.

Alberto Moravia

Alberto Moravia, pseudonimo di Alberto Pincherle (Roma, 28 novembre 1907 – Roma, 26 settembre 1990), è stato uno scrittore, giornalista, sceneggiatore, saggista, drammaturgo, poeta, reporter di viaggio, critico cinematografico e politico italiano. Considerato uno dei più importanti romanzieri del XX secolo, ha esplorato nelle sue opere i temi della sessualità, dell’alienazione sociale e dell’esistenzialismo.

L’autore de “Gli indifferenti” salì alla ribalta nel 1929 con il romanzo Gli indifferenti e pubblicò nella sua lunga carriera più di trenta romanzi. I temi centrali dell’opera di Moravia sono l’aridità morale, l’ipocrisia della vita contemporanea e la sostanziale incapacità degli uomini di raggiungere la felicità. La sua scrittura è rinomata per lo stile semplice e austero, caratterizzato dall’uso di un vocabolario comune inserito in una sintassi elegante ed elaborata.

Nel 1941 l’autore si sposò in chiesa con la scrittrice Elsa Morante che aveva conosciuto nel 1936. Il rito religioso fu officiato dal gesuita padre Pietro Tacchi Venturi. Moravia visse con Morante per un lungo periodo a Capri, dove scriverà il romanzo Agostino. Si separarono poi nel 1962. Dal 1962 al 1983 Moravia ebbe un’intensa vita amorosa e di lavoro con la scrittrice Dacia Maraini.

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