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10 parole inglesi che potremmo dire in italiano

Abbiamo giù visto quali sono le parole inglesi più utilizzate nel linguaggio da ufficio. Oggi vediamo invece gli inglesismi più frequenti nella vita quotidiana

MILANO – Abbiamo già visto quali sono le parole inglesi più utilizzate nel linguaggio da ufficio (trovate l’articolo qui), tra neologismi e traduzioni storpiate come “forwardare” e “scheldulare”. Oggi vediamo invece quali sono gli inglesismi più comuni nella nostra vita quotidiana.

Whatsappare

Scrivere su WhatsApp è una delle attività quotidiane più frequenti per tutti, e non stupisce quindi che sia nato un neologismo apposito. Al posto di “Whatsappare”, però, si potrebbe dire tranquillamente “messaggiare”, visto che ormai i messaggi tramite l’applicazione hanno sostanzialmente sostituito i vecchi SMS.

Location

Il termine location è sostanzialmente sinonimo di “luogo”, ed è usato per conferire maggior prestigio e status a un determinato sito. Ad esempio, quando una coppia di fidanzati deve scegliere dove tenere il ricevimento per il proprio matrimonio, gli verranno indubbiamente proposte una serie di “location esclusive”.

Display

È abbastanza frequente che i termini legati al mondo dell’informatica e della tecnologia siano mutuati dalla lingua inglese, perché sono discipline nate nel mondo anglosassone. Tuttavia, ci sono casi in cui il linguaggio tecnico è perfettamente traducibile in italiano. Non c’è ragione, dunque, di dire “display” al posto di “schermo”.

Easy

Particolarmente usato nel linguaggio giovanile, easy in inglese significa “semplice”, e viene utilizzato in italiano per indicare qualcosa di – appunto – non elaborato, semplice, normale. Ad esempio: «Cenetta easy stasera?». Qui le soluzioni sarebbero molte, la lingua italiana è ricca di sinonimi, e non abbiamo bisogno di ricorrere all’inglese per esprimere un concetto così quotidiano: “semplice”, “tranquillo”, “normale” sono solo alcune delle parole italiane che possiamo usare al posto di easy.

Must

Must è un termine spesso usato nel mondo della moda, e in generale nelle occasioni in cui si parla di nuove tendenze: «Questa penna è il nuovo must della stagione». La comodità del termine must sta nella sua concisione: esprime in pochissime lettere quello che in italiano richiede una perifrasi più lunga. In italiano, infatti, non esiste un sostantivo che in una parola definisca il concetto di “oggetto imperdibile”. Per evitare di ricorrere a “must” è necessario girare la frase e impostarla diversamente: «In questa stagione la penna è davvero un accessorio imperdibile».

Default

«Quando la spegni, di default la macchina spegne anche i fari». Si può tradurre default con “in automatico” o “d’abitudine”.

Sorry

Qui si tratta semplicemente di ricordarsi di dirlo in italiano: scusa, anziché sorry.

All inclusive

Tipica formula dei pacchetti delle agenzie viaggio, e in generale del linguaggio pubblicitario. L’utilizzo dell’inglese è dovuto alla volontà di conferire prestigio, ma la traduzione italiana è altrettanto efficace: “tutto incluso”.

Followare

Followare si usa tantissimo nel linguaggio dei social network, quando si tratta di seguire una persona sul suo profilo Instagram, Facebook, Twitter o quant’altro. Se per altri termini legati ai social non c’è traduzione italiana (come ad esempio lo stesso termine social network), per quanto riguarda followare la traduzione c’è eccome: “seguire”.

Evergreen

«La giacca di pelle è un evergreen». La parola evergreen significa letteralmente “sempreverde”, e possiede il significato metaforico di “intramontabile”.

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