Su Facebook e sui diversi social sta diventando virale uno scritto firmato da un certo Eracleonte da Gela, presumibilmente risalente al 233 a.C. Una poesia i cui passi ben si addicono alla situazione attuale legata alla pandemia da Coronavirus, tanto da essere recitata dal Governatore del Veneto Zaia durante la sua conferenza stampa. Secondo molti, però, si tratterebbe di una bufala.
La vera identità di Eracleonte da Gela
Il sito bufale.net ha analizzato la vicenda in un articolo dedicato. “Stiamo cercando fonti e conferme sulle parole di Eracleonte da Gela (233 a.C.) – si legge sul sito – I vari post Facebook che riportano le sue parole evidenziano la sua capacità di narrare un momento storico difficile, al punto che le considerazioni in questione sembrano la cronaca dei nostri giorni, che stiamo vivendo all’insegna della pandemia.” Grazie anche al contributo di altri siti come Cosenostrenews e Optimagazine, si è risaliti all’identità del presunto Eracleonte da Gela. Si tratterebbe di un vescovo eretico cristiano condannato alla scomunica durante il primo concilio vescovile in Sicilia. Si tratta del periodo legato al papato di Alessandro I tra il 105 ed il 116 d.C. , periodo storico lontano rispetto al 233 a.C. . Secondo la ricostruzione, quindi, si tratterebbe di una bufala e falsa attribuzione.
Il presunto autore
Dopo la messa online dell’articolo, siamo stati contattati da quello che dovrebbe essere il vero autore della poesia. Si tratta di Marcello Troisi, il quale sul sito palermofelicissima.it ha spiegato l’accaduto. “Martedì 24 marzo 2020, a casa come tutti gli Italiani, mi è balzata in mente una idea: “…e se stavolta la Bufala la scrivo io?”. Avevo visto il carrettino con i 99 smartphones trainato da un artista berlinese, mettere alla burla Google. Poi ho letto poesie attribuite ad autori poco credibili come quella di una scrittrice irlandese che era dedicata ai martiri polacchi e trasformata in un testo sulla resistenza a casa. Allora ho inventato Eracleonte. Dopo avere avvertito della mia iniziativa i miei due soci, Antonella e Marcello, ho pubblicato la poesia su un social media: reazione a catena!”
La poesia
La questione sembra ricordarci quella di Alessandro Frezza, autore il cui scritto stava girando sui social con l’errata attribuzione a Gustav Jung. Di seguito, comunque, il testo della poesia, citata anche dal governatore del Veneto Luca Zaia nel corso di una conferenza stampa e distribuita ai giornalisti presenti.
E’ iniziata l’aria tiepida
e dovremo restare nelle case
per le Antesterie
le feste dei fiori
in onore a Dioniso
Non usciremo
non festeggeremo
bensì mangeremo e dormiremo
e berremo il dolce vino
perché dobbiamo combattere
Le nostre città lontane
ornamento della terra asiatica
hanno portato qui a Gela
gente del nostro popolo
un tempo orgoglioso
Queste genti ci hanno donato
un male nell’aria
che respiriamo se siamo loro vicini
il male ci tocca e resta con noi
e da noi passa ai nostri parenti
Il tempo trascorrerà
e sarà il nostro alleato
il tempo ci aiuterà
a guardare senza velocità
il quotidiano trascorrere del giorno
Siamo forti e abbiamo sconfitto molti popoli
e costruito grandi città
aspettiamo che questo male muoia
restiamo nelle case
e tutti insieme vinciamo