Oggi il mondo delle lettere celebra l’anniversario della nascita di uno dei personaggi più grandi e influenti di tutto il novecento: Bertolt Brecht, poeta, drammaturgo e regista tedesco. Tra le sue opere più importanti, ricordiamo sicuramente “Tamburi nella notte” e “Opera da tre soldi”, ma sono davvero tanti i successi di Bertolt Brecht. È autore, infatti, di numerose poesie che possono considerarsi tra le più toccanti della lirica tedesca novecentesca.
Bertolt Brecht, le poesie più belle
La sua scrittura poetica è diretta, vuole essere utile, non ci porta in nessun mondo fantastico o enigmatico. In occasione dell’anniversario della nascita dell’autore, vi proponiamo le poesie più belle.
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Piaceri
Il primo sguardo dalla finestra al mattino
il vecchio libro ritrovato
volti entusiasti
neve, il mutare delle stagioni
il giornale
il cane
la dialettica
fare la doccia, nuotare
musica antica
scarpe comode
capire
musica moderna
scrivere, piantare
viaggiare
cantare
essere gentili.
“A chi esita” di Bertolt Brecht, una poesia sull’importanza di scegliere
La poesia “A chi esita” è un invito a scegliere, a trovare le risposte dentro noi stessi, senza aspettare che siano gli altri a farlo per noi
La guerra che verrà
Non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente egualmente.
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Luci e ombre
Gli uni stanno nell’ombra
Gli altri nella luce
E si vedono coloro che stanno nella luce
E coloro che stanno nell’ombra
Non si vedono
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Elogio della dimenticanza
Buona cosa è la dimenticanza!
Altrimenti come farebbe
Il figlio ad allontanarsi dalla madre che lo ha allattato?
Chi gli ha dato la forza delle membra
E lo trattiene per metterle alla prova?
Oppure come farebbe l’allievo ad abbandonare il maestro
Che gli ha dato il sapere?
Quanto il sapere …
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Bertolt Brecht, le opere teatrali più importanti
Brecht sviluppò la teoria del teatro epico, secondo cui lo spettatore non doveva immedesimarsi ma rimanere distaccato. Ecco le sue opere più belle
Il rogo dei libri
Quando il regime ordinò che in pubblico fossero arsi
i libri di contenuto malefico e per ogni dove
furono i buoi costretti a trascinare
ai roghi carri di libri, un poeta scoprì
– uno di quelli al bando, uno dei meglio – l’elenco
studiando degli inceneriti, sgomento, che i suoi
libri erano stati dimenticati. Corse
al suo scrittoio, alato d’ira
e scrisse ai potenti una lettera.
Bruciatemi!, scrisse di volo, bruciatemi!
Questo torto non fatemelo! Non lasciatemi fuori! Che forse
la verità non l’ho sempre, nei libri miei, dichiarata? E ora voi
mi trattate come fossi un mentitore! Vi comando:
bruciatemi!